IL SITO DEGLI OGGETTIVISTI ITALIANI |
Il Social Forum europeo che si svolgerà il prossimo novembre a Firenze sta riportando in questi giorni di estrema attualità il cosiddetto movimento no-global che l'anno scorso mise a ferro e fuoco la città di Genova.
Alla luce dei precedenti, la gravità delle parole degli antiglobal e la sostanziale collaborazione che viene loro offerta da parte delle istituzioni regionali fa temere per la sicurezza dei fiorentini, delle loro proprietà e del prezioso patrimonio artistico di Firenze.
Dobbiamo quindi auspicare che se reati saranno commessi dai no-global che converranno nel capologuogo toscano questi siano puniti con la massima severità e che le forze dell'ordine facciano il loro mestiere a difesa dei cittadini.
Siamo altresì consapevoli tuttavia che l'opposizione ai no-global non può limitarsi semplicemente
alle tematiche di ordine pubblico. Al di là delle nostre preoccupazioni per l'ordine e per la sicurezza degli abitanti di Firenze ci sta infatti a cuore contrapporci ai "nuovi barbari" anche sul piano del merito politico.
No. Non crediamo che sia così. Le idee del comunismo erano sbagliate tanto quando i metodi con cui ha oppresso miliardi di persone in tutto il mondo. E le idee dei no-global oggi sono sbagliate tanto quanto i metodi di cui si servono per vandalizzare le nostre città.
Anzi - in un caso come nell'altro - i metodi non sono che il corollario delle idee.
L'attuale maggioranza di governo sembra purtroppo incapace di contrastare il movimento antiglobalizzazione sul piano delle idee.
Lo stesso Presidente del Consiglio Berlusconi, quando parla sul tema della disuguaglianza di ricchezza tra le varie parti del mondo, lo fa proponendo l'aumento degli aiuti occidentali al terzo mondo e la cancellazione del debito. Ma così facendo di fatto sottoscrive l'idea fondamentale alla base dell'analisi politica dei no-global, cioè che i poveri sono poveri perché i ricchi sono ricchi.
Sentiamo di frequente ripetere dai no-global che il 20% della popolazione mondiale dispone dell'80% delle ricchezze. L'utilizzo del verbo "disporre" non è casuale, ma riflette la concezione che la sinistra da sempre ha della ricchezza. La ricchezza è vista come qualcosa di Stato che esiste di per sé in natura e che può essere solamente ripartita, confiscata, redistribuita.
In realtà la ricchezza non esiste in natura. La ricchezza non esiste se non viene prodotta.
Se il nostro obiettivo è quello di combattere la miseria, il problema fondamentale che dobbiamo porci è quello di produrre la ricchezza.
La povertà dei paesi del terzo mondo non è attribuibile al fatto che i suoi abitanti siano biologicamente inferiori, né - se non in piccolissima parte - alle condizioni climatiche, né tanto meno alla "cattiveria" dell'occidente che a quei paesi storicamente ha fatto solo del bene.
Il leader no-global Casarini già annuncia "occuperemo le case ed assalteremo le banche". Il presidente del governo di sinistra toscano Martini "risponde" finanziando Casarini ed i suoi per centinaia di milioni e concedendo loro l'utilizzo della Fortezza Dabbasso.
Del resto dato l'attuale stato della politica e della cultura nel nostro paese è estremamente forte il rischio che passi il messaggio secondo cui i metodi dei no-global sono sì sbagliati, ma le loro idee sono giuste.
In fondo è quello che vogliono che pensiamo del comunismo. I metodi erano sbagliati, ma le idee erano giuste; gli ideali erano nobili.
Nel momento in cui i no-global proclamano la loro avversione per il libero mercato e per i diritti di proprietà, non c'è certo che meravigliarsi quando li vediamo incendiare le macchine o sfasciare le vetrine. Stanno semplicemente cominciando a mettere in pratica con coerenza il loro programma di distruzione dei diritti e del diritto.
I nostri computer, le nostre auto, il riscaldamento della nostra abitazione, il pasto che abbiamo mangiato oggi non sarebbero mai esistiti se non fossero state prodotte dall'impegno umano.
Il 20% della popolazione dispone dell'80% della ricchezza perché produce l'80% della ricchezza.
Le cause della povertà di certe aree del globo - rispetto al mondo Occidentale - risiede invece nel fatto che in tali aree non esiste un sistema legale e costituzionale che difenda i diritti fondamentali degli uomini, quali il diritto alla vita ed il diritto alla proprietà privata. E non esiste una cultura orientata all'intrapresa, alla realizzazione dell'individuo.
La povertà nel mondo si può affermare quindi solamente attraverso la promozione di un sistema politico-legale capitalista e di una filosofia morale orientata all'achievement.
Limitarsi a proporre soluzioni redistributive significa quindi voler continuare ignorare le vere ragioni strutturali della miseria e continuare a finanziare le politiche dei regimi dittatoriali che in tante parti del mondo fanno strage dei diritti fondamentali degli uomini..
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