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Un film di Vincenzo Salemme, Italia 2003

Con Vincenzo Salemme, Maurizio Casagrande, Claudio Amendola e Gian Fabio Bosco.

La comicità di Vincenzo Salemme in Ho visto le stelle perde un pizzico di follia e acquista in dolcezza. Nei suoi precedenti film era trascinato da intrecci assurdi e surreali anche se ispirati alla realtà, qui sembra tenere maggiormente i piedi per terra pur volando con la sua interpretazione, accompagnato alla perfezione da Maurizio Casagrande. L'elemento che lo tiene ancorato sono i canovacci di Totò, i suoi film visti e rivisti sempre con lo stesso stupore, ma non è subito chiaro il collegamento. Il film è stato scritto pensando a lui, ne potrebbe una spia anche il prologo patetico con un nonno milanese (interpretato da Gian Fabio Bosco, in arte Gian), da cui trarre ispirazione e indicazioni per la vita futura. Attirato da una sorta di Grande Fratello a Milano (classico viaggio di Totò e Peppino) si trova nel bel mezzo di una truffa insieme al suo amico del cuore. Ma Antonio non se ne accorge e pensa di essere continuamente spiato da telecamere e microfoni nascosti da una Organizzazione russa. La persona da mettere sotto contratto, gli dicono, deve essere gay e lui dice di essere proprio la persona giusta, si immedesima perfettamente nel personaggio trascinando con sé l'amico nella commedia degli equivoci. È ingaggiato dal padrone del locale dove lavora come cameriere per controllare la sua ragazza, una russa clandestina che balla nel locale, finché sarà impossibile continuare a mentire sulle sue preferenze sessuali poiché se ne innamora.

Frase chiave. Cosa non faremmo perchè il Grande Fratello si accorgesse di noi!.

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