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Il concetto di intelligenza è difficile da inserire in una definizione linguistica e non corrisponde all’apprendimento, pur questo non togliendo che chi è intelligente ha anche capacità di apprendimento.

Esistono comunque dei disturbi, che dimostrano che un soggetto intelligente, con ottime capacità pratiche, linguistiche e altro, può non apprendere.

L’intelligenza è multifattoriale, i test intellettivi infatti indagano più campi.

Per osservare l’intelligenza di un soggetto abbiamo bisogno di analizzare il suo comportamento in base alle mie richieste,  e la sua intelligenza è legata alle prestazioni che mi fornisce, quindi un dato legato ad una osservazione comportamentale in relazione a stimoli  e risposte più o meno standardizzate sulla media della popolazione.

Noi però abbiamo bisogno di parlare di intelligenza in termini confrontabili e legati in termini quantitativi  su delle prestazioni: l’intelligenza è però poco descrivibile ma le capacità intellettive sono legate a dati comportamentali quantitativizzati in base a prove sulla popolazione.

L’insufficienza mentale, definibile come l’alterazione delle capacità intellettive, viene descritta in base al quoziente di intelligenza che è un dato numerico riferito a scale internazionali.

I francesi sono stati i primi a fare i test psicometrici ma è bene chiarire che non si può descrivere l’intelligenza di una persona in base a risposte date a prove standardizzate, piuttosto useremo la capacità di adattamento di un individuo insieme al punto fermo del quoziente.

Riuscire ad adattarsi ad una situazione è in parte legato ad una risposta emotiva ma anche ad una percezione della realtà che ci circonda e quindi adattarsi per sopravvivere.

Le capacità adattative vengono quantizzate in test per l’età adulta ed anche per i bambini: questi test sono fatti da una serie di domande che riguardano i vari settori, le domande si fanno ai genitori ma prevale l’osservazione clinica.

Per diagnosticare un deficit intellettivo quindi ci serve un dato quantitativo psicometrico,  e quindi per salvarsi dagli errori è stata introdotta la capacità adattativa.

La definizione CD10 (classificazione multiassiale dei disturbi psichiatrici del bambino e dell’adolescente) del ritardo mentale (non dell’insufficienza perché siamo in età evolutiva) è questa:  condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico caratterizzato da compromissione delle abilità che si manifestano durante il periodo evolutivo  e che contribuiscono  al livello globale di intelligenza cioè quelle cognitive, linguistiche, motorie e sociali.

I soggetti ritardati mentali possono presentare dei disturbi psichici con frequenza 3-4 volte maggiore la norma o patologia somatica, e questo verosimilmente è da attribuirsi anche alla minore capacità del soggetto di elaborare gli stimoli esterni.

Quali sono i criteri diagnostici’

1.     Funzionamento mentale significativamente minore della norma con quoziente intellettivo (QI) minore uguale di 69. In realtà fino a poco tempo fa il valore era 75 e poi è stato abbassato (già 80 non è curabile) perché i soggetti con difficoltà linguistica e motoria che hanno il quoziente basso come un artigiano che potrebbe essere basso per voto ma apertamente intelligente, e  poi ci sono problemi medico legali per questioni economiche di rimborso.

2.     Importante compromissione del comportamento adattativo (almeno 2 aree su 10 definite da CD10)

3.     Esordio prima dei 18 anni

 

 Le capacità adattative sono l’insieme degli attributi che permettono ad un soggetto di funzionare nella società, quelle considerate sono:

·        Capacità comunicativa

·        Capacità di vita personale

·        Capacità di vita domestica

·        Capacità sociali

·        Capacità d’uso delle strutture della comunità

·        Autoregolazione

·        Tutela della propria salute ed incolumità

·        Impiego funzionale delle acquisizioni scolastiche

·        Tempo libero

·        Lavoro

 

Oggi si trova su un campione di 10000 un 3-4% di insufficienze mentali, in Italia 1-3%, non c’è studio su tutta la popolazione.

Cause:

·        Prenatali 33%

·        Perinatali 14.4%

·        Sesso donne 1.5x uomini.

 

Fattori di rischio organici:

·        Basso peso alla nascita

·        Fattori legati alla gravidanza come ipossia, tossicodipendenze

·        Fattori esogeni

·        Fattori genetici

·        Malattie infantili (meningiti)

Fattori di rischio non organici:

·        Socioculturali

·        Familiari ed educativi

·        Emotivi e motivazionali

 

Come valutare il livello di gravità di una insufficienza mentale?

Fondamentalmente con il QI:

<69 insufficienza lieve

49-35 media

20-34 grave

<34 gravissima

Un ritardo mentale lieve ha un ritardo del linguaggio che evolve in un ritardo all’uso del linguaggio per l’uso quotidiano. C’è uno sviluppo lento nelle capacità adattative con non totale indipendenza nella cura di sé, incapacità nelle pratiche domestiche. Molte volte l’attività lavorativa è limitata a sole attività pratiche.

Talora c’è immaturità evolutiva e sociale che può ostacolare l’assunzione delle responsabilità matrimoniali o genitoriali o di adattarsi a tradizioni o aspettative culturali.

L’eziologia organica è identificabile solo in una bassa percentuale di soggetti. Possono essere associate epilessia, alterazioni fisiche, alterazioni psichiche di varia gravità.

Un ritardo mentale medio ha uno sviluppo lento di comprensione ed uso del linguaggio con uno sviluppo modesto  di questa funzione nell’età adulta. C’è ritardo nella cura di sé (talora mai raggiunta completamente con assoluta necessità di supervisione) e nelle capacità motorie.

Solo alcuni leggono, scrivono e fanno conti. Da adulti possono svolgere semplici lavori manuali se il compito è ben strutturato e c’è supervisione. Da adulti raramente hanno vita indipendente, si evolve comunque una capacità sociale e di comunicazione con gli altri.

Alcuni sono più abili in funzioni visivo spaziali e non linguistiche, spesso è identificabile un’eziologia organica, ci può essere danno neurologico espressione di alterazione dello sviluppo del SNC.

Un ritardo mentale profondo con QI <20 è caratterizzato da comprensione di soli semplici comandi con richieste elementari. Capacità visivo spaziali di selezione e di accoppiamento, possono partecipare in piccola parte ad attività domestiche  e pratiche. Sono comuni danni fisici e neurologici che compromettono la mobilità e/o deficit sensoriali.

I disturbi di apprendimento sono quindi collegati a deficit mentale ma esistono anche a se stanti  e vengono denominati disturbi di apprendimento scolastici:

·        Dislessia

·        Disortografia

·        Disgrafia

·        Discalculia

·        Associazioni

Negli ultimi anni è aumentata molto anche la nostra capacità di rilevare questi disturbi: noi troviamo 1-2 bambini in ogni classe di 25 quindi un 5% che contrasta con il 2% della letteratura.

Nel sistema anglosassone la dislessia è venuta fuori prima perché la lingua scritta è diversa da quella parlata: in Italia c’è un’elevata corrispondenza suono segno.

Importante sarà vedere la velocità di lettura: in I elementare un soggetto normale legge 1 sillaba al secondo, un dislessico legge in III media 2 sillabe al secondo, praticamente come in V elementare per un soggetto normale.

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Ultimo aggiornamento: 14-10-06.