Cronaca - il sito di zon@ venerd́

Editoriali


Il primo dato politico dell'esito dei referendum è il raggiungimento del quorum dopo 16 anni (l'ultima volta è stata nel 1995). Dai dati dei sì si ha la sensazione che almeno parte dell'elettorato abbia votato a prescindere di quello che chiedevano i questiti, ma contro lo status quo, specie tra gli elettori di centrodestra che hanno deciso di recarsi alle urne. Trattandosi di referendum volevo volevo precisare che mi piacerebbe in un mondo migliore che fossero ammessi anche i referendum propositivi e che non ci fosse il quorum da raggiungere. Preciso meglio questa cosa del quorum. E' innegabile che ad ogni referendum si associa al numero di chi comuque non vuole andare a votare, chi approfitta di questo primo gruppo (non andando a votare anche lui) ma che invece è un convincto sostenitore del "NO". Non è giusto, quindi, che uno dei due gruppi di appoggio/contrasto al referendum si avvanga del numero passivo di elettori che comunque per filosofia di vita non va a votare. Le soluzioni sono due: o eliminare il quorum o al massimo ridulrlo al 30% (come nel caso dei referendum locali milanesi). 
Per quanto riguarda le reazionia l risultato va citato senza dubbio da una parte Antonio Di Pietro che essendo firmatore dei referendum nel festeggiare l'esito positivo ha detto che non chiedo le dimissioni di Berlusconi per l'esito di questi ultimi ma per i motivi per cui le chiede da tre anni. Pd e Terzo Polo viceversa si aggrappano al risultato del referendum (la cui raccorta firme avevano viceversa avversato) per chiedere le dimissioni del premier. C'è da dire che comunque i questiti che sono stati abbrogati erano leggi fatte dal premier, ma non si può dire che quella parte di centrodestra che ha votato i referendum, in caso di politiche avrebbe votato l'altra sponda. Anzi, tutt'altro.
Indubbiamente il referendum che importa di più a Berlusconi è stato quello sul legittimo impedimento. Succede che in caso di impedimento non potrà più autogiustificarsi, ma "sperare" nell'autorizzazione del pm per essere assente a un'udienza; in realtà nei suoi processi era già stato stilato un calendario e quello verrà comunque seguito. Il vero significato di questo referendum è un plebiscito contro le leggi ad personam e questo Berlusconi lo sa bene; ma non per questo rinuncerà a creare in qualche modo un nuovo scudo che lo protegga dalla giustizia, che sarebbe invece cosa migliore affrontare. Il questito sul nucleare indica invece un divcerso progetto degli italiani sul piano energetico fatto da Berlusconi, ma questo non vuoldire restare nell'immobilismo. Invece dei piani nucleari, il governo Berlusconi dovrebbe organizzare un piano per la valorizzazione delle energia alternative, cosa che sono sicuro non farà mai. Infine i referendum sull'acqua hanno indicato una protezione del proprio portafoglio da parte dei cittadini e il volere che tutte le municipalizzate restino in mano pubblica. Sono sicuro che se a Berlusconi non interessa nulla dei tre questiti energetici e tale lascerà la situazione, cercarà invece un'altro salvacondotto per i suoi casi giudiziari. E' una persona arrogante e sebbene sia stato eletto per fare il bene del suo paese pensa solo al bene di se stesso. 

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