Acerra: un diritto più volte leso
di Rossano Ercolini (Ambiente e futuro - Lucca)

Facendo seguito al comunicato del Coordinamento dei Comitati popolari tosco-liguri, del quale Ambiente e Futuro fa parte, questa organizzazione ha condannato l’inedito asse Berlusconi-Bassolino che in pieno agosto ha fatto invadere la città di Acerra da più di mille poliziotti, forzando il presidio dei cittadini che da anni si battono contro l’inceneritore proprio in una zona che da indagini svolte risulta presentare altissimi livelli di diossina nel latte vaccino e nei terreni.
Da anni la comunità di Acerra, guidata dal vescovo e dalle autorità civili, si batte contro il mega-impianto da 1800 t/g che il commissario governativo vuole realizzare a tutti i costi, senza nemmeno una preventiva Valutazione di Impatto Ambientale, passando da un uso selvaggio delle discariche ad un’imposizione di mega-impianti di incenerimento, seppellendo ogni sforzo teso a ridurre alla fonte i rifiuti e a promuovere raccolte differenziate, che non a caso nel sud raggiungono livelli ben inferiori ai minimi di legge imposti dalla normativa comunitaria e italiana.
Nonostante la reiterata iniziativa dei movimenti dei cittadini e degli ambientalisti, tesa a finalizzare gli sforzi alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti, che in alcuni comuni campani ha già portato a situazioni di “eccellenza” con quote di recupero oscillanti fra il 50 e il 70%, il “partito trasversale degli inceneritori” non vuole fermarsi di fronte a nessun tipo di proposta alternativa e, approfittando della pausa estiva, ha forzato con un enorme schieramento di polizia il presidio dei cittadini.
Questo partito trasversale, che prima di incenerire i rifiuti “incenerisce” la democrazia, incurante di una comunità che ha eletto con il 70% dei consensi un sindaco che si è sempre espresso contrario alla realizzazione dell’impianto, deve essere fermato.
Numerose esperienze internazionali, un numero crescente di comuni italiani stanno dimostrando non solo che l’incenerimento dei rifiuti è nocivo dal punto di vista sanitario e deprime attività importanti come quelle dell’agricoltura e dell’allevamento, ma che vi sono alternative migliori alla combustione dei rifiuti. Queste esperienze, a cui da sempre fa riferimento anche il movimento dei cittadini di Acerra che si battono contro l’inceneritore, dimostrano che attraverso sistemi di raccolta porta a porta e con interventi mirati a ridurre anche alla fonte la quantità degli scarti è possibile minimizzare gli smaltimenti, rendendo inutili oltre che dannosi gli inceneritori che rappresentano la fonte primaria di emissione nell’ambiente di diossina e di altri pericolosi inquinanti.
La realizzazione di questi impianti, che anche nel caso dell’ultima generazione sono ben lungi dal garantire la salute pubblica, è l’esatto opposto di una corretta politica di riduzione e gestione dei rifiuti. Al contrario mega-impianti come quello in oggetto, oltre a produrre diossina in una zona già fortemente stressata dalla presenza di questo inquinante persistente e cancerogeno, azzerano le possibilità di riciclaggio e di promozione virtuosa anche di politiche occupazionali legate al recupero di materie prime.
Per questo ai cittadini di Acerra va tutta la nostra solidarietà con l’invito ad accelerare la necessità di una rete nazionale e internazionale contro la realizzazione di nuovi inceneritori.
La giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti e per le alternative, promossa dalla rete mondiale GAIA e prevista il 1° settembre, rappresenta in Italia il segnale di una piena solidarietà alla comunità di Acerra. Città come Trento, Como, Reggio Emilia, Firenze, Lucca, Pietrasanta, Pisa, Grosseto e naturalmente Acerra diventano luogo di iniziative pubbliche finalizzate a promuovere forme di lotta e di sensibilizzazione per modalità di gestione dei rifiuti e delle risorse basate sulla riduzione degli scarti e sul massimo riutilizzo e riciclaggio, come il modello “RIFIUTI ZERO” in molte parti del mondo sta dimostrando di poter realizzare!

settembre - dicembre 2004