XXVIIIª settimana dal 29 maggio al 4 giugno:

 

Riprendo il lavoro regolarmente, mattinata a scuola e poi com l’informatica al petrape. Come avevo anticipato, i ragazzi sono molto felici che sono tornato, tutto sembra calmo e spero che cosí vada. Giovedí parto per Natal (Rio Grande do Nord) assieme a un gruppo del Cemam e a un gruppo del colleggio dell’Auxiliadora. Mi trovo coinvolto in questo viaggio per accompagnare il petrapese Michel. Ci raduniamo davanti al cemam alle ore 17:00 e dopo un’ora e mezza circa ci avviamo. Andiamo a Natal per partecipare al III° Congresso Eucarístico Jovem, tema: Eucaristia, alimento da familia. Nello stesso giovedí apre la casa lar3, andranno a vicerci 12 petrapesi tra gli 11-13 anni. Ancora non so chi di loro é andato la, faró una visita nella prossima settimana. Arriviamo venerdí mattina nei pressi di Natal verso le 7, dopo la colazione ci dirigiamo sulle bianche spiaggie di Genipabú e ci fermiamo per bagni e pranzo fino alle 16:00. Alle 18:00 arriviamo nel quartiere del congresso, Gramoré (Natal), ci consegnano il kit, borsello e maglietta, ci dividono i gruppi, distinti dai colori e ci assegnano le famiglie ospitanti. Il mio gruppo há il colore arancio, dei pochi che conosco nello stesso gruppo c’é Jayce (funzionaria del Cemam), Lucinette (sorella dei due petrapesi Antonio e Salomão), alcuni ragazzi di Petrolina che ci siamo conosciuti durante il viaggio e Michel, il petrapese che sto accompagnando al congresso. I gruppi e gli alloggi sono stati selezionati a sorteggio e guardacaso sono andato a finire nella stessa casa con Michel. La casa si lascia desiderare, sarebbe un magazzino dove il proprietario lascia il materiale del suo supermercato, la luce é solo nella saletta d’ingresso e nel bagno, i muri sporchi e cadenti, dalle tegole del tetto se piove entra acqua. In questa casa siamo in 7 di cui 3 sono seminaristi, buttando i materassi a terra siamo riusciti a sistemarci. La cena é avvenuta nella casa della famiglia che ci sta ospitando e per essere sincero, in quello non mi lamento, si mangia da Dio. Alle 20:00 ci incontriamo tutti a Gramoré nel salone Dom Bosco per la messa e per il momento di confraternizazione. Alle 22:00 si rientra in casa sita nel quartiere di Pajuçara II a 10 minuti da Natal. Sabato mattina, dopo una ricca colazione, il gruppo arancione si incontra nella Chiesa di Pajuçara II e dopo la messa e conoscenza con altri ragazzi di altre cittá, tutti assieme ci avviamo verso il salone Dom Bosco di Gramoré, arrivando a mezzogiorno come tutti i gruppi partecipanti per poi pranzare. Il pomeriggio é stato piú o meno libero, mi sono unito a un gruppetto che é arrivato dalla cittá di Jaboatão-PE e siamo stati un pó in giro per il quarteiere. La sera nuovamente momento di incontro nel salone e poi a casa. Domenica mattina la Santa Messa, molto animata, in questo tempo ne ho approfittato per conoscere le case di alcuni bambini conosciuti in questo congresso. Alcune case non ho voluto fotografarle per rispetto della famiglia e del bambino stesso che mi accompaganava, soprattutto la casa di Rodrigo, 10 anni, ho chiesto per primo a lui di poter conoscere la sua famiglia, e non há voluto perché si vergognava, girando per la favela, alla fine si é convinto e mi há portato a casa sua, non descrivo le condizioni e quello che ho visto, rimarrá solo un ricordo immortalato nella mia mente. Dopo il pranzo gli addii, si riparte per Petrolina. Al congresso hanno partecipato 742 giovani arrivati da diverse cittá del nord est brasiliano. Metto piede a casa alle 3:30 di mattina. In questo viaggio, seppure stancante, mi sono divertito abbastanza. L’única cosa che rimpiango e di non aver potuto partecipare alla piú grande festa che il petrape fa ogni anno, la festa di São João, dove hanno partecipato centinaia di persone, momento di musica e allegria, dove l’istituzione há un buon guadagno vendendo i biglietti di ingresso e vendendo panini e bibite. La festa é terminata alle 5 del mattino.

 

dopo la messa di Pajuçara (Michel é quello con davanti col cappellino verde)

con alcuni meninos della vicina favela (Rodrigo é quello con la camicia nera)