La Cronaca del giorno più nero della nostra storia. Minuto per minuto. "my mom always used to say: 'Bobby if you get lost on the way home, have no fear. Look at the towers and remember that we live ten blocks away on the hudson river". Well, now the towers are gone. Evil people wiped them out with those who were inside. So, for a week, I asked myself: Bobby, how do you get home if you get lost now? yes, I thought a lot about this, but then I said to myself: Bobby in this world there are good people too. If you get lost now, some good person will help you instead of the towers. The important thing is to have no fear'..." Bobby, bambino newyorkese
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ore 8.45,New York (le 14.45 in Italia) E’ una mattina come tante altre nella grande mela. Le strade sono piene di gente e le due torri, simbolo del potere economico degli us, si cominciano a riempire di dipendenti e lavoratori. Tutto sembra tranquillo fino a quando una fortissima esplosione scuote l’isola di Manhattan. La gente per strada si spaventa e, istintivamente alza gli occhi al cielo: un aereo di linea ha colpito una delle torri del World Trade Center. Divampa un incendio. ore 9:05 Le telecamere della Cnn e della Bbc stanno riprendendo la scena. L’idea dell’attentato terroristico è nella mente di tutti, ma si pensa a un incidente, un corto circuito. Quell’apocalisse non può essere opera dell’uomo. Purtroppo i dubbi vengono chiariti quando all'improvviso compare un altro aereo che centra la seconda torre, si schianta come fosse di carta. La scena è filmata in diretta, le immagini fanno presto a fare il giro del mondo. ore 9:22 Viene evacuata Wall Street, chiusa la metropolitana. La gente guarda le due torri disperata, non crede ai propri occhi, pensa di essere nel bel mezzo di un sogno, peggio di un incubo. Intanto viene evacuato anche il Palazzo di vetro dell'Onu. New York è in pericolo, l’intera America è in pericolo. ore 9:43 Dal telegiornale, da qualsiasi canale, arriva la notizia di un terzo aereo kamikaze. Non è più nell’area di tiro Newyorkese, questa volta viene colpito il Pentagono a Washington D.C., il simbolo stesso della politica e della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. I giornalisti intervistano i passanti, quei pochi che non hanno perso completamente la testa e sono scappati: un testimone parla di un aereo di linea (esattamente come quelli apparsi a New York) precipitato sulla piazzola degli elicotteri. ore 9:40 Un nuovo brivido scuote l’America. Non si parla più di aerei questa volta, ma di una presunta esplosione al Congresso. Gira nell’aria anche la notizia di un'autobomba presso il Dipartimento di Stato. Un'ora dopo le notizie vengono smentite. ore 9:45 Si tocca il punto di massima allerta con l’evacuazione della Casa Bianca. Il presidente George W. Bush è già in volo sul suo Air Force One. Per motivi di sicurezza decide di non atterrare e di seguire gli sviluppi di quello che è sembrato fin dal primo moneto il giorno più triste della storia americana in volo. ore 9:50 Viene sgomberato anche il Congresso. ore 9:55 L'aviazione degli Stati Uniti d’America dichiara di aver perso le tracce di altri due aerei. Dilaga il panico: il rischio di altri attentati è imminente e ora non solo a New York. ore 10:00 Arriva la notizia che il quarto aereo (un Boeing 747 in volo da Chicago a New York) sia precipitato in un bosco della Pensilvenya. L’idea del problema tecnico, dell’incidente è ormai definitivamente abbandonata. Si tratta di un attentato. ore 10:05 A New York crolla la prima torre. ore 10.28 Crolla la seconda Torre. Una nuvola di fumo copra tutto il Sud dell'isola di Manhattan. La gente cerca di scappare ma è pressoché inutile. Ovunque sono visi distrutti, terrorizzati. Gente che ha visto la morte in faccia ed è riuscita a scamparla. Queste immagini sconvolgenti sono registrate dalle tv di tutto il mondo e mandate in onda, all’indomani sempre su queste immagini quasi tutti i giornali parleranno di “attacchi di guerra” e “affronti di guerra”. ore 11:20 Crolla anche un palazzo vicino al World Trade Center. New York non è più un luogo sicuro. ore 12.30 cominciano ad arrivare le prime stime dei morti. Si parla di 10 mila persone uccise. Si precisa quasi subito però che è impossibile fare una stima esatta: forse anche per orgoglio degli americani a tutt’oggi non l’abbiamo. ore 13.18 Bush compare in Tv e, con la faccia tirata, promette di dare la caccia e punire i responsabili degli attentati. L’america si stringe intorno al suo presidente. Parole di conforto arrivano da tutte le parti politiche. È lo stesso Bill Clinton a chiedere all’America di avere fiducia nel suo presidente. Poi ,alle 13.46, Bush riparte con l'Air Force One per destinazione ignota. ore 17.00 Bush torna alla Casa Bianca. ore 18.30 il presidente lancia il suo nuovo messaggio dall’oval office alla nazione: "Colpiremo i responsabili e i Paesi che li proteggono". Promette giustizia. Intanto comincia a farsi strada il nome di Osama Bin Laden e il fondamentalismo islamico.
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