In una televisione monopolista in cui le reti pubbliche sono condizionate dal proprietario del maggior network privato, nonchè presidente del consiglio, si è assistito durante questa estate ad uno svuotamento delle reti pubbliche in favore di altri due concorrenti cosidetti "liberi" (in realtà semplemente non condizionati da premier monopolista). Avviene così che Simona Ventura dopo dieci anni di militanza Rai (e precedenti dieci anni di militanza Mediaset) approdi sul satellite (SkyUno) in una tv in cui fare 365 mila spettatori è un successone (I Borgia); che Michele Santoro faccia un accordo con Cielo (stessa galassia Sky, ma sul digitale terrestre) con un programma che andrà in onda anche su televisioni locali e su internet; che Roberto Saviano sia approdato a La7 (e con lui Fabio Fazio cacciato a metà) per la seconda edizione di un programma campione di ascolti (ma tant'è non è servito a farlo rimanere in Rai); che Serena Dandini è stata cacciata perchè con il suo programma faceva satira che piaceva alla gente (superando costantemente "Porta a porta" in ascolti) e dava fastidio a molti e infine anche Milena Gabanelli in cui destino tutt'ora è oscuro. Infine si registra anche una fuoriuscita da Mediaset in cui Benedetta Parodi porta la sua trasmissione culinaria a La7. Tutto questo è avvenuto per dare corso a una sorta di pulizia etnica in cui prima Mauro Masi, poi Lorenza Lei hanno messo in atto per completare l'opera di asservimento della rete pubblica al volere del nano di Arcore. Tutto questo è molto triste e rende la nostra democrazia un pò più debole e un pò più incomprensibile da spiegare la nostra situazione all'estero. Ma in un futuro quando tutto ciò sarà finito potremo guardarci indietro e dire che abbianmo scampato un altro pericolo.