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Decisamente il presepe fa notizia. Abbiamo cominciato con la storia dei dubbi sull'allestirlo o no nelle scuole, abbiamo continuato con i tentativi di boicottaggio all'Ikea, colpevole di non vendere le statuine. Poi il caso della statuirla di Moana Pozzi, e il furto dei personaggi in una chiesa di Napoli. Ora, per finire, la polemica sulla presenza di una coppia di Barbie e una di Ken, manifestanti a favore dei matrimoni gay in quello allestito alla Camera dei deputati. Due considerazioni. La prima è che la composizione della natività attira di queste aggiunte: è logico ritenere che la bambola o l'orsacchiotto abbiano diritto ad un posticino sotto la cometa. Vorrei autodenunciarmi a chi è inorridito trovando poco opportuna la presenza delle due coppie: in gioventù ho disposto intorno alla grotta intere folle di indiani e cowboy, cavalli, diligenza e tutto. Poi, già da adulto non ho mai rimproverato i nipoti che arricchivano la ricostruzione con ogni tipo possibile di dinosauro, nonostante i tirannosauri rendessero assai nervose le pecorelle. La seconda considerazione è che anche questo può servire a capire quanto sia facile ragionare per pregiudizi. Circa Ken, sul conto del quale sospettavo da tempo qualcosa. Ma soprattutto su Barbie, della quale, chissà perché, diamo di solito per scontata la totale eterosessualità.