Bando pubblico di selezione per l'assegnazione di finanziamenti per i
Progetti integrati territoriali.
Secondo le finalità contenute nei documenti: Quadro comunitario di
sostegno per le Regioni italiane dell'obiettivo I (2000-2006) sezz. 3.10 e 6.4.7
- Decisione C(2000)2050 dell'1 agosto 2000 Programma operativo regionale Sicilia
2000-2006 Decisione C(2000) 2346 dell'8 agosto 2000 Complemento di
programmazione
Titolo I
PRINCIPI GENERALI
Art. 1
Oggetto del bando
1. La Presidenza della Regione - Dipartimento della programmazione -
responsabile dell'attività di coordinamento del POR Sicilia, con il presente
bando intende promuovere l'attivazione e la realizzazione di un numero
qualificato di Progetti integrati territoriali (PIT) che possono utilmente
concorrere all'attuazione della strategia del POR Sicilia e al conseguimento
degli obiettivi di integrazione e di concentrazione, allo scopo di ancorare più
efficacemente alla specificità dei sistemi locali le politiche settoriali della
Regione.
2. PIT viene definito come "un complesso di azioni intersettoriali,
strettamente coerenti e collegate tra di loro, che convergono verso un comune
obiettivo di sviluppo del territorio e giustificano un approccio attuativo
unitario".
3. Il PIT deve identificare una idea-forza e una strategia di sviluppo locale
sostenibile che valorizzi le specifiche risorse del contesto territoriale
individuato e il ruolo degli attori locali, nel quadro della strategia e degli
obiettivi del POR.
4. L'attuazione dei PIT concorrerà inoltre al conseguimento degli obiettivi
trasversali agli assi (sostenibilità ambientale, occupazione, pari opportunità,
società dell'informazione), degli obiettivi di accelerazione della spesa e
della premialità regionale, così come all'attivazione di risorse finanziarie
aggiuntive.
Art. 2
Oggetto e finalità dei PIT
1. I PIT, in conformità al POR e come descritti nel Complemento di
programmazione, costituiscono una modalità operativa di attuazione del POR per
consentire che una serie di azioni - che fanno capo ad assi e misure diversi -
siano esplicitamente collegate tra loro e finalizzate a un comune obiettivo di
sviluppo. Devono essere strutturati in modo da costituire progetti di eccellenza
e di innovazione in grado di incidere in maniera significativa sulle variabili
di rottura del sistema socio-economico locale individuate nel QCS 2000-2006.
2. I progetti integrati devono assumere a riferimento la programmazione europea,
nazionale, regionale e locale, le linee strategiche, gli obiettivi e le linee di
intervento territoriali, settoriali e di filiera, ed i metodi di concertazione e
collaborazione tra soggetti pubblici e privati esplicitati nel Programma
operativo regionale.
3. I progetti integrati si devono configurare quali insiemi di azioni pubbliche
e private, articolate mediante integrazione progettuale, in un determinato
ambito territoriale, i quali: a) assicurino adeguato riconoscimento agli interventi che
rispondano a un principio di integrazione e di concentrazione, sia funzionale
che territoriale, e siano quindi basati su di un'idea-forza di sviluppo
esplicitata e condivisa dai diversi attori dello sviluppo locale; b) prevedano, a fronte della complessità di realizzazione di
queste azioni, modalità di attuazione e gestionali unitarie, organiche e
integrate, in grado di consentire l'effettivo conseguimento degli obiettivi nei
tempi prefissati, e adeguati strumenti di controllo preventivo, in itinere e
successivo.
4. La strategia di sviluppo locale del PIT deve fare riferimento agli obiettivi
specifici degli assi e delle misure del POR. In particolare essa deve: a) possedere immediati elementi di sostenibilità territoriale,
socio-economica e istituzionale; b) prefigurare esplicitamente le nuove linee di sviluppo e di
crescita dell'economia locale, anche in senso occupazionale; c) prevedere un uso concentrato delle risorse e la molteplicità
degli apporti finanziari necessari alla sua implementazione.
5. L'idea-forza individuata nel PIT deve: a) essere chiaramente legata alle vocazioni ed alle peculiarità
del territorio; b) costituire un'intuizione originale circa le modalità di
valorizzazione delle risorse ambientali, culturali, umane, produttive ed
infrastrutturali del territorio e in grado di incidere almeno su alcune
variabili di rottura individuate nel QCS 2000-2006.
Art. 3
Risorse finanziarie dei PIT
1. Le risorse finanziarie pubbliche del POR disponibili per la realizzazione dei
PIT di cui al presente bando ammontano complessivamente a 1.447.510.925 Euro
secondo la seguente articolazione provinciale:
Agrigento
156.625.336
Euro
Caltanissetta
95.281.756
"
Catania
303.507.728
"
Enna
94.253.611
"
Messina
176.444.571
"
Palermo
333.733.025
"
Ragusa
70.316.620
"
Siracusa
99.499.790
"
Trapani
117.848.488
"
2. L'articolazione indicativa delle risorse pubbliche per asse e per fondo per
ciascun territorio provinciale è riportata nelle tabelle incluse nell'allegato
A del presente bando.
Art. 4
Soggetti promotori
1. L'individuazione dell'idea-forza e dell'ambito territoriale del PIT, così
come degli obiettivi specifici, della strategia di intervento e degli approcci
metodologici più coerenti, è rimessa all'iniziativa dei soggetti promotori,
secondo le modalità definite nel Complemento di programmazione, in conformità
del quale: a) ciascun PIT deve essere proposto, a pena di inammissibilità, da
almeno due enti locali territoriali siti in un medesimo territorio provinciale,
ad eccezione dei comuni di Palermo, Catania e Messina che possono presentare
proposte di PIT riferite ad un solo contesto urbano; previa intesa con i comuni
interessati, i PIT possono essere promossi anche dalle province regionali; per
motivate ragioni relative ai caratteri di omogeneità socio-territoriale e di
coerenza con l'idea-forza, potranno essere promossi PIT che comprendano
territori comunali siti in più province contermini, qualora vi sia l'adesione
delle province regionali interessate; b) i soggetti promotori, ai fini dell'individuazione del complesso
degli interventi e delle azioni del PIT e di una piena responsabilizzazione
degli attori locali dello sviluppo del territorio sono chiamati ad adottare il
metodo della concertazione e ad attivare il partenariato con soggetti pubblici e
privati che concorrono in maniera qualificata alla definizione ed alla
attuazione del PIT stesso; c) un apposito protocollo d'intesa attesta il metodo della
concertazione e definisce i ruoli del partenariato attivo, esplicitando
l'impegno dei diversi soggetti in ordine alla progettazione, al concorso di
risorse finanziarie e organizzative e all'attivazione in maniera coordinata
delle procedure di attuazione e controllo; d) il protocollo d'intesa indica in maniera univoca il soggetto
rappresentante dei promotori del PIT, individuandolo tra gli enti pubblici
dotati di poteri adeguati alle attività comprese nel PIT e definendone i
relativi poteri di rappresentanza, iniziativa e coordinamento.
Titolo II
MODALITA' DI PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE DEI PIT, CRITERI E PROCEDURE PER LA
SELEZIONE
Art. 5
Fasi di selezione
1. In conformità alle previsioni del Complemento di programmazione, la
selezione delle iniziative, per il triennio 2000-2003, si articola in due fasi: a) fase di selezione preliminare, finalizzata ad accertare la
sussistenza dei requisiti di ammissibilità di cui al presente bando e a
valutare la coerenza con le misure del POR e la qualità dell'idea-forza; b) fase di selezione definitiva, finalizzata ad individuare, tra
quelli selezionati nella fase preliminare, i PIT ammessi a finanziamento, sulla
base dei criteri di valutazione e con le modalità previste nei successivi artt.
10, 11, 12, 13.
Art. 6
Requisiti di ammissibilità e criteri per la selezione preliminare
1. I seguenti requisiti costituiscono condizione di ammissibilità; la mancata
produzione anche di uno solo di essi comporta l'esclusione della proposta di PIT: a) univocità del riferimento territoriale: per ogni territorio
determinato è ammissibile un solo PIT; la localizzazione degli interventi
previsti deve fare riferimento a territori di comuni racchiusi in un'area di
intervento unica e continua che hanno sottoscritto il protocollo di intesa; b) soglia dimensionale: area di intervento minima coincidente con
almeno due territori comunali contigui della medesima provincia aventi
popolazione complessiva pari almeno a 50.000 abitanti residenti, secondo
l'ultimo censimento ISTAT disponibile, ovvero, in caso di numero di residenti
inferiore, con la partecipazione di almeno 10 comuni; fanno eccezione le città
metropolitane di Palermo, Catania e Messina dove si pongono specifiche
problematiche di integrazione territoriale che giustificano la possibilità di
presentare proposte di PIT riferite a un solo territorio; c) responsabilizzazione degli enti locali: i comuni possono
partecipare a un solo PIT. Di norma i PIT sono proposti da comuni ricadenti
nello stesso territorio provinciale; in caso di dimostrata omogeneità
morfologica, ambientale, sociale, economica e culturale del contesto
territoriale di riferimento, in via eccezionale i PIT possono essere proposti da
comuni contermini ricadenti in province diverse; in questa ipotesi è richiesta
la sottoscrizione del protocollo d'intesa da parte delle province di
riferimento; d) tetto massimo di risorse pubbliche del POR utilizzabili per il
PIT: non superiore al totale delle risorse assegnate al territorio provinciale
di riferimento ai sensi dell'art. 3 ai fini del presente bando; in ogni caso non
superiore a 200 miliardi di lire. Non può essere superato il limite di 100
miliardi di lire, nel caso in cui il PIT interessi territori comunali il cui
numero complessivo di abitanti residenti, secondo l'ultimo censimento ISTAT
disponibile, risulti inferiore a 100.000. Il limite massimo di 200 miliardi di
lire non si applica per i PIT individuati in sede di accordi provinciali; e) integrazione degli interventi: gli interventi previsti dal PIT
devono fare riferimento all'integrazione di misure afferenti a uno o più assi
del POR; l'interconnessione funzionale del complesso delle azioni del PIT deve
risultare dalla compresenza di investimenti per infrastrutture, altre azioni
pubbliche ed azioni private che utilizzano regimi di aiuti; f) rispetto dei termini e completezza, ove prevista, della
documentazione: con espresso riferimento al termine e alle modalità di
presentazione della domanda di partecipazione di cui all'art. 7, e alla
documentazione di cui all'articolo 8.
2. La valutazione preliminare prevede la verifica dei seguenti criteri: a) coerenza con le misure del POR: congruenza degli interventi e/o
delle tipologie di intervento previsti dal PIT con le misure del POR; b) qualità dell'idea-forza: condizione per condurre un radicale
mutamento delle modalità di utilizzazione delle risorse esistenti nel
territorio per creare evidenti discontinuità nel processo di sviluppo,
incidendo sulle variabili di rottura del sistema socio-economico locale (di cui
al punto 2.2 del QCS).
Art. 7
Domanda di partecipazione
1. La domanda di partecipazione alla selezione, redatta in triplice copia e su
supporto informatico (floppy disk), unitamente alla documentazione di cui
all'art. 8, dovrà pervenire, in plico sigillato, alla Presidenza della Regione
siciliana, Dipartimento della programmazione, piazza L. Sturzo, 36 - 90139
Palermo entro le ore 14 del 29 giugno 2001. La domanda e la documentazione in
plico sigillato potranno essere consegnate a mano, ovvero inviate per mezzo
raccomandata A/R, nel qual caso, al fine di non ritardare l'avvio
dell'istruttoria, fa fede la data e l'orario di arrivo presso gli uffici della
Regione siciliana sopraindicati. Sul plico dovrà essere riportata la dicitura:
"Progetto integrato territoriale" e la denominazione prescelta per il
PIT.
2. Non saranno ammesse le domande pervenute prima della pubblicazione del
presente bando o in data successiva alla scadenza di cui al comma 1.
3. La domanda, redatta in carta semplice, in lingua italiana, deve essere
sottoscritta dal soggetto rappresentante dei promotori, il cui legale
rappresentante allega copia fotostatica non autenticata di un proprio documento
di identità.
Art. 8
Documentazione richiesta per la selezione preliminare
1. Alla domanda dovrà essere allegata, a pena di inammissibilità, la seguente
documentazione: a) protocollo d'intesa con esplicita indicazione del soggetto
rappresentante dei promotori della proposta PIT e della persona fisica che lo
rappresenta, desumibile da specifica clausola di conferimento del potere di
rappresentanza; b) dichiarazione sostitutiva di atto notorio con la quale il
soggetto rappresentante dei promotori della proposta PIT, ai sensi del D.P.R. 28
dicembre 2000, n. 445, dichiara: b1) i poteri e le competenze del soggetto rappresentante dei
promotori della proposta PIT; b2) le modalità di sottoscrizione del protocollo d'intesa, con
l'elenco dei soggetti che prendono parte all'iniziativa; b3) i territori comunali oggetto degli interventi del PIT; b4) la circostanza che i comuni aderenti non partecipano ad altre
iniziative di progettazione integrata territoriale, con esplicito riferimento
agli atti dai quali la circostanza si desume; b5) la sussistenza dell'eventuale accordo in ambito provinciale in
conformità al Complemento di programmazione; b6) la veridicità dei fatti, dei dati e delle indicazioni
contenuti nelle documentazioni allegate alla domanda; c) documento di presentazione della proposta di PIT, con univoca
denominazione connessa all'idea-forza, conforme al modello allegato
"B" del presente bando; d) copia dell'eventuale accordo stipulato in ambito provinciale in
conformità al Complemento di programmazione.
Art. 9
Procedimento della selezione preliminare
1. Il Dipartimento regionale della programmazione, di concerto con i
responsabili di misura, accerta la sussistenza delle condizioni e dei requisiti
di ammissibilità ed opera le valutazioni di cui all'art. 6 del presente bando.
2. Il Dipartimento regionale della programmazione, entro 60 giorni dalla data di
scadenza della presentazione delle domande, definisce l'elenco dei PIT da
escludere, in quanto in contrasto con le prescrizioni di cui all'art. 6.
3. L'elenco di cui al comma 2, approvato con decreto, è pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Regione siciliana. Con il medesimo decreto è approvato
l'elenco dei PIT ritenuti ammissibili.
4. Qualora il rispetto delle disposizioni di cui all'art. 6 comma 2, lettera a),
possa essere assicurato mediante modifiche non sostanziali del progetto,
l'ammissione dello stesso alla fase di selezione definitiva è condizionata al
rispetto delle prescrizioni eventualmente indicate dal Dipartimento regionale
della programmazione.
Art. 10
Avvio della selezione definitiva
1. Ai fini della partecipazione alla selezione definitiva i soggetti pubblici
aderenti al PIT definiscono i poteri del rappresentante, gli obblighi, gli
impegni e le responsabilità rispettive con la stipula di un apposito accordo,
ai sensi dell'art. 16 della legge regionale 30 aprile 1991 n. 10 e successive
modifiche ed integrazioni.
2. Ai fini della partecipazione alla selezione definitiva i soggetti
rappresentanti dei promotori della proposta PIT dovranno fare pervenire, in
triplice copia, la documentazione di cui all'art. 13 alla Presidenza della
Regione siciliana, Dipartimento della programmazione, piazza L. Sturzo, 36 -
90139 Palermo, in plico sigillato entro le ore 14 del novantesimo giorno
successivo alla pubblicazione del decreto di cui al precedente art. 9, comma 3.
La documentazione in plico sigillato potrà essere consegnata a mano, ovvero
inviata per mezzo raccomandata A/R, nel qual caso, al fine di non ritardare
l'avvio dell'istruttoria, fa fede la data e l'orario di arrivo presso gli uffici
della Regione siciliana sopraindicati. Sul plico dovrà essere riportata la
dicitura: "Progetto integrato territoriale" e la denominazione del PIT.
3. Non saranno presi in considerazione i PIT non compresi nell'elenco di quelli
ammissibili di cui al precedente art. 9, ovvero quelli la cui documentazione sia
pervenuta prima della sua pubblicazione o in data successiva alla scadenza di
cui al comma 2.
Art. 11
Procedimento della selezione definitiva
1. In conformità al Complemento di programmazione, entro 90 giorni dalla
scadenza del termine di cui all'art. 10, comma 2, il Dipartimento regionale
della programmazione, previa verifica della documentazione allegata alle
proposte di PIT pervenute, avvalendosi del supporto del nucleo di valutazione
provvede alla istruttoria ed alla valutazione di ciascun PIT. Dei lavori si
tiene processo verbale.
2. Il Dipartimento regionale della programmazione richiede al soggetto
rappresentante dei promotori del PIT le eventuali integrazioni alla
documentazione necessarie per l'ulteriore corso dell'istruttoria, assegnando un
termine entro il quale, a pena di decadenza, devono pervenire all'ufficio.
3. Completata la istruttoria di cui ai commi 1 e 2 e all'esito delle valutazioni
ivi operate, condotte con i criteri di cui al successivo art. 12, il
Dipartimento regionale della programmazione indica per ciascun PIT le azioni
ritenute essenziali per la sua attuazione ed il conseguimento dei suoi obiettivi
di sviluppo, che devono essere realizzate a pena di decadenza dal finanziamento.
Provvede, quindi, alla definizione della graduatoria di merito dei PIT,
articolata per territorio provinciale.
4. Con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta
di Governo regionale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione
siciliana:
- è approvata la graduatoria dei PIT per ciascun territorio provinciale;
- approvata l'ammissione a finanziamento di ciascun PIT utilmente
collocato in graduatoria, fino all'esaurimento delle risorse finanziarie
destinate al PIT in ciascun territorio provinciale.
5. A seguito del decreto di cui al comma 4, l'autorità di gestione provvede
alla modifica del Complemento di programmazione, introducendo le schede relative
ai PIT e modificando le schede delle misure interessate, in maniera tale da
riservare a ciascun PIT le risorse finanziarie occorrenti per la realizzazione
del programma di interventi pubblici e privati previsti e ritenuti ammissibili.
Art. 12
Criteri della valutazione definitiva
1. Nella valutazione per la selezione definitiva, ferma restando la
rispondenza alle regole e alle politiche trasversali previste dai regolamenti
comunitari, si tiene conto dei seguenti criteri, attribuendo un punteggio a
ciascun gruppo di essi sino ad un massimo specificato tra parentesi:
A) qualità della programmazione e coerenza interna (sino a 30 punti).
Verranno valutati:
- validità dell'idea-forza, dell'analisi di contesto, delle strategie e
degli obiettivi specifici del Progetto integrato territoriale, con specifico
riferimento a:
- identificabilità e specificità dell'idea-forza;
- individuazione degli elementi di discontinuità in essa presenti;
- approfondimento dell'analisi di contesto ed interpretazione dei processi
storico-culturali ed economici sottostanti la strategia del PIT, anche in
confronto con le tendenze regionali;
- coerenza tra obiettivi specifici ed interventi da porre in atto e
coerenza tra analisi di contesto (ivi compresa l'eventuale analisi SWOT) e
obiettivi specifici del PIT;
- integrazione degli interventi, con specifico riferimento a:
- effetto sinergico derivante dagli interventi compresi nel PIT rispetto
ad un utilizzo non coordinato di misure del POR;
- individuazione ex-ante degli effetti attesi dalla strategia del PIT su
un insieme di obiettivi di riferimento (target), esplicitati in termini
quantitativi e/o qualitativi;
- grado di innovazione degli interventi, ulteriormente specificato in:
- attivazione o potenziamento di processi di filiera (integrazione
verticale) o di integrazione orizzontale (partnership o creazioni di reti) tra
operatori economici, e tra questi e gli operatori sociali e istituzionali;
- innovazione tecnologica e organizzativa, con particolare riferimento
all'utilizzo di innovazioni di processo e di prodotto nell'ambito della
produzione di beni e/o servizi pubblici e privati;
- innovazioni sociali, nelle relazioni industriali e nei rapporti di
lavoro;
- innovazione istituzionale, ivi comprese quelle scaturenti da reti tra
istituzioni;
B) contributo alle priorità regionali (sino a 20 punti). In termini di:
- grado di coerenza con gli obiettivi specifici degli assi e delle misure
del POR;
- grado di coerenza con le strategie trasversali del POR (vedi art. 1,
comma 4), nonché con le priorità strategiche individuate dalla Commissione
europea (competitività regionale, occupazione e coesione sociale, sviluppo
delle zone urbane e rurali);
- grado di intensità della strategia del PIT sulle variabili di rottura,
di cui al punto 2.2 del QCS;
- presenza di interventi discendenti dagli studi di fattibilità ex
delibera CIPE 70/98 o da studi di fattibilità compiuti per altri programmi
nazionali e comunitari;
- integrazione con altri interventi di valenza regionale ricadenti nel
territorio del PIT;
- grado di integrazione e coerenza con strumenti di programmazione per lo
sviluppo locale in corso di realizzazione nel territorio di riferimento;
- concentrazione degli interventi nelle misure ad integrazione
prioritaria;
- appartenenza ad uno dei sistemi territoriali di interesse prioritario
individuati nel CdP;
C) sostenibilità tecnico-progettuale (sino a 8 punti). Saranno presi in
considerazione:
- livello di progettazione delle opere e/o azioni pubbliche o di interesse
pubblico previste;
- coerenza degli interventi con gli strumenti di pianificazione
urbanistica e territoriale vigenti;
- completamenti e funzionalizzazione di opere ed infrastrutture esistenti.
- mappatura ed individuazione cartografica degli interventi;
D) sostenibilità ambientale (sino a 8 punti). Saranno valutati:
- analisi dell'impatto ambientale degli interventi previsti;
- presenza di interventi rispondenti ai criteri di sostenibilità
contenuti nei documenti: "Linee guida per la VAS", predisposto dal
Ministero dell'ambiente, dal Ministero dei beni ed attività culturali e
dall'Agenzia nazionale per protezione dell'ambiente, e "Ambiente e fondi
strutturali nel Mezzogiorno" predisposto dallo Steering Committee Ambiente
nel dicembre 1999;
- presenza di azioni di riduzione del degrado e/o di riqualificazione
dell'ambiente naturale e antropizzato;
- coerenza con le linee guida del Piano paesistico regionale.
E) sostenibilità finanziaria (sino a 8 punti). Saranno valutati:
- risultati dell'analisi finanziaria;
- risorse finanziarie proprie rispetto alle risorse (pubbliche e private)
a valere sul POR;
- project financing ed altri strumenti di ingegneria finanziaria
individuati;
F) sostenibilità economica, sociale ed istituzionale. Impatti (sino a 8
punti). Saranno valutati:
- effetti previsti sul sistema socio-economico territoriale oggetto del
PIT, in termini di variazione attesa dei principali indicatori economici, nonché
effetti previsti sul sistema socio-economico provinciale e regionale;
- effetti previsti sul tasso di disoccupazione dell'area oggetto del PIT
con riferimento alla rioccupazione di lavoratori precedentemente disoccupati,
alla riduzione della disoccupazione giovanile e femminile e alla disoccupazione
di lunga durata;
- capacità di contribuire alla riqualificazione del mercato del lavoro,
con specifico riferimento al grado di partecipazione al mercato del lavoro,
all'incremento della professionalità della forza lavoro e alla riduzione delle
tendenze all'emigrazione;
- risultati dell'analisi costi-benefici per le infrastrutture che superano
il costo di 30 miliardi;
- presenza di interventi per incentivare la legalità e la sicurezza;
G) sostenibilità amministrativa e di gestione (sino a 18 punti). In
termini di:
- coerenza delle competenze componenti il partenariato rispetto agli
obiettivi ed agli interventi del PIT;
- ricorso a modelli organizzativi e gestionali innovativi;
- presenza di sportelli unici per le attività produttive;
- misure di semplificazione delle procedure amministrative utili
all'attuazione del PIT;
- presenza di sistemi informativi territoriali per la promozione, la
gestione e il monitoraggio degli interventi;
- strutture e processi di monitoraggio degli interventi.
2. Nell'applicazione dei criteri per ciascuno degli ambiti valutativi (A, B, C,
D, E, F, G) su esposti, la valutazione terrà conto della natura dei singoli PIT.
Art. 13
Documentazione richiesta per la selezione definitiva
1. La documentazione da trasmettere per la selezione definitiva, a pena di
esclusione, è la seguente: a) copia dell'accordo di cui all'art. 10, comma 1, contenente
esplicita indicazione circa le modalità di recepimento delle eventuali
prescrizioni indicate dal Dipartimento della programmazione ai fini
dell'ammissibilità del PIT: a1) la circostanza che i comuni aderenti non partecipano ad altre
iniziative di progettazione integrata territoriale, con esplicito riferimento
agli atti dai quali la circostanza si desume; a2) la veridicità dei fatti, dei dati e delle indicazioni
contenuti nelle documentazioni allegate; b) documento finale di presentazione del PIT, con univoca
denominazione connessa all'idea-forza, che illustri e contempli tutti gli
elementi e le informazioni utili per la valutazione definitiva puntualmente
riportati nel precedente art. 12; c) le schede analitiche dei singoli interventi, su modello
predisposto dall'Amministrazione con indicazione grafica della localizzazione su
cartografia in scala adeguata; d) il calendario e le modalità che si intendono seguire per
attivare l'insieme delle azioni in cui il piano si articola; e) i regimi di aiuto che si intendono utilizzare e, in relazione a
questi, la disponibilità di progetti di investimento per iniziative
imprenditoriali; f) le procedure e i sistemi di controllo, monitoraggio e
rendicontazione, in analogia con le indicazioni comunitarie, nazionali e
regionali, da prevedere in relazione ai vari stadi di avanzamento del progetto; g) ipotesi del modello di attuazione e gestione del PIT e sua
modalità di attivazione. L'ipotesi dovrà contemplare almeno: g1) l'indicazione della natura e delle caratteristiche del soggetto
coordinatore dell'attuazione del PIT, g2) le modalità con cui ad esso vengono attribuiti adeguati
poteri, g3) le modalità complessive con cui il soggetto assicura
l'attuazione degli interventi del PIT.
2. L'Amministrazione si riserva di richiedere eventuali chiarimenti e/o
integrazioni sulla documentazione presentata.
3. Per la predisposizione della documentazione il soggetto rappresentante dei
promotori del PIT può avvalersi del supporto di assistenza tecnica e richiedere
finanziamenti a valere sulla misura 4.1.4 del POR, che prevede alla lettera b)
una specifica linea di intervento volta a soddisfare la domanda di supporto
tecnico espressa dai soggetti istituzionali promotori di Progetti integrati
territoriali.
Titolo III
ATTUAZIONE
Art. 14
Attuazione del PIT
1. Entro dieci giorni dalla pubblicazione del decreto di cui al comma 4
dell'art. 11, il Dipartimento regionale della programmazione e i soggetti
promotori dei PIT ammessi a finanziamento definiscono le modalità e le necessità
per l'attuazione del PIT.
2. Qualora si identifichi l'opportunità di procedere alla definizione di un
accordo di programma, il Dipartimento regionale per la programmazione propone al
Presidente della Regione la convocazione di una conferenza con tutti i soggetti
interessati per l'esame al fine di attivare l'accordo di programma relativo
all'attuazione del PIT. Alla convocazione della conferenza ed alla
partecipazione ai suoi lavori può essere delegato il capo del Dipartimento
regionale della programmazione. Le modalità e i contenuti per la definizione
dell'accordo di programma saranno definiti in maniera esemplificativa dal
Dipartimento regionale per la programmazione sulla base del Complemento di
programmazione e delle specifiche caratteristiche degli interventi previsti dai
PIT ammessi a finanziamento.
Il presente bando sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione
siciliana in attesa del completamento delle procedure di controllo sul
Completamento di programmazione.