PROGETTO LIUTERIA

Fasi di verniciatura

Ecco che dopo aver scelto il tipo di vernici da utilizzare siamo pronti per “finire” la nostra chitarra.
Il tipo di legno scelto determinerà i passaggi successivi, in quanto per i legni porosi come il mogano, per ottenere una finitura a pori chiusi bisognerà fare iniziare con il trattamento a turapori, sempre della base di cui si vorrà poi fare il finish (acqua, solvente….).
Prima di fare ciò (nel mio caso essendo di mogano è stato necessario il turapori), ho voluto tingere il legno, per ottenere una sfumatura ambrata dello strumento. Per fare ciò ho miscelato, facendo vari tentativi su pezzi di legno di scarto, tre tingenti della Tingilegno Veleca, e cioè il Rosso, il Giallo e il Noce.
Una volta ottenuto il Vintage Amber l’ho passato con un tampone sul body. Per fare il tampone basta prendere un pezzo di cotone idrofilo e imbeverlo nel colore, lo si strizza bene. Poi si avvolge il batuffolo imbevuto nel colore con un pezzo di tessuto bianco sottile, possibilmente di cotone, di dimensioni circa 5 cm x 5 cm. Poi si da il colore tirandolo bene dappertutto. Il tampone deve essere ben strizzato, assolutamente non deve fare gocce.
Una volta passato il tingente, e atteso il tempo di asciugatura, il body è pronto alla fase di turatura dei pori. Per questa fase si può procedere a spruzzo o a pennello, come meglio si crede, tanto andrà quasi totalmente carteggiato. L’unica accortezza è che se si da a pennello è buono aspettare almeno 12 ore prima di carteggiare. Il numero di mani necessarie dipende ovviamente dalla diluizione del prodotto, ma soprattutto dalla quantità e dalla profondità dei pori. Io ho dovuto dare 10 mani tonde di turapori, una un giorno dall’altra e prima di ogni mano ovviamente la carteggiatura.
Per carteggiare il turapori ho utilizzato la carta seppia grana 600 con un tampone semi rigido per le parti piane e purtroppo a mano per quelle curve. La carteggiatura produce una polvere bianca, quello è tutto quello in eccesso, difatti mettendo il body in controluce finita la carteggiatura si vede che il turapori rimane solo nei forellini del legno, lasciandoli lucidi.



Un consiglio è quello di non arrivare al legno, difatti alla prima mano non togliete tutto.
Sotto riporto una foto della mia chitarra in fase di carteggiatura del turapori
. 



La fase del turapori come detto si può considerare finita solo quando il body avrà una superficie piana e regolare alla vista e al tatto. Una volta ottenuto ciò è buono fermare tutto con una bella mano di trasparente lucido (quello del finish) data a spruzzo. Questa mano non va carteggiata e serve per preparare il fondo alle fasi successive.
Arrivato a questo punto, all’incirca dopo due settimane di turapori e carteggiate, ho voluto arrischiare il sunburst. Per fare il sunburst mi sono servito della tinta che ho dato su legno nudo (sciolta solo in diluente nitro) aggiuntata di un po’ di rosso e poi tutto mescolato con della vernice trasparente lucida (sempre quella del finish).
Per non rischiare di colorare anche il centro del body ho creato delle miniature della mia chitarra in cartoncino e le ho attaccate con dello scotch di carta sul body, sia davanti che dietro. Poi con la pistola è arrivato il momento di sfumare cercando di arrivare molto scarico e tentando di non scurire eccessivamente l’interno. La prima è andata!!!
Tolta la miniatura e attese le solite 8 ore di asciugatura della vernice ho applicato le due miniature successive, molto più vicine alla dimensione totale del body, per effettuare l’ultima sfumatura.
La tinta l’ho scurita notevolmente con del tingente Noce e come per la prima ho sfumato il body, cercando di scurire di più il bordo e i contorni del corpo.
Tolta la carta ho potuto apprezzare il risultato, anche se le sfumature erano spezzate l’una dall’altra, perciò a mano libera, sempre con la pistola molto scarica, ho armonizzato le sfumature.
Ed ecco che la fase più delicata è giunta al termine.





Ovviamente chi volesse dare un colore tinta unita o coprente, non fa tutta la fatica rispetto al ricercare un Sunburst!!!
Adesso per fermare il colore vanno applicate tre mani trasparenti senza carteggiatura tra di loro. Date queste tre mani si può carteggiare, per togliere le piccole imperfezioni o la buccia d’arancia, con la carta seppia 600 bagnata in acqua e sapone, stando veramente molto leggeri. Dopo ciò per avere un po’ di materiale da poter successivamente lucidare è buona regola dare ancora dalle cinque alle sette mani di trasparente. Diciamo che intorno alla 6 si incomincia a vedere la propria immagine riflessa, ed è molto piacevole.
Quando ci si ritiene soddisfatti del risultato si da l’ultima mano di finish trasparente e inizia la lunga attesa della completa essiccazione della vernice prima della lucidatura. 
Un consiglio per verniciare il body è quello di costruirsi un finto manico come quello sotto in foto, in modo da poterlo appendere.



Inoltre è buono dare mani leggere di vernice per evitare le colature ed infine rispettare i tempi indicati dal produttore della vernice per quanto riguarda le mani consecutive o quanto aspettare prima di carteggiare.
 E
 questo è per quanto riguarda il body.
Invece per il manico la storia è meno complicata, questo perché se esso è di acero il turapori si potrebbe quasi evitare, anche se due o tre mani per togliere graffi e per fare un po’ di fondo io ho preferito dargliele. Successivamente, con la stessa metodologia spiegata per il body ho dato 10 mani di trasparente lucido e poi ho aspettato le due settimane abbondanti antecedenti la lucidatura. L’unica accortezza, nel caso che la tastiera non sia di acero, è quella di coprire con lo scotch di carta da carrozzieri il manico.




Copyright "Progetto liuteria" 2010