Iª
settimana dal 21 al 27 novembre:
Finalmente
riesco a scambiare gli euro in real (moneta locale) e la prima cosa che faccio
é quella di andare in un internet-point e comunicare in Italia che sono
arrivato, che sto bene e sono contento di trovarmi Qui.
Fa
molto caldo e la notte non riesco a dormire, alle 5 sono giá sveglio e sudato.
Nel Petrape tutto procede a meraviglia, dalla prossima settimana inizieró a
dare lezioni di informatica, di chitarra, sostegno scolastico e aiuto Karol
(maestra di danza) nelle coreografie, in questi giorni monteremo una tarantella
siciliana. Una di queste sere due bambini mi supplicarono perché li portassi un
pó fuori a fare una passeggiata. Non
conoscendo la cittá e essendo responsabile di loro li ho portati al LAR2 a
salutare i piú piccoli. Uno dei due, Josep, 11 anni, mi há chiesto se volevo
essere suo padre, non há mai conosciuto i suoi genitori, é stato abbandonato
subito dopo la nascita e desidera tanto che io sia quel padre mai avuto; anche
serginho, 11 anni, minuto, scugnizzo, non há avuto un padre, solo una madre che
cambia sempre padrinhos e vuole essere adottato da me. Purtroppo per il momento
non riesco a capire parola per parola di tutto ció che mi raccontano, peró
riesco a percepire tutto ció che vogliono dirmi, anche com una comunicazione
non verbale.
Ho
comprato una scheda telefonica x il cell. Per chiamarmi dall’Italia comporre 0055.87.88032229.
Avviso che non sempre ho inserito la scheda, per squilli e sms inviateli al mio
numero tim 333.2531316, se volete chiamarmi mandatemi un sms sulla tim per
avvisarmi in maniera che cambio la scheda.
Finalmente
il venerdí cielo coperto e inizia a piovere, le strade si trasformano in
piccoli torrenti e le ranocchie saltano ovunque, non avevo mai visto un rospo di
circa 1,5kg, impressionante!!! Questa mattina ho accompagnato i ragazzi a
scuola, le aule sono in condizioni pietose, sporche e di scarso igiene.
Serginho, meu filho, si é tagliato un dito com il coltellino per temperare la
matita, nella scuola non esiste una cassetta di pronto soccorso, ne un
disiffettante, ne un cerottino. Quindi corriamo sotto la pioggia verso il
Petrape ma l’infermeria é ancora chiusa, nessuno há le chiavi e non si sa
quando arriva l’infermiera; a questo punto corriamo verso la casa dei
volontari e così sono riuscito a medicare la ferita e a tamponarle il sangue
che continuava ad uscire.
L’aria
si é rinfrescata un po, peccato che é durato solo un giorno.
Il
sabato ritorna nuovamente il caldo di tutti i giorni, sono entrato in cucina del
Petrape e dentro una grandissima pentola bolliva qualcosa com un odore strano,
l’infemiera stava preparando un decotto di erbe, sará lo sciroppo per
l’influenza. Se funziona sará sicuramente migliore delle nostre aspirine.
La
domenica l'ho trascorsa tranquillamente a casa del mio amico Ireneu, di
Petrolina, che é stato molto gentile ad prestarmi il suo computer per la
realizzazione di questa pagina. Appena sará possibile inizieró ad inserire
qualche foto.
la sera dopo una giornata al Petrape