IL MONDO DELLE RELAZIONI

Analisi eseguita da Leonardo Malentacchi tra il 09 e 10/2006

Ultima versione: 08/12/2007


Dato che ritengo la verità non raggiungibile questo risultato è solo un modello che può essere più o meno rispondente. L’intento è di fornire una partenza di discussione per poter avviare un confronto con chi desidera approfondire il tema.

 

 


Ø    Ambienti

Ø    Autostima

Ø    Chiave di accesso alla propria comprensione

Ø    Compromessi

Ø    Coscienza

Ø    Desiderio causa sofferenza.

Ø    Esperienza

Ø    Forza di Comprensione che pervade l’universo.

Ø    Giudizio

Ø    Il tempo

Ø    Comprensione

Ø    Infinite Possibilità

Ø    Ingresso dei dati: Input.

Ø    Interazione

Ø    La vita e la Morte

Ø    L’ambiente riflette il comportamento dell’individuo.

Ø    Mondo delle Relazioni

Ø    Obiettivo

Ø    Problemi

Ø    Psicosomatica

Ø    Sbagliare

Ø    Schemi Comportamentali

Ø    Speranza

Ø    Spirito di Adattamento

Ø    Spirito Positivo

Ø    Stati Comportamentali

Ø    Stati d’animo

Ø    Successione delle storie.

Ø    Verità

 

 


 

 

Ø     Ambienti

Ø      Esistono due ambenti: Esterno e Interno

Ø      Ambiente Esterno

Ø      Tutto ciò da cui arriva informazioni a tutti i sensori di un individuo è ambiente esterno.

Ø      Ambiente esterno è anche il corpo di un individuo. Un mal di pancia è una informazione che arriva ad uno dei sensi.

Ø      L’ambiente esterno si può suddividere in attivo, passivo e virtuale.

Ø      Passivo: Fornisce sempre la stessa risposta allo stesso stimolo.

Ø      Attivo: Può fornire risposte diverse agli stessi stimoli.

Ø      Differenza tra attivo e passivo.

Ø      La differenza fra attivo e passivo è nel tempo e nella qualità della risposta. Ad un sasso se gli dici che gli vuoi bene, la sua risposta è solo nel ritorno delle onde acustiche che rimbalzano sulla sua superficie e non cambierà stato per questo. Se invece viene detto ad un individuo, questa fornirà delle risposte dinamiche nel tempo che interesseranno un mondo di relazioni successive.

Ø      Entrambi i mondi (passivo o attivo) definiscono delle risposte alle sollecitazioni, ma l’atteggiamento di un individuo può cambiare il rapporto con un ambiente se è passivo o attivo.

Ø      Virtuale: non esiste fisicamente.

Ø      Gli ambienti virtuali diventano cose vive in quanto è l’individuo che risponde ad essi come se lo fossero. In qualche modo è come se l’individuo fosse diventato un dio: in quanto  esiste e viene definito un mondo di relazioni, e quindi subendo una loro influenza, appaiono come cose vive. In quanto un colore fornisce una relazione (può rilassare o meno), determina una potenzialità in esso. Dato che il colore è un invenzione del cervello, se un individuo non  osserva i colori (ad esempio un cieco), i colori non esistono e quindi le loro relazioni. Di conseguenza non sarebbero vivi e nessuno se ne preoccuperebbe. Ad esempio molti animali non osservando i colori, non intrecciano alcun mondo di relazioni con essi e pertanto per loro è un ambiente che non è mai esistito.

Ø      Ambiente Interno

Ø      Conseguenza di post-elaborazione intelligente di un insieme di interazioni fisiche.

Ø      Appartengono sempre all’ambiente esterno, ma visti istante per istante sono solo una informazione generica senza significato. Tutta la serie di informazioni possono essere considerate come un insieme caotico, ma il processo di elaborazione del cervello riesce a trasformarlo in un sistema ordinato con un’espressione che è il pensiero, il proprio io.

Ø      Stati d’animo

Ø      Pensieri

Ø      Scambio di relazioni

Ø      Gli ambienti si scambiano continuamente informazioni sotto forma di relazioni (interazioni).

 

 

Ø     Autostima

Ø      Ogni individuo deve crescere la propria autostima

Ø      Tutti hanno la stessa possibilità di poter risolvere i problemi.

Ø      Tutti hanno la stessa possibilità di poter accrescere le proprie capacità.

Ø      Potenzialmente tutti gli individui hanno a disposizione la soluzione dentro se stessi, deve essere cercata e attuata.

 

 

Ø     Chiave di accesso alla propria comprensione

Ø      Per accedere alla propria comprensione un individuo deve poter liberare la mente da tutti i pensieri e concentrare sull’obbiettivo a cui vuole arrivare.

Ø      Non esiste un'unica chiave. Vi sono più metodi di accesso.

Ø      Le religioni usano la preghiera.

Ø      Ciascun individuo ha la propria chiave di accesso, esige il proprio metodo, e l’esperienza determina il metodo migliore per entrare.

 

 

Ø     Compromessi

Ø      Tutta la vita intelligente è basata sui compromessi.

Ø      Tutti i compromessi sono percepiti come imposizioni.

Ø      Per ogni contesto viene fissato un livello di compromesso

Ø      Le scelte di un individuo sono pesate in funzione dei compromessi.

Ø      Se una scelta comporta un elevato compromesso in un contesto che per l’individuo ha importanza, tenderà a non perseguire quella strada.

Ø      Per ogni scelta si determina un livello peculiare di compromesso in tutti i contesti.

Ø      La scelta o l’azione migliore è quella che determina un minor impatto sui compromessi dei vari contesti.

Ø      I compromessi sono individuali. Il contesto ed i livelli, variano da individuo a individuo.

Ø      I compromessi svolgono la funzione di stimolo

Ø      La tendenza di ciascun individuo è di eliminare i compromessi. Ciascuno cerca di spostare la bilancia sempre a suo favore.

Ø      Il compromesso è figlio della speranza.

Ø      Ogni individuo è obbligato ad accettare la propria situazione. Uno stipendio non verrà aumentato anche se considerato troppo basso,  è quello, deve essere accettato il compromesso, alla fine si lavora lo stesso. Ma dato che non viene comunque accettato, il senso di sofferenza cresce e funziona da stimolo per poter migliorare la situazione. Lo stimolo aiuta a trovare soluzioni per cambiare posizione di lavoro per ottenere un aumento di stipendio. Una volta ottenuto, neanche quello sta bene e via riparte con un nuovo stimolo. Nel mentre, in attesa (speranza) di ottenere, viene accettato il compromesso. Il compromesso diventa il figlio della speranza.

Ø      Il compromesso può essere attenuato tramite i confronto con gli altri.

Ø      Mal comune, mezzo gaudio. Se un individuo desidera la Luna, avrà un senso di insoddisfazione tremendo perché non la può toccare, ma tutti quelli che lo circondano non la stanno toccando, ecco che il confronto con gli altri attenua il senso di insoddisfazione; il compromesso può allora essere più elevato a tal punto da affermare di essere contenti che, se non si può toccare, ma almeno guardare. Dato che il mondo è bello perché è vario, può esistere un individuo a cui il mezzo gaudio non è un compromesso accettabile ed allora, poiché persegue un obbiettivo impossibile, il senso di insoddisfazione lo porta inevitabilmente alla infelicità. Oppure serve da stimolo per spronarlo ad inventarsi un metodo per poterci arrivare, e magari ci arriva costruendo una nave spaziale, trovando soluzioni realmente pratiche.

 

 

Ø     Coscienza

Ø      Il cervello di un individuo processa tutti gli eventi, ma il programma con cui lavora ancora non è chiaro.

Ø      Livelli

Ø      Le varie azioni possono essere il frutto di varie elaborazioni a strati di coscienza.

Ø      E’ possibile che il cervello di un individuo effettui varie schematizzazioni che a vari strati/livelli accorpa le possibili soluzioni/azioni.

Ø      Non sappiamo a quanti strati sia costituita la coscienza. Ciascun individuo può essere giunto a modellare il proprio cervello a scale di pensiero/coscienza con principio proprietario. Possono essere  stati costruiti 9 livelli come 100 come solo 3.

Ø      Il livello più esterno è l’istinto

Ø      L’istinto è la risposta immediata all’ambiente. Viene modellato affinché l’individuo risponda il più possibile in sintonia con esso. Dato che l’ambiente è dinamico, l’istinto si modifica con esso: è lo spirito di adattamento. Dato che l’ambiente è sempre in evoluzione, lo spirito di adattamento serve per non entrare continuamente in conflitto: quindi serve per sopravvivere. In seguito l’adattamento viene vagliato dagli strati di coscienza inferiore e ciascun livello di compromesso viene rivalutato per fornire la risposta più adeguata alla propria coscienza.

Ø      Il livello più interno è l’essenza di

Ø      Il livello più profondo è la media di tutte le esperienze della vita che vanno a costruire le basi della coscienza più interiore di un individuo.

Ø      In quanto le esperienze sono continue e i livelli di coscienza interconnessi, anche se con una velocità inferiore, l’essenza di una individuo è modificabile.

Ø      Ad ogni livello di coscienza diversi compromessi

Ø      Ogni individuo si costruisce una serie di livelli di compromessi ad ogni livello di coscienza.

Ø      Modifica i livelli della coscienza superiore, poi a secondo dell’esperienza, confrontandosi con il livelli inferiori, adotta i livelli migliori, in seguito si trasferiscono le correzioni ai livelli dei compromessi dello stato di coscienza inferiore. Il processo si ripete per tutti i livelli di stato di coscienza. Per poter variare gli stati ai livelli di coscienza inferiore occorre più tempo e molte più esperienze. L’essenza di sé essendo al livello più inferiore di coscienza, risulta più difficile modificarla ma non impossibile.

 

 

Ø     Desiderio causa sofferenza

Ø      L’ambiente in cui viviamo non risponde alle richieste dell’individuo.

Ø      Le scelte non erano corrette e inconsapevolmente portano all’infelicità.

Ø      Ciascun individuo è responsabile della propria infelicità. Le scelte operate, il modello del comportamento non era adeguato all’ambiente che si era ritagliato intorno.

Ø      Se l’individuo desidera qualcosa è perché c’è un senso di insoddisfazione che deve essere eliminato.

Ø      Più è elevata la sofferenza e maggiore è la soddisfazione al raggiungimento dell’obbiettivo.

Ø      Se l’individuo desidera un gelato, il disagio permane fintanto che non lo mangia.

Ø      Se l’individuo desidera essere Paperon de Paperoni, il disagio sarà presente fintanto che non ci sarà riuscito.

Ø      Mentre per un gelato il senso di insofferenza si esaurisce subito basta comprarne uno, per i desideri difficili se non impossibili, è complicato da eliminare e pertanto la sofferenza aumenta.

Ø      Il grado di sofferenza serve da sollecitazione per crescere, per individuare nuove strade da percorrere.

Ø      Se un individuo elimina i desideri elimina gli stimoli per crescere.

Ø      Potenzialmente tutto è possibile.

Ø      Desiderare la Luna si considera un obbiettivo impossibile. Un individuo che si applica nella ricerca, può superare tutti gli ostacoli tecnici e raggiungerla davvero. Non si escludono altre soluzioni che non vengono considerate per la limitata visione delle cose.

Ø      Benché sia potenzialmente tutto possibile non è comunque una colpa non esserci riusciti. Diventa colpa se si conosce la strada e non la percorriamo. E’ colpa se non viene cercata.

 

 

Ø     Esperienza

Ø      L’esperienza è la linfa della storia. Permette all’individuo di correggere i pesi delle valutazioni dei contesti.

Ø      I pesi dello stato di comprensione di un individuo sono il risultato dell’esperienza, e l’esperienza è il risultato degli stimoli dell’ambiente passato.

Ø      L’ambiente si modifica continuamente, e l’individuo deve adattare i pesi delle valutazioni continuamente a tali nuovi contesti.

Ø      Se l’individuo è preda dell’istinto, per poter correggere un errore deve commettere uno sbaglio.

Ø      Tramite il ragionamento, ciascun individuo, ha una possibilità di poter correggere i pesi dalla propria valutazione senza necessariamente commettere sbagli.

Ø      Se ogni tanto si sofferma a capire come vengono processati i pensieri, è in grado di percepire dove un’elaborazione non è più adeguata alla nuova situazione e modificare il giudizio (peso) e di conseguenza le azioni successive.

 

 

Ø     Forza di comprensione che pervade l’universo

Ø      Non esiste alcuna forza nell’universo.

Ø      Esistono modelli comportamentali.

Ø      Non esiste un modello più corretto o un modello più sbagliato.

Ø      Possono essere ritenuti più o meno giusti in base al contesto in cui uno vive.

Ø      Tutti i modelli comportamentali esistono nello stesso istante e ciascuno è libero di sceglierne uno.

Ø      L’ambiente (la società) ne adotta alcuni che segue come riferimento.

Ø      Nell’ambito di uno stesso ambiente abbiamo il proliferarsi di diversi modelli comportamentali.

Ø      Ciascuno applica a ciascun modello una variante.

Ø      Tramite una selezione naturale Darwiana si evolve il modello che più all’ambiente comporta efficienza.

 

 

Ø     Giudizio

Ø      L’individuo non è mai in grado di esprimere un giudizio.

Ø      Si esprimono solo pregiudizi.

Ø      L’individuo può possedere un grado di preparazione più o meno elevata, ma non raggiungerà mai la conoscenza totale di ciò che deve affrontare.

Ø      La verità è sempre sconosciuta. Si può percepire la Doxa, ma mai la Alétheia.

Ø      Dato che nessun individuo può arrivare alla verità assoluta, non sono disponibili tutte le variabili del contesto. Anche un grado di preparazione elevato può arrivare ad esprimere un pensiero che può essere più errato, rispetto ad un altro individuo meno preparato.

Ø      La consapevolezza di non essere mai in grado di esprimere giudizi corretti, deve porre l’individuo verso l‘ambiente con uno spirito di accettazione anche dei pensieri altrui.

Ø      Lo stato di supponenza chiude le porte ad altri punti di vista.

Ø      I vari punti di vista servono per operare confronti. I confronti servono per crescere l’esperienza di un individuo.

 

 

Ø     Il tempo

Ø      Un individuo percepisce oltre alla componente fisica quella psicologica: lo scorrere del tempo dipende dallo stato di soddisfazione dei vari eventi che sta subendo o svolgendo.

 

 

Ø     Comprensione

Ø      Raggiungimento dello stato di coscienza interiore.

Ø      Si ha quando l’individuo vince l’istinto e risponde in funzione dello stato di coscienza interiore, della propria essenza.

Ø      Il dispendio di energia è più elevato perché nella scelta deve interessare uno stadio inferiore della coscienza.

Ø      Vi sono vari livelli di comprensione

Ø      Il livello zero è quello che determina una risposta istintiva, rapida, non ragionata e a basso consumo. Un individuo che si ferma a questo livello diventa superficiale.

Ø      Molti animali, anche se nella loro vita sono obbligati ad utilizzare l’istinto, possono superare questo livello di elaborazione ed essere nel loro piccolo superiori a tanti individui superficiali.

Ø      Il livello max di comprensione è quando un individuo arriva alla propria essenza di sé. Superato tutti i filtri superiori adattati verso l’ambiente, il comportamento esteriore cerca di riflettere il vero io.

Ø      Se un individuo non usa più filtri verso l’ambiente, nel comportamento tende a eliminare i compromessi più scomodi a quell’ambiente.

Ø      Tempo dei nazisti: se l’ambiente chiede ad un individuo di offendere un ebreo, e non fa parte del suo comportamento, elimina il compromesso dell’ambiente e non agisce in tal senso. Quella modifica del compromesso è però a scapito di altri compromessi reali: accettazione di essere incriminato dal regime.

Ø      Il nazismo si è sviluppato grazie agli individui che hanno accettato determinati comportamenti. Se tutti rifiutavano, il nazismo non si sarebbe sviluppato.

Ø      La comprensione non è identica per tutti gli individui. Il mondo è bello perché è vario. Ciascuno ha la sua comprensione.

Ø      Lo stato di comprensione non arriva da sola.

Ø      La comprensione va cercata. L’individuo si deve applicare affinché trovi se stesso.

Ø      Chi non opera e non lavora, non ottiene risultati.

Ø      Maggiori sono le soluzioni analizzate più è vicino lo stato di comprensione.

Ø      L’individuo deve valutare le conseguenze continuamente nel tempo, ragionare e operare di continuo le correzioni necessarie per portare avanti una determinata azione. Se stacca il feedback, la storia diviene preda del caos.

Ø      Lo studio e la comprensione è una ricerca continua, se l’individuo stacca la spina, la possibilità che la soluzione arrivi da sola è estremamente bassa.

 

 

Ø     Infinite possibilità

Ø      Ad ogni azione abbiamo infinite possibilità di scelta.

Ø      L’ambiente è un sistema complesso reazionato.

Ø      Ciascun individuo non è solo a compiere delle azioni, tutto l’ambiente partecipa al gioco e attimo dopo attimo i contesti subiscono variazione a causa di tutte le azioni attuate.

Ø      Tutte le possibilità di una scelta decadono con il tempo.

Ø      Gli scenari in gioco si mantengono fintanto che le variabili rispettano i dati di partenza.

Ø      Con il passare del tempo le variabili di partenza sono andati modificando. Il caos prende piede e qualsiasi peso è variato a tal punto che la storia non segue più lo scenario programmato nell’azione precedente.

Ø      Maggiore è il tempo e maggiore è il divario atteso di qualsiasi scenario intrapreso.

Ø      Per mantenere lo scenario programmato l’individuo deve operare delle correzioni continue

Ø      Anche se l’individuo avesse effettuato la scelta migliore in assoluto, dopo un determinato tempo decade a causa di un evolversi di fattori che non rispondono più alla sollecitazione da cui è nata l’azione. La scelta migliore è valida solo a breve periodo. Il caos inevitabilmente agisce a tal punto da modificare i contesti in gioco e nel campo delle probabilità può avvenire che una scelta migliore si trasformi nella peggiore.

Ø      Le correzioni successive operate dall’individuo fanno si che anche scelte non migliori possano arrivare a produrre effetti più positivi che se le scelte sono lasciate in mano alla successione degli eventi.

Ø      Qualsiasi sia la scelta ce n’è sempre una migliore.

Ø      Dato che vi sono infinite possibilità di scenari in gioco, ed infiniti modi di pesarli, vi sono sempre scelte migliori di quelle attuate. Non è importante tanto la scelta che viene operata in quell’istante ma tanto come vengono gestite le correzioni successive.

Ø      Se le scelte sono operate dall’istinto (primo livello di elaborazione).

Ø      Le risposte dell’istinto sono sempre influenzate in adattamento alle condizioni di ambiente. Se un individuo opera scelte con forte influenza dell’ambiente, non è in sintonia con il proprio intimo.

Ø      L’ambiente è influenzato dall’individuo, ma segue sue leggi di sviluppo; pertanto la sua risposta non sarà mai la migliore per l’individuo, ma per tutto l’ambiente.

Ø      Se le scelte e le correzioni sono illuminate dall’interiore più intimo.

Ø      L’individuo opera scelte più in sintonia con la propria vera essenza, con una minor influenza dell’ambiente.

Ø      Le soluzioni a tutti i problemi sono già pronte ?

Ø      Potenzialmente è vero, il problema è che l’individuo non può sapere quale è, il sistema in cui viviamo è un sistema caotico, complesso, costituito da infinite variabili dinamiche e nella maggior parte sconosciute. In queste condizioni la soluzione non può essere conosciuta in anticipo neanche da un individuo che ha raggiunto la sua essenza. Un individuo può solo operare correzioni successive per tendere ad una soluzione.

 

 

Ø     Ingresso dei dati: Input

Ø      La maggior parte del mondo è sconosciuta.

Ø      Di quello che l’individuo percepisce non raggiunge il livello superiore di coscienza.

Ø      Molte informazioni fisiche che l’individuo riceve costantemente sono elaborate ad un livello così basso del corpo che non vengono tenute in considerazione.

Ø      Molte informazioni psichiche dell’individuo, che sono il frutto di elaborazione, si trovano così in profondità che non è in grado di riconoscerle immediatamente. Solo un’attenta analisi permette di evidenziarle. Ma una volta che l’individuo ha usato delle risorse mentali per trovarla, inevitabilmente non ha considerato altre informazioni. Il cervello è come un computer, la prestazione ha un limite, se si dedicano risorse per un problema se ne deve togliere per altri.

Ø      Gli ingressi provocano in un individuo degli stati d’animo.

Ø      L’input delle informazioni sono sollecitazioni che vanno a cambiare i livelli degli stati d’animo dell’individuo.

Ø      Gli stati d’animo poi determinano i pesi della decisione per la risposta.

 

 

Ø     Interazione

Ø      L’interazione è il processo di azione-reazione

Ø      (Azione) Gli ambienti forniscono continuamente delle informazioni all’individuo.

Ø      L’azione comprende una serie di attività: Es. emettere parole, il pensiero, il tocco, comprare etc.

Ø      (Elaborazione) Le informazioni determinano gli stati d’animo, i quali variano i pesi delle scelte.

Ø      (Reazione) La risposta è quella ritenuta più idonea a soddisfare quel determinato stato d’animo.

Ø      Ad ogni azione può corrispondere più di una reazione determinando più relazioni.

Ø      La reazione è percepita dall’ambiente come una azione.

Ø      Dato che la reazione a sua volta è una azione si induce un’altra reazione. Una volta attivato il processo questo non si esaurisce più. Un aspetto della azione-reazione si può attenuare, ma dato che si sono attivati contemporaneamente altri aspetti il processo è senza fine.

Ø      L’interazione può essere dei seguenti tipi:

Ø      Fisica. Avviene attraverso le leggi della natura.

Ø      Due particelle interagiscono attraverso l’urto. L’urto è l’interazione. La relazione è la legge fisica che stabilisce lo scambio energetico fra i due. L’urto costituisce l’azione, la reazione è lo scambio energetico.

Ø      Il fotone interagisce con un atomo. L’assorbimento del fotone è l’interazione. La relazione è la legge fisica della meccanica quantistica che stabilisce l’eccitamento dell’elettrone. L’assorbimento del fotone costituisce l’azione, la reazione è l’eccitazione dell’elettrone.

Ø      Sasso che cade da un ponte. Il sasso interagisce con la terra. La relazione è la legge della gravità universale. Spingere il sasso dalla base del ponte è l’azione, la reazione è la caduta.

Ø      Psichica. Conseguenza di post-elaborazione intelligente di un insieme di interazioni fisiche.

Ø      Il partner afferma che ti ama. L’azione è l’insieme di interazione fisiche, che arrivano da tutti i sensi, che porta l’informazione “Ti amo” (quindi non solo verbale). La reazione è l’insieme delle risposte successive. (Esempio: sorridere, arrossire, rispondere la stessa cosa etc.). L’interazione è costituita dall’insieme di informazioni che arriva ad un individuo. La relazione è l’insieme di pesi che porta alla elaborazione della risposta.

Ø      La stanza è buia. A secondo del contesto si hanno risposte diverse. L’azione è l’insieme di interazione fisiche, che arrivano da tutti i sensi, che porta l’informazione “stanza buia”. La reazione è l’insieme delle risposte successive. (esempio: accendere la luce.). L’interazione è costituita dall’insieme di informazioni che arriva all’individuo che definisce il contesto. La relazione è l’insieme dei pesi del contesto che porta alla elaborazione della risposta (Premere l’interruttore, non entrare, altro).

Ø      La differenza tra il mondo fisico e psichico:

Ø      Il mondo fisico benché sia complesso, risponde ad una ben precisa legge universale, a quella azione corrisponde sempre quella reazione.

Ø      Il mondo psichico non risponde ad una precisa legge universale, a quella azione non corrisponde sempre quella reazione. La risposta varia da individuo a individuo, e nell’ambito della stesso individuo, il peso delle scelte (relazioni) è dinamico, può variare da istante a istante. Ogni singolo individuo, a seguito dello stesso stimolo (azione) può rispondere (reazione) in modi diversi in momenti diversi allo stesso contesto.

Ø      L’interazione può essere diretta o indiretta.

Ø      Interazione diretta:

Ø      Gli attori dell’Azione sono a contatto o molto vicini.

Ø      Il latte è caldo: il senso di calore del latte quando si beve è un’interazione diretta.

Ø      Interazione indiretta:

Ø      Gli attori dell’Azione non sono a contatto non sono osservabili.

Ø      Una regola della società è stata costruita non appositamente per un individuo, ma le conseguenze lo interessano.

Ø      Un teatro sposta il giorno di apertura. Non è rivolto a un individuo in particolare ma se vuole andare a vedere una rappresentazione è obbligato ad andarci in quel giorno.

Ø      La maggior parte dell’informazione fisica è indiretta. Una farfalla che sbatte le ali in Giappone può provocare o non provocare un temporale in Europa. Tutto l’universo è interconnesso in modo indiretto.

Ø      Nulla si crea dal nulla e niente si distrugge in via definitiva.

Ø      Le azioni non si creano dal nulla, ma sono il frutto di una precedente reazione. Le reazioni non si distruggono ma si trasformano in altre azioni.

Ø      Le azioni presenti sono la conseguenza delle reazioni del passato.

Ø      Sono le manifestazioni delle azioni che muoiono.

Ø      Un aspetto della manifestazione dell’azione segue il ciclo di nascita e di morte. Gli eventi, l’azione, il pensiero, iniziano si propagano si dissipano e terminano.

 

 

Ø     La vita e la Morte

Ø      La vita di un individuo è composto da due entità:

1.      Corpo

2.      Azioni 

Ø      Corpo

Ø      Il corpo è un’espressione materiale provvisoria dei confini di un individuo. 

Ø      Il ciclo medio di rinnovamento di un corpo è di circa 6 mesi. Non è valido per tutte le parti del corpo, ma il concetto è che durante il corso della vita di un individuo la parte materiale è provvisoria ed ha una vita assai breve.

Ø      Il corpo, dopo la morte dell’individuo, rientra completamente nel ciclo dell’universo.

Ø      Il corpo in realtà non muore quando l’individuo ha cessato di vivere, ma molto prima.

Ø      Quando un individuo muore, i componenti materiali del corpo non sono gli stessi di quando è nato. Il corpo in realtà si è già rinnovato più volte. Durante il processo di vita di ogni essere vivente il corpo è rinnovato continuamente nei singoli elementi costituenti.

Ø      Azioni

Ø      La vita di un individuo si risalta dalle sue azioni e dalle sue idee.

Ø      Quando un individuo muore cessa di provocare nuove azioni e nuove idee.

Ø      Le azioni di un individuo si propagano nel tempo anche oltre la morte materiale del corpo.

Ø      Un individuo si può considerare realmente morto quando le sue azioni cessano di portare perturbazione, si attenuano a tal punto da non influenzare più alcuno.

Ø      Le idee di Platone sono ancora vive, riescono ancora ad influenzare le idee delle persone e quindi Platone è ancora vivo nei ricordi.

Ø      Tutti gli individui sono responsabili della storia del futuro. Le azioni quotidiane di tutti i giorni permettono di indirizzare la storia in alcune direzioni. Se un individuo fa o non fa un figlio, si determina nella società una variazione della storia enorme. Ogni piccola variazione comporta una modifica enorme del futuro, più è elevata la distanza temporale e maggiore diventa il divario, gli effetti di quella  perturbazione. Concettualmente è simile alla storia della farfalla che sbatte le ali in Giappone e può provocare o non un temporale in Europa.

Ø      Tutti gli esseri viventi sono immortali.

Ø      L’immortalità cessa nel momento in cui cessa di esistere il mondo.

Ø      Sotto questo aspetto tutti gli individui sono immortali, hanno determinato quello che oggi chiamiamo società contemporanea. Senza il contributo di tutti quelli che ci hanno preceduto non saremmo arrivati alla società di oggi.

 

 

Ø     L’ambiente riflette il comportamento dell’individuo.

Ø      Tutti i sistemi si influenzano reciprocamente.

Ø      Le azioni dell’individuo modificano l’ambiente e

Ø      viceversa l’ambiente influenza le scelte dell’individuo.

Ø      L’individuo sceglie l’ambiente che lo circonda.

Ø      Il mondo è lo specchio che riflette l’individuo. Ciascun individuo si circonda del mondo di relazioni che si è creato con il tempo. Pertanto le azioni e reazioni conseguenti sono figlie delle scelte.

Ø      L’individuo frequenta gli amici che più rispondono alle proprie idee.

Ø      Frequenta locali e negozi che più rispondono alle proprie esigenze.

Ø      Va in vacanza nei luoghi che sono di suo gradimento.

Ø      In un negozio che non risponde ai compromessi/esigenze, l’individuo vi entra il meno possibile.

Ø      Gli amici indesiderati vengono chiamati meno spesso. Le comunicazioni avvengono con espressioni meno coinvolgenti.

Ø      Se il disagio supera i compromessi accettabili, cambia lavoro/casa/partner/amici.

Ø      Potenzialmente è possibile modificare tutto l’ambiente che ci circonda.

Ø      Le scelte di ciascun individuo potenzialmente sono in grado di influenzare e modificare tutto l’ambiente. Maggiore è il divario dall’obbiettivo individuale rispetto alla realtà e maggiore deve essere l’attenzione operata nelle scelte e delle correzioni continue. Maggiore è il divario, minore è la possibilità di successo, ma non zero. Vi sono comunque variabili nascoste che non possono essere né controllate né conosciute, per citare un esempio ad un meteorite che arriva dallo spazio e ti colpisce, l’individuo può far ben poco.

Ø      Dove i compromessi sono troppo alti l’individuo cerca di modificare l’ambiente con la sua influenza.

Ø      I giudizi espressi di un individuo possono modificare il giudizio di altri.

Ø      Un collega scontroso può essere indirizzato verso altri comportamenti grazie ad un intervento dell’individuo.

Ø      Un individuo in difficoltà può risolvere il suo problema grazie all’aiuto di un amico.

Ø      Un sasso pericoloso in mezzo alla strada, prima che vi transiti un motorino sopra, può essere rimosso dall’individuo.

Ø      Se l’ambiente non risponde alla sollecitazione l’individuo cambia ambiente.

Ø      L’individuo è l’artefice del proprio destino.

Ø      Le azioni e le scelte determinano l’ambiente che circondano l’individuo e vincolano il futuro.

Ø      Se ciò che è stato raggiunto non soddisfa l’individuo, allora le scelte operate erano sbagliate.

Ø      Sbagliare è ammesso. Una volta che ne abbiamo coscienza si deve operare correzioni.

Ø      Essere in sintonia con l’ambiente non determina conflitto. 

Ø      Le azioni e le scelte se non sono in conflitto con l’ambiente abbassano i livelli dei compromessi. Senza conflitto l’individuo non ha stimoli.

Ø      Ciascun individuo deve fornire all’ambiente le correzioni in funzione della propria essenza interiore e non adagiarsi ad esso. Il non agire, è un atteggiamento negativo, remissivo, da evitare.

Ø      Non esiste ambiente perfetto, vi sono sempre aspetti negativi, vi è sempre un modo migliore di esprimersi.

Ø      Farsi trasportare dall’ambiente nel breve periodo costa poca energia, ma con il tempo aumenta il livello di insoddisfazione dei compromessi. Ciascun individuo deve poter scambiare informazioni con l’ambiente e dove ritiene più opportuno manifestare le sue correzioni.

 

 

Ø     Mondo delle Relazioni.

Ø      La rete della vita è fatta da un intreccio di relazioni, di scambio di informazioni fra l’ambiente e l’individuo attraverso il processo di azione-reazione (interazione).

Ø      Il mondo delle relazioni si manifesta attraverso la reazione ad un azione.

Ø      Si può pensare che si possa determinare una reazione anche senza un’azione. Ma quella reazione è stata pensata come conseguenza di un senso di insoddisfazione da risolvere. Questo meccanismo è un’azione psichica dell’ambiente interiore di un individuo. Pertanto si ha sempre una reazione ad una azione.

Ø      Il tipo di relazione che si instaura è in funzione dei compromessi che rispondono all’azione.

Ø      Lo stimolo (azione) viene prodotto a causa di un insieme di elaborazioni di interazioni (relazioni).

Ø      Il mondo delle relazioni interessa tutta la natura.

Ø      Il mondo di relazione è un intreccio costituito da stimoli che avvengono attraverso il principio di azione-reazione.

Ø      Se si osserva il mondo dal punto di vista di ciascun singolo individuo si può suddividere gli stimoli in due ambienti principali:

Ø      Ambiente esterno.

Ø      Interazione attraverso i sensi (Es. Vista, udito, tatto etc.).

Ø      Dolore fisico, informazione che arriva attraverso i sensi interni al corpo.

Ø      Ambiente interno.

Ø      Interazione attraverso il confronto fra i vari livelli di coscienza.

Ø      Emozioni. Es. Dolore interiore (non fisico), dispiacere, depressione.

Ø      Ogni individuo è sottoposto ad un bombardamento contemporaneo di più stimoli. E’ presente un’insieme di circuiti di ingresso che permettono di interagire con svariate caratteristiche dei 2 ambienti.

Ø      Ad ogni insieme di stimoli corrisponde una o più risposte.

Ø      Il processo mentale che porta alla risposta comporta un dispendio di energia.

Ø      Vi sono due modi di poter rispondere agli stimoli:

Ø      Istinto.

Ø      La risposta avviene attraverso il bagaglio di esperienze conseguito come adattamento all’ambiente. Frutto di una analisi solo superficiale, si risparmia energia.

Ø      Elaborazione.

Ø      La prima analisi (istinto) non porta ad una risposta ottimale allo stimolo, ma ad una risposta media di eventi precedenti. Dato che ad ogni istante l’ambiente fornisce condizioni mai identiche ma solo simili, la risposta per essere ottimale deve essere sempre ben ponderata. Questo tipo di risposta richiede un dispendio di energia superiore a quello dell’istinto, ma oltre al vantaggio di ottenere una risposta se non più adeguata ma più consapevole, si determina un miglioramento dei modelli mentali che partecipano alle scelte dell’istinto. In termini di energia non paga nel breve termine, ma si ottengono dei risultati nel lungo termine.

 

 

Ø     Obiettivo

Ø      Ciascun individuo nella propria vita cerca di raggiungere uno scopo, un obiettivo da perseguire.

Ø      Molte volte quando si è raggiunta la meta, non porta la soddisfazione che corrisponde allo sforzo operato.

Ø      L’insoddisfazione porta a cercare il prossimo obiettivo. E’ una difesa psicologica che serve da stimolo per l’individuo a perseguire sempre uno scopo. Decaduto un obbiettivo si  passa ad un altro. Ovviamente non per tutti è sempre uguale e dipende dal contesto in causa.

Ø      Es. un giocatore di calcio che è riuscito a vincere la coppa del mondo, avendo raggiunto il massimo obbiettivo raggiungibile, può non ricevere più nessun stimolo per invogliarlo ad impegnarsi nel gioco delle partite successive.

Ø      Passando ad altro obiettivo come per esempio, battere il record di vincite del campionato del mondo, lo stimolo a giocare può tornare. Ovviamente gli individui rispondono ciascuno in modo diverso.

 

 

Ø     Problemi

Ø      Non è possibile eliminare tutti i compromessi. Ciascun individuo può pensare o sperare di non avere problemi ma è un’illusione.

Ø      I problemi si evolvono. Le situazioni della vita sono dinamiche, le situazioni si modificano continuamente.

Ø      Dietro a un problema ce ne è sempre un altro.

Ø      Apparentemente un individuo crede di aver risolto o meno un problema, ma in realtà un dato problema presenta sempre infiniti aspetti. Le energie vengono focalizzate solo su alcuni aspetti ignorandone altri.

Ø      Viene risolto sempre solo una parte del problema. Quindi il problema non viene mai risolto in assoluto, ma raggiunge dei compromessi considerati accettabili.

Ø      Ogni individuo non deve cercare di non aver problemi, ma imparare a vivere bene in mezzo ad essi.

Ø      Qualsiasi sia la serie delle azioni, permette di ridurre i danni, ma mai di eliminarli.

Ø      Essere positivo aiuta a vivere bene in essi.

Ø      Il compromessi nascondono i problemi. Alzando il livello di sopportazione, molti problemi decadono, non sono più visibili.

Ø      E’ come dire, mi fa male il dito di un piede, provoca un male più grande, schiaccia la mano, e non ti preoccuperai più del male al dito del piede. Viceversa, una volta risolto un problema più grande, scende la soglia di compromesso e subito vengono a galli tutti gli altri problemi insoluti. Così che, una volta tolto il problema alla mano, torna ad essere visibile il problema al dito del piede, se nel frattempo non è decaduto.

 

 

Ø     Psicosomatica

Ø      Sistema nervoso e sistema immunitario intrecciano un mondo di relazioni influenzandosi a vicenda.

Ø      Gli stati d’animo vanno a comandare il corpo in quanto il corpo è un mezzo per produrre azioni.

Ø      Il corpo appartiene all’ambiente esterno e stimola l’individuo.

Ø      I vari livelli interiori dell’individuo utilizzano il corpo per poter comunicare.

Ø      Questo tipo di comunicazione non è solo disagio, ma può comunicare di tutto, anche felicità.

Ø      Un comportamento esteriore comandato dall’istinto per poter rispondere più adeguatamente all’ambiente esterno, può non essere condiviso ad un livello inferiore il quale usa tutti i mezzi di comunicazione per farlo presente. Ad esempio se un individuo è costretto a non sorridere perché è conveniente non farlo, e se il livello inferiore non è d’accordo, trasmette a tutto il corpo tale messaggio contravvenendo al primo giudizio. Può succedere pertanto di dover ridere fuori controllo: normalmente sarebbe bastato un semplice sorriso, ma in quel momento, prevaricando sul controllo dell’istinto, la situazione può scappare di mano provocando una azione esagerata.

 

 

Ø     Sbagliare

Ø      Fissato un obiettivo, ogni azione scelta non è mai la migliore.

Ø      Nessuno conosce in anticipo la risposta a qualsiasi azione scelta.

Ø      C’è sempre una soluzione migliore di quella scelta.

Ø      Nel tempo la serie di azioni correttive riducono gli errori commessi dall’individuo.

Ø      Ogni azione comporta lati positivi in alcuni contesti ma negativi in altri.

Ø      Non vi è in assoluto una scelta che non porti ad un peggioramento in un contesto. Pertanto tutte le scelte/azioni operate portano a commettere errori.

Ø      Non vi è alcuna soluzione.

Ø      Il non agire, è anch’esso un’azione. Questo tipo di azione porta a commettere più errori.

Ø      Senza agire si permette agli eventi di seguire strade sbagliate, non operando le correzioni successive l’individuo è maggiormente responsabile perché negli eventi prende piede il caos e gli errori aumentano.

 

 

Ø     Schemi Comportamentali

Ø      Il cervello costruisce vari schemi comportamentali

Ø      Nel mondo delle decisioni del cervello, vengono elaborati vari schemi comportamentali.

Ø      Gli schemi vengono valutati in base alla esperienza.

Ø      Il cervello è un turbinare continuo di soluzioni possibili.

Ø      Viene scelta la soluzione che maggiormente rappresenta l’esperienza passata.

 

 

Ø     Speranza

Ø      Nel raggiungere un obiettivo, ciascun individuo non deve mai perdere la speranza.

Ø      Quando la speranza manca, la paura vince.

Ø      Ciascun individuo non deve mai mollare, deve raggiungere la propria comprensione e modificare, interagire con l’ambiente.

Ø      Il desiderio è il motore dell’azione, e la speranza è la benzina che non deve mai esaurire. Quando la speranza raggiunge la riserva, occorre fare il pieno (operare una correzione).

 

 

Ø     Spirito di Adattamento

Ø      Lo spirito di adattamento è un mezzo di difesa del comportamento.

Ø      L’ambiente muta continuamente. L’individuo deve adeguarsi alle nuove situazioni cambiando i livelli dei compromessi di tutti i contesti.

Ø      E’ più facile adattarsi ad una situazione piuttosto che affrontarla.

Ø      Ovviamente come per tutte le cose dipende dai casi. L’adattare i livelli dei compromessi, energeticamente a breve termine costa meno fatica che combattere per una nuova soluzione. Basta alzare il livello dei compromessi ed il gioco è fatto. Il nuovo compromesso diventa una situazione conosciuta e come dice il proverbio: chi lascia la vecchia via per la nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova. Ma aver alzato le soglie dei compromessi sono una imposizione che alla lunga generano sofferenza. L’adattabilità è si una difesa che evita una lotta continua contro l’ambiente che inevitabilmente si modifica, ma se è la pigrizia ad alzare i compromessi, il senso di insoddisfazione lentamente ogni giorno cresce. Come al solito bisogna usare tutti gli strumenti a disposizione.

 

 

Ø     Spirito Positivo.

Ø      Pensare positivo aiuta ad affrontare i problemi della vita con più serenità.

Ø      Pensare positivo non risolve il problema, attenua gli stati d’animo che sono eccessivi.

Ø      Fornisce speranza.

Ø      Modifica gli stati d’animo che poi interessano le scelte.

Ø      Evita che una scelta sia stata operata attraverso un’eccessiva valutazione del problema a causa di uno stato d’animo sbagliato.

Ø      Classico bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. La valutazione del problema è sempre lo stesso ma cambia l’approccio.

 

 

Ø     Stati Comportamentali.

Ø      Un individuo non ha uno solo stato comportamentale ma infiniti.

Ø      Il comportamento si può esprimere a vari livelli.

Ø      Gli aspetti comportamentali possono spaziare dalla sua espressione a quella opposta e possono esistere infiniti livelli fra i due.

Ø      Es. Può essere Arrabbiato/Contento; Addormentato/Sveglio; Veloce/Lento; Avaro/Spendaccione;  Sorridente/Triste; Timido/Spigliato; Simpatico/Antipatico; Buono/Cattivo; Soddisfatto/Insoddisfatto etc.

Ø      Gli aspetti comportamentali possono essere infiniti.

Ø      Ogni azione contiene tutti gli aspetti comportamentali.

Ø      Gli stati d’animo influenzano tutti gli aspetti comportamentali.

Ø      Tutti gli aspetti comportamentali si influenzano a vicenda.

Ø      Ciascun aspetto comportamentale può assumere diversi altri aspetti. Fra di loro esiste una relazione reciproca. Tutti gli aspetti comportamentali possono manifestarsi in diverse sfumature.

Ø      Un individuo può essere arrabbiato perché insoddisfatto. Ma arrabbiandosi potrebbe sfogarsi e arrivare ad essere soddisfatto. Vi sono infinite sfaccettature su tutti gli aspetti comportamentali.

 

 

Ø     Stati d’animo

Ø      Gli stati d’animo influenzano le scelte

Ø      Lo stato d’animo è una risposta all’ambiente, dato che l’ambiente è dinamico, non è mai lo stesso; la risposta dell’individuo automaticamente cambia, si adatta di volta in volta.

Ø      Gli stati d’animo influenzano i pensieri determinando i vari livelli di insoddisfazione.

 

 

Ø     Successione delle storie:

Ø      Non vi sono responsabili a cui scaricare la colpa degli eventi. Non esiste alcun essere superiore, non esiste il destino, non esiste la sfortuna e neanche la fortuna. Perciò ciascun individuo se la deve cavare con le proprie forze.

Ø      Gli eventi (reazione) si susseguono in base alla storia di stimoli (azioni).

Ø      Ad ogni stimolo si può “Potenzialmente” scegliere tutte le strade possibili.

Ø      Quando avviene una scelta, non è conosciuta in anticipo la risposta. Se un individuo sapesse in anticipo il risultato delle azioni non dovrebbe operare nessuna scelta, automaticamente prenderebbe la via migliore. Non conoscendo il futuro, scegliere è una via obbligata. Ogni azione è una scommessa nella speranza che gli eventi si susseguano a favore.

Ø      Dato che vi sono infinite strade da percorrere la probabilità di scegliere la strada migliore è estremamente bassa.

Ø      La scelta di una strada avviene a seguito dell’esperienza passata ed elaborazione delle possibilità in gioco.

Ø      Il futuro potenziale cambia ad ogni istante.

Ø      Una scelta operata in passato e che potenzialmente sarebbe stata la migliore, decade per la variazione dell’ambiente, sia esterno, che interno (aspettative).

Ø      Per perseguire il proprio obiettivo ciascun individuo deve operare correzioni successive.

Ø      Le azioni correttive successive determinano un percorso di una strada che può risultare migliore di una singola azione potenziale passata.

Ø      Ciascun individuo modifica le proprie aspettative con il passare del tempo.

Ø      Le azioni correttive si rendono necessarie per adeguare la risposta ai nuovi livelli di compromessi e aspettative.

Ø      Il futuro di un individuo dipende dall’ambiente e dalle proprie scelte e correzioni operate.

Ø      L’ambiente determina le possibilità in gioco, fra le multistrade che ti lascia a disposizione l’individuo deve intraprendere quella che reputa la migliore. L’individuo ha la possibilità che le correzioni continue che opera verso l’ambiente possano modificare un percorso che in passato non determinava una strada positiva. Vi è quindi la possibilità di forzare una scelta, ma entro certi limiti. Se i compromessi in gioco sono favorevoli ribaltare la situazione è facile, ma non c’è la certezza assoluta che possa essere veramente fattibile. Se la distanza fra la propria posizione e la realtà è elevata più è difficile (ma non impossibile) che le correzioni successive possano ribaltare la situazione a favore. Esempio: vogliamo abbattere tutte le case del mondo. Questo è un desiderio che interessa tutto l’ambiente planetario, corrisponde a voler avviare una terza guerra mondiale. Tutto è possibile ma la serie di correzioni da operare diviene estremamente elevato per correggere tutto l’ambiente in quella direzione. Ma dato che le variabili in gioco sono sempre sconosciute vi possono essere sempre infinite soluzioni: trovare un batterio che mangia le case, o dimostrare che le case sono un ambiente che fanno male alla salute, etc. etc.

 

 

Ø     Veri

Ø      Come diceva Parmenide esistono 2 verità:

Ø      Doxa

Ø      Doxa deriva dal greco "opinione" ed è la conoscenza basata sull'opinione soggettiva, è la verità degli uomini, dei sensi, della natura come è osservata.

Ø      Alétheia.

Ø      Alétheia è la verità assoluta che può essere svelata al di fuori dei sensi.

Ø      Nessuno è in grado di conoscere la verità.

Ø      Nessun modello può dirsi esatto e rispondente alla realtà.

Ø      Nessun comportamento può definirsi in assoluto il più giusto.

Ø      Nessuna scelta può dirsi la migliore in assoluto

Ø      Nessuna azione può dirsi in assoluto positiva o negativa

Ø      Nessuno può dirsi più bravo in assoluto di un altro.

Ø      Nessuno può dirsi più bello in assoluto.

Ø      In base a pesi di quale verità si giudica?

Ø      Si possono percepire solo verità relative.

Ø      Un modello può dirsi esatto e rispondente alla realtà in base relativa di definite regole.

Ø      Un comportamento può definirsi più giusto in relazione a definite regole.

Ø      La scelta può dirsi la migliore in relazione a definite regole.

Ø      L’azione può dirsi positiva o negativa in relazione a definite regole.

Ø      Più bello in relazione a definite regole.

Ø      Etc.

Ø      Tutte le regole dell’uomo sono sbagliate.

Ø      Le regole essendo costruite in base a verità relative e non assolute, non sono mai le migliori.

 

 


Per chi volesse effettuare uno scambio culturale sui temi trattati scrivere a Leonardo377@libero.it