L'ex convento

 

Il Liceo è posto nei locali dell'antico convento eretto su progetto di Francesco Cipriani Forti a partire dal 1760. È ultimamente stato oggetto di numerosi ed accurati lavori di restauro.

Portici
Ingresso chiesa
I portici che si snodano lungo via Roma, dov'è situato il Liceo
L'ingresso laterale della contigua Chiesa di San Francesco (ove una lapide attesta la sepoltura, nel 1534, di Antonio Allegri)
Scalone balaustrato
Corridoio
Un avvincente scorcio dello scalone balaustrato, visibile subito dopo essere entrati nell'edificio, che conduce allo spazioso corridoio a tre bracci illuminato da ampi finestroni su cui si immettono i nuovi locali del Liceo
Il corridoio a pianterreno ove è posta la gipsoteca con le opere della scultrice correggese Carmela Adani (1899-1965)

La Chiesa di San Francesco è uno dei più antichi e notevoli monumenti di Correggio. L'attuale fabbrica fu elevata fra II 1470 e il 1484 circa, in stile gotico padano (del quale rappresenta uno degli esempi più importanti), per volontà del Conte Manfredo II e della consorte Agnese Pio. La costruzione è stata realizzata in un sito dove già esisteva un precedente tempio francescano, presente già nella seconda metà del Trecento e sottoposto ad una parziale trasformazione nel corso della prima metà del XV secolo. Questi edifici religiosi derivavano da licenza di Papa Giovanni XXII al Conte Giberto, e ne fu trasferita la costruzione da Casteinovo di Sotto a "Correggio, nel Reggiano" per iniziativa del figlio Azzo, in quanto "luogo più opportuno e d'aria migliore".

Il caratteristico campanile (oggi vistosamente pendente per un cedimento del terreno) apparteneva, dunque, al precedente edificio sacro, che fu il fulcro di un nuovo insediamento urbano detto, appunto, Borgonuovo. Ancora oggi la zona circostante conserva nella fisionomia e nelle strutture numerose tracce dell'antica origine tardo medioevale. La chiesa si presenta esternamente con una semplice facciata in cotto, divisa in tre parti da lesene esterne e sormontata da un rosone centrale. L'interno, assai armonico, è a tré navate di forme ogivali quattrocentesche, con cappelle laterali settecentesche. Notevole è l'impianto architettonico complessivo, poggiante su tre pilastri polistili e con arcate a sesto acuto e decorazioni pittoriche e plastiche. Gli affreschi geometrici e floreali del '400 sulle costolonature, i due tondi con il Padre etemo benedicente e San Francesco sulla volta del presbiterio, i capitelli scolpiti con putti e stemmi dei da Correggio, denotano un progetto decorativo di altissimo livello. Il tempio ospitava importanti beni artistici, fra cui due dipinti del Correggio (La Madonna con San Francesco e il Riposo durante la fuga in Egitto, un particolare del quale si può vedere sullo sfondo del menu a sinistra) che furono prelevati dal Duca di Modena nel 1638 e sostituiti con copie realizzate dal pittore Jean Boulanger (una delle quali è attualmente presente nel Museo civico correggese).

Il convento nelle attuali forme sostituisce il precedente fabbricato eretto nei secoli XV-XVI. Progettato da Francesco Cipriano Forti, venne iniziato nel 1760: i lavori continuarono nell'Ottocento, senza tuttavia essere portati a termine sul lato della chiesa. Soppresso durante il periodo napoleonico, dal 1838 al 1866 ospitò nuovamente i frati conventuali.
Il lato settentrionale del convento fu trasformato nel 1823, per volere ducale, in deposito di farine (la Farinera) onde far fronte ai bisogni della comunità in caso di carestia: tale fabbricato ha ospitato anche il Monte dei Grani di Correggio.

Farinera

Veduta della "Farinera", lato settentrionale
della sede attuale del Liceo, da portale laterale
del portico di via Roma

I recenti restauri hanno portato in luce ambienti con pregevoli decorazioni (fra cui fregi ad affresco con simboli mariani ed un caminetto in marmo di fattura settecentesca) dei secoli XV/XVI e XVIII. Sul muro a lato del portone d'ingresso del convento (ed attualmente del Liceo) sono state murate alcune lapidi e frammenti di monumenti sepolcrali. Tra gli altri, è interessante citare il monumento ad Ercole Corso, detto Macene, condottiero della Serenissima (morto nel 1525), fatto erigere dal figlio Rinaldo, poligrafo e letterato, che ne compose l'epigrafe. La lapide, in forma di stele, è sovrastata da un timpano ed ha ai lati due stipiti con teste leonine e motivi militari. Sopra è scolpito lo stemma della famiglia Corso (una spada che fende la roccia). Il tutto è di armonica fattura e va quasi certamente ascritto alla bottega del Clemente (seconda metà del secolo XVI).


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