PROGETTO LIUTERIA

Scelta e incollaggio del legno

Anche per quanto riguarda la scelta del legno del body, se non si vogliono fare esperimenti si possono usare i legni usati dai principali marchi costruttori di strumenti elettrici.
Da cui la scelta è essenzialmente tra acero, mogano, frassino (ash), ontano (alder) e tiglio.
Con questi tipi di legno se ben stagionati si va sul sicuro, anche se non è vietato provare, anzi.....
A differenza della scelta del taglio del legno del manico, per il body ciò non è trascendentale.
Questo perchè è il manico che deve "sopportare" la tensione delle corde, e anche perchè c'è molto meno materiale rispetto al corpo di una solid body.
Anche in questo caso, la scelta del disegno del legno può conferire, a parità di suono, una bellezza rara.

  Mogano sipo
  Frassino (Ash)
  Ontano (Alder)

La scelta del legno di cui sarà composto il body dello strumento comprende, come abbiamo visto,  sia il tipo di taglio (di quarto o tangenziale) che il numero di pezzi da cui è composto.

Per la maggior parte delle solid body la scelta, parlando del numero di pezzi, è di uno, due o al massimo tre pezzi.

Logicamente un blocco (blank) di legno unico ha un costo maggiore rispetto agli altri casi, questo perché è più difficile ricavarne tanti da ogni pianta, soprattutto se provenienti da un taglio di quarto. Sono però divergenti i pareri a riguardo della stabilità di un pezzo unico, perché fisicamente un blocco unico è sottoposto a tensioni di torsione, dovuti al “movimento” delle fibre del legno, maggiore più è grande la superficie.

Non è infatti insolito il fatto di comprare un pezzo unico, per poi tagliarlo e rincollarlo.

In certi casi è invece inevitabile il taglio, per esempio quando si vuole creare l’effetto specchio del top della chitarra.

 

  Acero specchiato (Spalted maple) 

 

Risulta perciò molto spesso inevitabile la fase di incollaggio del body, e per chi volesse del top sopra di esso. Nel mio caso il body era in due bei pezzi di mogano incollati con la famosa colla vinilica e delle strettoie da falegname.

Per quanto riguarda l’incollaggio io mi sono trovato bene sia con la colla vinilica che con la epossidica (la famosa Titebond americana). L’importante, da quello che ho potuto imparare e usare tante strettoie e soprattutto di buona qualità e lasciare il tempo necessario e anche di più alla colla di fare presa. Indicativamente una notte di serraggio è sufficiente, anche se io sono dell’idea che visto che il lavoro deve venire bene, non è quel giorno in più che rovina!!!!

Il vantaggio della vinilica è la reversibilità della colla, cioè la possibilità di scollare i pezzi, assolutamente impensabile con la epossidica, che però ha il vantaggio di avere un serraggio pazzesco e non influenzato dall’umidità (per questo motivo io l’ho usata per incollare la tastiera al manico).

Prima dell’incollaggio bisogna rispettare delle piccole regole di logica, e cioè che i due pezzi siano perfettamente combacianti sia nel punto di contatto sia come spessore (a meno che il pezzo non si voglia spessorare dopo l’incollaggio) e che siano puliti, nel senso che per aderire bene la colla ha bisogno di una superficie liscia, ben cartavetrata.

Le stesse regole valgono per l’incollaggio di un eventuale top, magari figurato, sopra il body.

Un consiglio: “Non risparmiate la colla!!!”. Al massimo se in eccesso si può asportare via mentre si pressano gradualmente i pezzi con le strettoie e quella poca che rimane alla fine basta cartavetrarla.

Per l’applicazione della colla consiglio infine di “spalmarla” sul legno con un pennello o al massimo con una spatola.

Buon lavoro!!!


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