Vª
settimana dal 19 al 25 dicembre:
La
settimana é iniziata tranquillamente, tutti i pomeriggi i ragazzi fanno le
prove del coro e del presepe vivente. Mercoledí mattina arriva in visita lo
staff di una fabbrica di plastica, sono stati accolti con il coro, e hanno
portato dei piccoli regali per i piú piccoli del Petrape. La maggior parte dei
regalini sono delle macchinine di plastica, alcuni oggetti, invece, sono proprio
inutili e hanno deluso i ragazzi. Giovedí mi alzo com capogiri, misuro la
febbre, quasi 38ºC,
sará per il mal di gola che ho. I volontari hanno portato i petrapesi (ragazzi
del Petrape) in piscina per festeggiare l’addio di Veronica e Claudio che
rientrano in Italia. La sera molta gente al Petrape per assistere il Presepe
vivente. La febbre supera i 39ºC e continuo ad andare in bagno. Venerdí
mattina, grazie alla tachipirina non ho piú febbre, vado a scuola ad aiutare
gli insegnanti per la festa di conclusione di anno scolastico. Si ritorna a
febbraio. Al Petrape viene portato il fratello di Jerlandin, anche lui trovato
per strada a sniffare colla, há solo 12 anni. Verso mezzogiorno torno a
sentirmi male, nuovamente febbre alta. Alle 14:00 andiamo al pronto soccorso,
dopo un’ora di fila tra gente buttata a terra su cartoni, sanguinante,
ingessata a metá, partorenti, etc. entro dal medico, mi appoggia lo stetoscopio
sulla pancia e su un foglio da presentare in segreteria c’é scritto che devo
farmi la flebo senza specificare da cosa provenga il mio malessere; in ogni
modo, su quelle poltrone da barbiere, accalcate, non ho proprio voglia di
sdraiarmi. Andiamo in un medico a pagamento, e per ricordare che siamo in
Brasile, non é ancora arrivato allo studio, torniamo nel tardi pomeriggio. Ho
un’infezione allo stomaco dovuto al cambio dei pasti, dice che é normale per
gli stranieri. La sera il Petrape há organizzato il cenone di Natale, non
c’era nulla di diverso dalle quotidiane cene. Sabato mattina sto meglio, le
medicine del dott. X hanno fatto beneficio, vado al Petrape a fare gli auguri ai
bambini che andranno a casa per Natale. Alle 19:30 con Chiara andiamo nella
Chiesa del quartiere Palhinhas, vicino al nostro, per la celebrazione della Notte Santa.
Durante la messa con Nicola e Chiara abbiamo cantato Tu scendi dalle Stelle per ricordare il nostro Natale. Dopo la messa
siamo andati a casa di Denise (la ragazza di Eric) a cenare, ma io non ho cenato
a causa dell’infezione allo stomaco. Domenica mattina, Natale, fa molto caldo,
per strada non si vede anima viva, manco i soliti bambini che non si ritirano
mai in casa. Ho tanta fame, vado a pranzare al Petrape, nel piatto
l’onnipresente riso, una patata e un pezzetto di pollo che vedo nei piatti da
tre giorni. Niente bibite, panettoni, torroni e tutto quello che oggi in Italia
avrei avuto a tavola. Questo spento Natale mi há dato tanta tristezza, prima
sapevo solo l’esistenza della parola povertá, adesso ne conosco il
significato. Un’altra cosa che mi há dato tristezza é stato il vedere alcuni
petrapesi davanti la porta aspettando invanamente che qualche familiare si
ricordasse di loro e venisse a prenderli per portarli in casa. Ecco che
finalmente la sera ci riuniamo in casa, noi volontari, per la cena di Natale, la
serata é stata molto carina, appena ricavo qualche foto della tavola la
pubblico. *
Buon Natale *
la nostra tavola di Natale, l´unica volta che l´ho vista cosí ricca