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Un film di Federico Fellini. Italia/Francia 1969

Con Martin Potter, Hiram Keller, Max Born, Salvo Randone, Mario Romagnoli.

I protagonisti sono Ascilto ed Encolpio, due giovani scapestrati romani che vivono di espedienti in una Roma imperiale simbolo della decadenza morale dei tempi. Lo sfondo sociologico del film è quello delle nuove classi sociali, come i liberti arricchiti e i cavalieri. I due si innamorano dell'efebo Gitone e per un po' le sue grazie vengono divise dai due fino a che questi sceglie Ascilto. A questo punto, Encolpio sconfortato si lascia andare psicologicamente e viene coinvolto in varie avventure: scampa ad un terremoto e partecipa a viziosi banchetti, fino ad arrivare alla nave del pirata Lica al servizio dell’imperatore. Qui incontra di nuovo Gitone ed Ascilto. La storia vede alternarsi violenze carnali, rapimenti e varie peripezie: addirittura Encolpio combatte contro il Minotauro fino ad essere sconfitto. Al culmine della trama Ascilto muore ed Encolpio viene sommerso dalla tristezza e dalla depressione, fino ad imbarcarsi sulla nave di Eumolpo, un anziano ed astuto poeta. Eumolpo in punto di morte decide di nominare come suo erede chi si nutrirà delle sue carni, ma Encolpio rifiuta questo atto di cannibalismo. Il film in se è veramente scoraggiante, una delle opere peggiori, se non la peggiore in assoluto del grande maestro Fellini.

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