“Il mondo ebraico in Italia è, come il complesso della società italiana, una realtà in transizione e in trasformazione. In questo senso si trova a vivere gli stessi conflitti interiori e a fronteggiare le stesse sfide, tra le quali l’identità e la pluralità.
- Identità ebraica ovvero il fatto di riconoscere ed avere consapevolezza che la capacità degli ebrei di durare nella storia è il risultato, di un continuo rimescolamento interno, di un costante processo di conflitti e di tregue, di innesti e di fuoriuscite.
- Pluralità. Il mondo ebraico è il risultato del confronto interno di ciascun ebreo nella storia. Ovvero il fatto che ciascun ebreo è simultaneamente molte cose: è una storia familiare; è la storia di quel conflitto che ne ha definito l’identità; la storia della sua pratica religiosa e di laicità; e, infine, la storia del rapporto di scambio e di conflitti con i mondi non ebraici con cui ciascun gruppo ebraico si è trovato a coabitare”.

Chi siamo

Chai è un gruppo di uomini e donne, laici e tradizionalisti coinvolti nella vita ebraica, con un forte senso di appartenenza alla Comunità guidati da ideali e passione, accomunati dalla visione di un modello comune di Comunità.

I Nostri Valori

Pluralismo ed Inclusione
Rispetto delle Tradizioni e dei vari modi di sentirsi Ebrei
Contributo alla Crescita dei Giovani
Solidarietà sociale e volontariato
Interazione e Partecipazione alla Società Civile
Sostegno ad Israele

La Nostra Visione della Comunità

Noi pensiamo che l’unità sia il presupposto alla continuità. La Comunità Ebraica di Milano è un ente morale che esiste grazie al contributo ed alla solidarietà dei propri iscritti e che deve favorire il conseguimento di una vita ebraica sociale, religiosa e culturale inclusiva e pluralista.

 

La Comunità non si deve limitare esclusivamente all’amministrazione e all’offerta di servizi, ma deve promuovere l’identità, la cultura e l’educazione ebraica, con uno sforzo particolare a includere tutti gli iscritti, le loro famiglie ed in generale gli ebrei residenti. Deve sostenere e rafforzare le attività culturali ebraiche e incoraggiare le espressioni autonome di educazione informale giovanile e familiare, nonché le attività esterne che favoriscono l’avvicinamento all’ebraismo ed alla Comunità. Va incoraggiato lo studio della lingua ebraica quale elemento d’identità, di unità, di coesione all’interno del mondo ebraico e di contatto con i testi tradizionali.

In base a questi principi sono molte le sfide che vogliamo affrontare:

Per Una Scuola di Eccellenza

Per incoraggiare le famiglie ed i loro ragazzi a frequentare la nostra Scuola noi vogliamo garantire un livello educativo di eccellenza proseguendo nello sforzo di miglioramento della didattica delle scuole primarie e migliorando l’unico liceo ebraico “pubblico” di Milano. Ciò passa anche attraverso la valorizzazione del corpo docente tale da essere all’altezza del compito assegnatogli e dandogli motivo di orgoglio di lavorare nella nostra Scuola. A questo scopo, pensiamo di proporre incentivi e agevolazioni economiche e sociali.
Ma la “Qualità” costa; sinora, per rispettare i parametri richiesti da una scuola paritaria quali un determinato numero di alunni per classe, un insegnamento di sostegno ove necessario e tutti quei servizi richiesti ad una Scuola moderna e di alto livello, la Comunità è stata costretta a generare un deficit gestionale ormai al di sopra delle sue possibilità.
Pertanto il solo modo per far fronte a questa sfida è aumentare il numero di iscritti offrendo la “Qualità” che le famiglie si aspettano. Noi pensiamo che il futuro della Scuola stia in una politica di investimento e non in un taglio di costi.

Per i Giovani dai 0 ai 30 anni

Le esigenze sono molte e poche le risorse. In questo contesto e nell’ambito delle sue possibilità, la Comunità deve continuare a sostenere, dando supporto logistico e organizzativo, sia le associazioni esistenti, quali Benè Akiva, Hashomer Hatzair, Kidma, Ugei, Shorashim, sia nuove e spontanee iniziative. Su questa linea l’ufficio giovani della Comunità, con la collaborazione di preziosi volontari, ha organizzato eventi di livello internazionale, quali Ghettout e Zooish che hanno avuto il merito di unire molti dei nostri giovani; su questa linea intendiamo continuare con l’ausilio di un professionista del campo.

Porteremo avanti il progetto di fattibilità per l’assegnazione di una sede definitiva all’Hashomer e al Benè Akiva nell’ambito della casa di riposo in costruzione. Appoggeremo inoltre la costituzione di una sede per ragazzi in età universitaria attorno alla quale aggregare iniziative esistenti o di nuova formazione.

Abbiamo accolto la rinascita del circolo sportivo Maccabi a Milano con grande entusiasmo. Come testimoniato dal grande successo della Ghetton’s League, riteniamo che lo sport sia un importante elemento aggregante e continueremo a supportare il Maccabi, offrendo l’utilizzo gratuito degli spazi comunitari e pubblicizzando i loro eventi.

Vogliamo continuare con il progetto “Networking”, neonata iniziativa e già di successo, da noi ideato e realizzato e che promuove l’incontro tra giovani in procinto di entrare e crescere nel mondo del lavoro e professionisti provenienti da diverse realtà; questo nuovo strumento sarà un caposaldo della nostra politica di avvicinamento del mondo giovanile, rispondendo operativamente anche ad esigenze non propriamente ebraiche.

Per il Rafforzamento del Rabbinato e per una Comunità più Inclusiva:

Il Rabbinato di Milano, in collaborazione con i rappresentanti religiosi delle altre edot (tradizioni) e del Consiglio della Comunità, deve tendere a favorire l’inclusione e l’avvicinamento degli iscritti al fine di favorire la realizzazione di una vita comunitaria ebraica. A tal fine è nostra intenzione offrire al Rabbino Capo tutti i mezzi necessari, nell’ambito delle nostre possibilità, affinché il suo ufficio possa espletare il suo lavoro nel migliore dei modi.
Noi puntiamo molto sull’attività del Rabbino Capo per rendere questa Comunità un insieme coeso di persone che lavorano per il mantenimento della loro identità nel rispetto della diversità e per dare la possibilità agli ebrei, che ora si sentono ai margini, di essere parte di un ebraismo attivo e propositivo. Anche in forza del suo ruolo di stimato responsabile delle materie ebraiche nella nostra Scuola, siamo certi che Rav Arbib saprà contribuire all’educazione dei figli di tutti gli iscritti alla Comunità in un’ottica di apertura e inclusione che tenga conto delle diversità della composita realtà ebraica milanese.

Per Kesher ed altre iniziativa per avvicinare gli “ebrei invisibili”.

Anche attraverso il potenziamento del progetto culturale di "Kesher", da noi tanto voluto ed appoggiato, vogliamo avvicinare gli “Ebrei ai margini” o addirittura “invisibili” nel rispetto del principio di inclusione da sempre bandiera ideologica della nostra lista.

Pensiamo inoltre che sempre nell’ambito di Kesher e sulla scia di altre lodevoli iniziative non comunitarie già esistenti, quali Shorashim, si dovranno meglio sviluppare delle occasioni di avvicinamento alla vita ebraica anche per bambini di famiglie lontane dalla vita comunitaria. Inoltre, altri progetti specifici saranno messi in atto per riavvicinare anche i più laici alla vita comunitaria. Vogliamo dare la possibilità agli ebrei, che ora si sentono ai margini, di sentirsi parte di un ebraismo attivo e propositivo.

Per una Kasherut accessibile a tutti

La Kasherut è diventata regola per molti; la sua osservanza non deve essere un lusso ma la norma alla portata di chiunque. E’ per questo che vogliamo proporre, in collaborazione con gli imprenditori, un paniere di prodotti a prezzi contenuti.

Per un’Equa Allocazione e Gestione delle Risorse Economiche

Purtroppo dobbiamo fare i conti con una contribuzione media pro-capite molto bassa in cui i soliti pochi finiscono per pagare sostanzialmente per tutti; il numero di iscritti continua a calare e ciò porta ad una diminuzione delle entrate pregiudicando seriamente la capacità di offrire i servizi attesi. Queste sono le principali obiezioni di alcuni correligionari per giustificare il mancato sostegno alla nostra Comunità e queste sono le nostre risposte:

Come posso riconoscermi in questa Comunità che mi fa sentire lontano in quanto alcuni dei miei famigliari non sono ebrei?
Per chi non si sente parte della Comunità in seguito a matrimonio misto o per cause di altro genere, noi diciamo che avranno in noi degli amici pronti a considerare le loro problematiche e cercare le soluzioni possibili.

Perché devo sostenere la Comunità Ebraica di Milano se sono già parte di una edà autosufficiente?
Ci sono dei servizi, che le singole edot non possono erogare quali, ad esempio, un completo ciclo di studi curriculari (dall’asilo sino ai diversi indirizzi liceali), una casa di riposo per tutti, assistenza sociale per ogni ebreo bisognoso, un matrimonio riconosciuto dallo Stato, il servizio di sepoltura, nonché la rappresentanza degli ebrei nei confronti delle istituzioni e la tutela dei diritti delle minoranze.

Quando pago non mi è chiaro dove finiscono i miei soldi e temo che ci siano degli sprechi.
La parte più cospicua del disavanzo comunitario è determinato dal deficit della scuola, dalle borse di studio e del sostegno e dagli oneri finanziari. La Comunità, in qualità di ente sociale, eroga molti servizi (scuola, servizio sociale, rabbinato, casa di riposo, cimitero tra gli altri) rispetto alle entrate correnti che riesce a generare. Solo una parte di questi servizi si auto finanziano.

E’ necessario riorganizzare la raccolta e la gestione delle risorse, ridurre le inefficienze e focalizzare al meglio gli impieghi. Ma non è sufficiente.

A questo punto, per evitare di essere costretti a fare scelte dolorose, vogliamo impegnarci su diversi due fronti: lo straordinario e la gestione corrente.

Vogliamo trasformare la gestione straordinaria in fenomeno ricorrente da affrontare con professionalità:

1. Sviluppando il fund-raising in modo professionale per finanziare progetti specifici (come già avvenuto per il Progetto Sicurezza della Scuola ed avviene in altri paesi); siamo convinti che gli iscritti saranno più sensibili se messi nella condizione di scegliere la finalità del proprio contributo.
2. Sollecitando la richiesta di lasciti che rivestono un’importanza fondamentale nella formazione dell’attivo del nostro patrimonio. E’ anche grazie alle generose elargizioni di alcune famiglie che le casse comunitarie riescono a gestire il deficit. Sollecitare gli interessati è un compito oggi affidato all’attivismo di alcuni volontari. E’ ormai necessario pensare alla definizione di una delega in Consiglio o ad un incarico professionale per svolgere queste funzioni.
3. Per fare ciò, coinvolgeremo un gruppo di professionisti iscritti alla nostra Comunità, esperti di finanza e gestione, che abbiamo già contattato e che hanno dato la loro disponibilità.

Dal punto di vista delle gestioni correnti, vogliamo:

1. Aumentare il numero degli iscritti grazie all’offerta di una Scuola di eccellenza e varie iniziative volte all’avvicinamento dei lontani.
2. Adeguare i tributi pro-capite a cifre che riflettano meglio la capacità contributiva di ciascuno (come già avvenuto nelle revisione della fascia 18-40 anni nel 2004/2005).
3. Adottare una linea di rigore, nel rispetto delle singole situazioni personali, nei confronti degli iscritti debitori a vario titolo verso la Comunità. Non è più sostenibile una situazione nella quale uno zoccolo duro di persone non contribuisce o non paga servizi scolastici erogati. Questo fenomeno sta seriamente pregiudicando l’equilibrio finanziario della Comunità.
4. Buono Scuola: proponiamo che chi ne usufruisce ne devolva una parte ai Servizi Sociali della Comunità.


Per una Gestione Amministrativa Comunitaria più Razionale e più Trasparente nella Comunicazione

Sicuramente la gestione amministrativa della Comunità dovrà essere razionalizzata per aumentarne l’efficienza. Come suggerito da più parti, si ha la percezione che le sue strutture istituzionali siano obsolete per rispondere in modo efficace all’accresciuta articolazione del mondo ebraico milanese. E’ necessario creare delle deleghe e responsabilità precise che consentano di snellire le procedure decisionali, al fine di sviluppare progetti più vicini alle esigenze. Per fare ciò, costituiremo una commissione di saggi, esperti professionisti, che insieme ad alcuni consiglieri, sviluppino questo importante progetto.

Per Conoscere gli Iscritti e le loro Esigenze

Inoltre, attraverso una specifica ricerca tra gli iscritti, vogliamo conoscere meglio le esigenze sociali, religiose e culturali degli ebrei milanesi, per orientare in modo più efficace le attività comunitarie.

Per Comunicare agli Iscritti

Newsletter settimanale e il Sito Mosaico sono i nuovi strumenti, da noi sviluppati, che ormai da tempo integrano il Bollettino cartaceo al quale siamo abituati. Il loro utilizzo sarà maggiormente rivolto agli iscritti ed andrà ampliato anche per migliorare la comunicazione delle attività istituzionali di Giunta e Consiglio.

Per Comunicare agli Altri

Riteniamo che la figura del portavoce debba essere “voce” della Presidenza, attraverso un ufficio stampa che possa esprimere la posizione della Comunità. Abbiamo il dovere di essere reattivi e critici, quando necessario, sui temi prettamente attinenti al nostro essere e sentirci ebrei quali, fra gli altri, Israele e il Sionismo, l’antisemitismo, la laicità dello Stato e la Shoah.

Per i Più Deboli

Anche la nostra Comunità risente degli effetti negativi della difficile congiuntura del paese che sta seriamente compromettendo la capacità contributiva delle famiglie. Alcune famiglie in grave difficoltà vorrebbero garantire l’educazione ebraica ai loro figli attraverso la nostra Scuola, altre si trovano in una situazione di disagio sociale. A questi casi dobbiamo rispondere positivamente nel pieno spirito della solidarietà ebraica, ottimizzando l’erogazione dei sussidi e contributi sociali della Comunità. In concreto, è nostra intenzione mantenere questa politica di oculata assistenza, nell’ambito delle nostre forze, e al tempo stesso valutare con molta attenzione ogni richiesta.
I più deboli della nostra Comunità hanno anche bisogno di assistenza sociale, sanitaria e spirituale. Questo genere di attività, coordinato dalla Scuola per il sostegno e dal Servizio Sociale della Comunità, ha sempre più bisogno di collaborazione con le associazioni di volontariato ebraiche, come il Volontariato Federica Sharon Biazzi e l’AME, che svolgono la loro lodevole opera di supporto ai bisognosi. Per favorire la formazione o l’ulteriore sviluppo di associazioni già esistenti, vogliamo incoraggiare il desiderio di volontariato coinvolgendo in modo specifico i rispettivi assessorati e collaborando con le varie Edot.
Inoltre, ispirandoci a quello che avviene con la “Deputazione” a Roma, auspichiamo la creazione di un gruppo di professionisti, “Amici della Comunità”, che possano sostenere ed aiutare volontariamente, i membri della Comunità in caso di necessità.

Per una Assidua Presenza nella Società Civile

Sulla scia di una lunga e positiva tradizione, è nostra intenzione rafforzare i legami con le autorità cittadine e istituzionali. Anche se rappresentata da un esiguo numero di iscritti, la nostra Comunità è parte integrante e attiva della città di Milano; negli ultimi anni molto ci è stato concesso quando lo abbiamo richiesto, ad esempio in termini di misure per la sicurezza dei nostri edifici. Ma è venuto il momento di “dare” coinvolgendo, ad esempio, i nostri ragazzi in azioni di volontariato a servizio delle istituzioni.
In una situazione di tensioni interconfessionali, riteniamo quanto mai necessario incoraggiare il Rabbinato a mantenere aperto il dialogo con altre confessioni nel rispetto dei nostri principi. Bisogna consolidare i contatti con le autorità ecclesiastiche della nostra Città e continuare il dialogo con quegli esponenti dell’Islam moderato che già hanno espresso atteggiamenti di aperta volontà di dialogo.

Per l’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

La rappresentatività, la gestione dei fondi e la distribuzione dell’otto per mille, gestiti dall’UCEI, sono argomenti da seguire con attenzione. Dobbiamo essere in stretto contatto con essa per avere tutte le informazioni utili all’accesso ai fondi messi a disposizione dallo Stato, dalle pubbliche amministrazioni e dall’Ucei. Inoltre attraverso i rappresentanti milanesi dobbiamo fare arrivare la nostra voce ai più alti livelli istituzionali italiani. Occorre:
sostenere il ruolo dell’Unione come rappresentante dell’Ebraismo italiano, come quello di Milano come seconda Comunità italiana;
rafforzare i legami con l’Ucei e con le altre Comunità al fine di promuovere e coordinare attività culturali comuni;
promuovere in ambito locale la sensibilizzazione ai fini della sottoscrizione dell’8 e 5 per mille in ambito ebraico e non.

Per e Con Israele – Am Israel Chai

Nonostante le scelte integraliste fatte da alcuni popoli dell’area mediorientale e gli ormai quotidiani proclami negazionisti, continuiamo a pensare che la sicurezza e la sopravvivenza di Israele risiedano in una pace consapevole. Pensiamo, altresì che la pace stia in un accordo che riconosca le rispettive ragioni e i rispettivi diritti dei due popoli in conflitto. La forza, anche quando sia necessaria per combattere il terrorismo, non deve in nessun momento precludere, ma anzi incoraggiare la prospettiva politica.

Dobbiamo impegnarci a sostenere:
• il diritto di Israele ad esistere nella pace e nella sicurezza
• la condanna del terrorismo senza se e senza ma
• la necessità della reciprocità nel riconoscimento tra Israele, il popolo palestinese e tutti i paesi arabi;

Dobbiamo impegnarci concretamente a promuovere e aderire:
• a iniziative per approfondire la conoscenza della realtà israeliana,
• a iniziative per una corretta informazione sul conflitto arabo-israeliano, in particolare nelle scuole,
• a iniziative volte a riavviare il dialogo tra israeliani e palestinesi, sulla base del principio irrinunciabile “due popoli due stati”.

Con questi principi, i nostri giovani vanno incoraggiati a sostenere e conoscere Israele, promovendo la diffusione dell’ebraico come strumento di aggregazione internazionale, e attraverso permanenze in Israele. Il sionismo, anche in una società del benessere e globale, è una delle componenti primarie dell’identità ebraica.


… Per tutti questi motivi, vi chiediamo di sostenere la Lista Chai.


Sostengono la Lista CHAI:
Jojo Bali
Mino Chamla
Daniele Cohen
Stefano Levi Della Torre
Nedo Fiano
Alberto Foà
Ruggero Gabbai
Rony Hamaui
Marina Hassan Marmiroli
Daniele Liberanome
Ersilia Colonna Lopez
Rosita Luzzati
Amedeo Mortara
Giorgio Mortara
Gadi Schoenheit
Paola Sereni
Diana Vaturi Jerusalmi
Claudio Segre

Riteniamo importante qualunque suggerimento o critica tu voglia fare, inviando una mail a: lista.chai@libero.it