ANALISI TESTUALE: BOCCACCIO (DECAMERON)

 

Luigi De Bellis

 
 

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GIORNATA V
NOVELLA 9






La cortesia è associata da Boccaccio, fin dal titolo della novella, al denaro.
Cortesia è profusione nello spendere, dissipazione di beni: gli altri comportamenti di cui Federigo fa mostra nella fase in cui è «pregiato sopra ogni altro donzel di Toscana» (far feste e giostre, donare) sono conseguenza naturale di quest'ottica economica orientata verso il consumo.

In chiave di parabola economica lo svolgimento della vicenda può essere così riassunto. Un giovane di famiglia nobile, da una situazione iniziale di ricchezza (ereditata, si deve supporre) attraverso uno spendere non compensato da nessun guadagno («niente acquistando») si riduce alla quasi-povertà, senza uscire tuttavia da un modo di vivere «cavalleresco», nel senso di «improduttivo» (campa infatti grazie alla rendita di un piccolo podere e alla caccia con il falcone, che è mezzo di sostentamento e di divertimento). Con un estremo gesto di magnificenza (siamo ancora nell'ottica cortese) nuovamente ottiene mediante il matrimonio la ricchezza, di cui diventa però «miglior massaio».
Da campione della cortesia il personaggio si trasforma in cultore della masserizia: termine e concetto che a partire dal XIV secolo ebbero gran fortuna, venendo a indicare la capacità che un nuovo tipo di proprietari aveva di far fruttare oculatamente il patrimonio.

La novella si presta, dato questo preciso disegno di una evoluzione, a una interpretazione sociologica. Nel personaggio di Federigo, Boccaccio rappresenterebbe, con una visione abbastanza mitica, lo splendore e insieme il fallimento dell'antica classe dirigente fiorentina, che dovette adeguarsi, se volle conservare il potere, all'ottica «produttiva» dei mercanti e degli uomini d'affari. Nell'invenzione di una storia d'amore a lieto fine si coglie il riflesso di fenomeni di trasformazione economico-sociale storicamente avvenuti.
Il racconto tuttavia non è soltanto una testimonianza storica. Esso segue una sua logica (la logica interna della narrazione), e tiene conto inoltre del carattere d'insieme della raccolta, di cui è un pezzo importante.
Per esempio, il tema della cortesia, nel suo aspetto economico, si intreccia con quello dell'amore, che oltre a essere l'argomento dominante nel Decameron è anche il motivo a cui Boccaccio affida la funzione di rendere possibili, in una certa misura, i cambiamenti di condizione sociale. Un solo personaggio, Federigo, diventa rappresentativo di due classi sociali e delle loro rispettive culture, e il lieto fine risolve quello che poteva essere un tema tragico (il destino sociale delle famiglie signorili) in un pacifico adeguamento dei costumi (Federigo si corregge, educandosi alla masserizia).
Il falcone, attributo del personaggio, assume un particolare e simbolico rilievo e così pure alcune espressioni linguistiche, come il «si consuma» del titolo, parola-chiave che fa intendere subito il significato del personaggio e la sua funzione in rapporto agli altri.

2001 © Luigi De Bellis - letteratura@tin.it