Cinema - il sito di zon@ venerdì

Un film di Mike Newell, Uk 2007

Con Giovanna Mezzogiorno, Javier Bardem, Benjamin Bratt, Catalina Sandino Moreno, Hector Elizondo, Liev Schreiber, Ana Claudia Talancon, Fernanda Montenegro, Unax Ugalde, Laura Harring e John Leguizamo.

Cartagena 1879. Florentino Ariza (Unax Ugalde) è un giovane poeta che lavora come telegrafista per Lotario Thurgot (Liev Schreiber), questi lo incarica di consegnare un telegramma alla famiglia Daza, appena arrivata in città. Una volta arrivato alla residenza della famiglia Daza, Florentino, incrocia lo sguardo con la bella Fermina (Giovanna Mezzogiorno), ed è immediato colpo di fulmine. Il ragazzo nomina la ragazza la sua "Dea Incoronata", ed estasiato dalla passione, inizia un rapporto epistolare con Fermina, che man mano sembra ricambiare i suoi sentimenti. Ma quando il padre di Fermina, Lorenzo Daza (John Leguizamo), scopre le loro lettere, decide di dividerli, sperando in qualcosa di meglio per la sua unica figlia, così la manda a vivere con la cugina Hildebranda (Catalina Sandino Moreno). Passano gli anni, e mentre il paese è sconvolto dalla Guerra Civile e dal colera, Florentino (Javier Bardem) ormai divenuto un uomo continua a disperarsi aspettando la sua amata. Una volta tornata a Cartagena, Fermina si ritrova faccia a faccia con Florentino, che le rinnova il suo amore, ma la ragazza toglie ogni speranza all'uomo definendo il loro amore un'illusione. Mentre Florentino soffre per il perduto amore, Fermina, con il favore del padre, accetta la corte dell'affascinante medico Juvenal Urbino (Benjamin Bratt), che in seguito sposa. Mentre Fermina parte per una lunga luna di miele a Parigi, Florentino decide di aspettare la sua amata fino alla morte del marito, così inizia a lavorare nella Compagnia Fluviale gestita dallo zio, Don Leo (Hector Elizondo), e scrive lettere d'amore su commissione. Con la complicità della madre di Florentino (Fernanda Montenegro), lo zio manda il nipote via per lavoro, sperando che questo possa aiutarlo a lenire il suo mal d'amore. Su uno dei battelli della Compagnia Fluviale, Florentino perde la verginità, finora conservata per la sua amata, in modo violento ed improvviso con una sconosciuta. Una volta scoperto il sesso, Florentino inizia una frenetica attività sessuale fatta di fugaci ed intense avventure con donne belle e bizzarre, che l'uomo annota minuziosamente su un libretto, arrivando a quota 622 amanti. Tra queste 622 donne solo una è riuscita per un attimo a fargli dimenticare Fermina, si tratta della bella e sposata Olimpia (Ana Claudia Talancon), che però viene scoperta ed uccisa dal marito geloso. In seguito anche la madre di Florentino muore dopo una lunga malattia. Nel frattempo Fermina vive la sua vita matrimoniale tra alti e bassi, mettendo al mondo dei figli ma chiedendosi sempre se ha sposato l'uomo giusto, dovendo ingoiare molti rospi tra cui il tradimento del marito. Passano gli anni, Florentino prende le redini della Compagnia Fluviale lasciatagli dallo zio e ha un'amante stabile molto più giovane di lui. Ma quando il marito di Fermina muore, Florentino non perde tempo e si presenta a casa della donna, ormai settantaduenne, per rinnovarle il suo amore, ma la donna lo caccia con violenza a causa del suo fresco lutto. Ma Florentino non si perde d'animo, e come quando era giovane, inizia a scrivere lettere appassionanti alla donna, fino a che questa cade alla sua corte. I due riscoprono l'antica passione, e su uno dei battelli di Florentino, che ha riservato solo per loro, il loro amore, che ha aspettato 51 anni, 9 mesi e 4 giorni, finalmente viene consumato.

Frase chiave.Fiorentino subito dopo il funerale del marito di Firmina va da lei e le dice: "Firmina volevo dirti che ho aspettato questo momento 51 anni, 9 mesi e 4 giorni. Io ti ho amata per tutto questo tempo, dal primo istante che ti ho visto fino ad ora. Ancora una volta ti giuro la mia assoluta ed eterna fedeltà. Un amore infinito". Lei gli risponde: "Fiorentino Arisa vattene di qui! Vattene! E non farti più vedere per tutti gli anni che ti restano da vivere. E spero che te ne rimangano ancora ben pochi".

Per commentare fatelo qui