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Un film di Luc Besson, Francia/Italia 1990

Con Anne Parillaud, Jean Hugues Anglade, Teheky Karyo, Philippe Leroy, Jeanne Moreau e Jean Reno.

Nikita, tossicomane, partecipa con la sua gang della banlieue parigina ad una rapina per procurarsi la droga nella farmacia dei genitori di Antoine, uno dei membri della gang. Durante la rapina la polizia interviene uccidendo tutti i suoi compagni. Stordita dalla sua tossicodipendenza, Nikita uccide a sangue freddo uno dei poliziotti intervenuti prima di venire arrestata. Viene processata e condannata all'ergastolo. Poco dopo però i servizi segreti francesi fingono la sua morte per overdose di tranquillanti, trasportandola nel frattempo narcotizzata in una piccola ed anonima cella. In realtà finisce dentro una struttura del DGSE, dove un agente dei servizi segreti francesi (Bob), che poi le farà da tutore, la mette davanti una scelta: morire oppure diventare una killer professionista per lo Stato. Dopo alcune iniziali resistenze Nikita impara tutti i meccanismi del mestiere attraverso un durissimo addestramento.Viene invitata per la prima volta in un ristorante, dove come regalo riceve una pistola ed è costretta ad uccidere un uomo: è il suo ultimo esame da apprendista. Esce dal centro di addestramento e diventa così un vero killer dei servizi segreti, ricominciando una vita apparentemente normale. Basta una parola al telefono per farla trasformare in un sicario implacabile: "Joséphine", il suo nome in codice. Tra una missione e l'altra incontra alla cassa di un supermercato Marco: sarà l'uomo della sua vita, la persona che le farà scoprire il sorriso, la quotidianità, l'amore. Ma Bob continua ad esigere il suo debito di sangue. Ucciderà ancora, fino alla sua ultima missione, che finirà in un fallimento, dove sarà costretta ad assecondare Victor l'eliminatore. Al termine di quella drammatica notte, Nikita scompare lasciando sia Marco che Bob.

Frase chiave. Marco confessa a Nikita di sapere della sua vera identità: "Marie guardami, povero amore ti hanno usata: è un mestiere troppo duro per te. Le tue mani sono piccole, devi proteggerle altrimenti invecchieranno. Fa che smettano di lavorare in tempo". Nikita: "Perchè dici così?" Marco: "So tutto Marie! Non esiste una Marie Clemaunt, non c'è mai stata. Ho capito tutto! I pedinamenti, le fughe, ho visto le videocassette". Nikita: Perchè non me l'avevi detto?". Marco: "Perchè non amo che te". Nikita piange e abbraccia Marco: "Grazie, grazie". E continuandolo a baciare dice: "Amore mio, sei l'unica persona che abbia contato nella mia vita e l'unica che mi abbia aiutata". Marco: "Partirai, vero?" Nikita fa un cenno con la testa. Marco: "Mi porti se mi faccio piccolo piccolo". Nikita: "Preferisco che tu resti grande".

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