Cronaca - il sito di zon@ venerd́

Editoriali


E' morto ancora un altro soldato italiano in Afghanistan e tutti ricominciano a parlare di eroe e di morte eroica. Inanzitutto vorrei far riferimento a un mio editoriale di un pò di tempo fa in cui spiegavo il mio punto di vista sulla parola eroe, dato che la penso ancora allo stesso modo.

Vorrei solo aggiungere che quel soldato come tutti quelli che sono andati sapevano bene di andare in guerra che avrebbe potuto comportare (anche la morte). Che poi ci si possa essere arruolati per ragioni economiche o perchè si credeva nel servire lo stato o semplicemente perchè chi non si trovava altro posto di lavoro; questo non importa. Va reso atto al soldato si essere morto nell'espletamento delle sue funzioni e quindi proprio per questo non può essere chiamato eroe perchè quello che ha fatto era tutt'altro che eccezionale nel posto e nella situazione in cui si trovava.

Lo so, lo so; mi contesterete che quella in Afghanistan è una missione di pace e non una guerra. Ma ne siete proprio sicuri? Chiudete cosa ne pensano alle vittime di ogni nazionalità... O si ammette che è una guerra e ci si comporta di conseguenza o non capisco cosa ci facciano ancora delle truppe straniere là.

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