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Un film di Eytan Fox, Israele 2004

Con Lior Ashkenazi, Knut Berger e Caroline Peters.

Eyal, uno zelante agente del Mossad, i cui genitori sono sopravvissuti all'Olocausto, è incaricato di trovare un ex ufficiale nazista, Alfred Himmelman. Entra così in contatto con i nipoti del vecchio ufficiale: Pia, che vive in un kibbutz con il suo ragazzo, e Axel, che vive a Berlino dove insegna il tedesco ai bambini figli di immigrati e che ora è venuto in Isreaele per vedere la sorella. Eyan si spaccia per guida turistica e accompagna i due ragazzi in giro per la vecchia Gerusalemme e una gita lungo la costa. Durante il viaggio tra Eyal e Axel nasce una profonda amicizia e l'agente riesce a scoprire due verità: l'omosessualità di Axel, ma sopratutto che l'ex ufficiale è ancora vivo e parteciperà alla festa di compleanno del padre dei due ragazzi. Eyal viene allora incaricato di andare a Berlino ad eliminare Himmelman, ma una volta giunto in Germania scopre una serie di verità nuove e inaspettate non solo sulla famiglia di Axel e Pia, ma anche su se stesso...

Frase chiave. Eyal scrive ad Axel: "Ciao, Axel. sono le cinque del mattino e finalmente Tom dorme. Lo dicevo che non dovevo dar retta a te e alla tua cara sorellina. Tutte quelle chiacchiere su quanto sarebbe stato bello avere un bambino, su quanto mi avrebbe cambiato la vita! Me l'ha cambiata eccome! Adesso sono diventato uno schiavo morto di sonno. Adesso me ne tornerei volentieri a letto, ma tra poco devo alzarmi. Questa settimana raccogliamo i meloni! Comunque tu e questo Andreas dovreste sbrigarvi a venire a trovarci, così tu fai lo zio affettuoso e io e Pia possiamo tirare il fiato per qualche giorno. Ne abbiamo proprio bisogno! Devo ammette, però che fare il padre non è poi così terribile: anzi è bellissimo! Mi succedono tante cose nuove. Sogno. Pensa l'altra notte ho sognato anche te: eravamo al nord in riva al mare di Gallilea. Tu ti sei fatto avanti, ti sei tolto ii sandali e hai cominciato tranquillamente a camminare sull'acqua. Senza cadere, senza affondare. Niente, camminavi sull'acqua come se fosse del tutto naturale. Poi ti sei voltato, mi hai allungato la mano e io ti ho seguito e ci siamo ritrovati a camminare sull'acqua. Camminavamo e intorno a noi risuonava una musica lieve. Io ti guardavo e tu mi sorridevi. Tutto era così in pace e noi stavamo bene!

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