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Un film di Tom Ford, Usa 2009

Con Colin Firth, Julianne Moore, Nicholas Hoult, Matthew Goode e Jon Kortajarena.

Il film è ambientato nel 1962 e racconta l’ultimo giorno della vita di George Falconer, un professore inglese omosessuale che insegna in California. George ha intenzione di suicidarsi alla fine di questa giornata, poiché è incapace di sopportare oltre il dolore per la morte del suo compagno, Jim, avvenuta otto mesi prima, dopo sedici anni di convivenza. La famiglia di Jim aveva sempre osteggiato il loro rapporto, e a George non era stato consentito di partecipare al suo funerale. È mattina presto. George dorme ancora, e sogna di trovarsi tra la neve, presso l'auto in cui Jim ha avuto l'incidente che gli è stato fatale. Jim giace morto sulla neve, George si china a baciarlo, poi si sveglia bruscamente, pieno d'angoscia. Prima di uscire di casa George avverte un malore, ma poi si riprende. Nel corso della giornata George fa la sua ultima lezione all'università dove insegna da anni, e qui viene avvicinato da Kenny Potter, uno studente convinto di avere profonde affinità con lui. Ritira il contenuto della sua cassetta di sicurezza, compra i proiettili per una vecchia pistola che ha in casa e che intende usare per suicidarsi, scrive alcune lettere d’addio e annota le sue ultime volontà precisando quale abito vuole gli venga fatto indossare nella bara. Incontra casualmente un attraente prostituto spagnolo di nome Carlos, che paga pur senza accettarne le prestazioni. Cena a casa della sua vecchia amica Charlotte, con la quale anni prima ha avuto una breve relazione, e che annega nell'alcol le sue frustrazioni di divorziata e madre fallita. Charlotte tenta di convincerlo a riprendere la loro relazione sentimentale, ma George la respinge. Sulla via del ritorno si ferma al bar vicino alla sua abitazione dove anni prima incontrò Jim, e qui poco dopo entra Kenny; certamente questi non è qui per caso, ma è venuto con l’intenzione di incontrarlo. Il ragazzo convince George ad andare insieme a nuotare nudi. I due vanno poi ad asciugarsi a casa di George. Kenny e George conversano, bevono birra, si ubriacano; George perde conoscenza. Si sveglia nel proprio letto, e trova Kenny addormentato sul divano, con una coperta addosso. Sotto la coperta il ragazzo tiene nascosta la pistola di George; evidentemente il ragazzo l’ha trovata, insieme alle lettere in cui George annunciava il proprio suicidio, e nascondendo l'arma ha voluto impedirgli di portare a termine tale progetto. Ma pur avendola trovata, George decide di non suicidarsi. Sembra avere ritrovato la serenità. Brucia nel camino le lettere d’addio che aveva scritto, poi va a sedersi sul letto. Ma viene colto da un nuovo malore più intenso, e questa volta è un vero infarto, che lo stronca. Cade sdraiato sul pavimento, e negli ultimi istanti di vita vede Jim chinarsi su di lui e baciarlo. E questi due baci – quello iniziale del sogno in cui George baciava il cadavere di Jim, e quello finale di questa visione in cui Jim bacia George morente - sono come due parentesi entro le quali si dipana l’intreccio del film; il prologo e l'epilogo

Frase chiave. George: "Allora dovrò chiudere il telefono e prendere un volo". Arold Ackley: "Il funerale è riservato alla famiglia". George: "Alla famiglia certo".

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