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Incontro del 14 maggio 2004

Contenuti:

- Presenti

- Svolgimento

- Recitare il Rosario tutti i giorni

- Decidemmo allora di dire il nostro Rosario

- Sono proprio i bambini a fare da guida nella recita dl Rosario

- Fatima e il Rosario sono termini inscindibili

- Avvisi

- Note

 

 

(inizio)   Presenti:

don Hugo

Bonati Matteo

Lattuada Laura

Lattuada Leonardo

(inizio)   Svolgimento:

Questa sera abbiamo letto e commentato un articolo del quotidiano Avvenire. L'articolo in questione è del card. Josè Saraiva Martins e ha come titolo "Fàtima e la recita del Santo Rosario".

L'articolo viene di seguito ricopiato (a mano) ma non verranno riportate alcune informazioni (la data in cui è uscito l'articolo, le pagine a cui fare riferimento...).

Nel riportare l'articolo confido di non arrecare alcun danno all'autore. Tuttavia se qualcuno si sentisse danneggiato da questa pubblicazione, è pregato di avvertire il responsabile (Lattuada Leonardo) che si incaricherà di toglierlo dalla rete.

 

Fatima e la recita del Santo Rosario

(inizio)   Recitare il Rosario tutti i giorni

Il 13 maggio del 1982, Giovanni Paolo II, pellegrino a Fàtima un anno dopo l'attentato subito in Piazza San Pietro, così si esprimeva a proposito del messaggio trasmesso dalla Vergine Maria a Jacinta, Francisco e Lucia: <<Se la Chiesa ha accolto il messaggio di Fàtima è soprattutto perché esso contiene una verità e una chiamata, che nel loro fondamentale contenuto sono la verità e la chiamata del Vangelo stesso>>.

Queste parole del Papa, che con tanta forza e autorevolezza ha fatto risuonare il messaggio dato Dalla Vergine Maria a Fatima, agli albori del secolo scorso, anche agli inizi di questo secolo e del terzo millennio cristiano, possono anche essere un invito ad accogliere quella apologia del Rosario che in Fàtima ha trovato un centro propulsore verso tutta la Chiesa ed il mondo.

Sembra di poter dire che Fàtima e Rosario siano quasi un sinonimo, e di fatto la cosa è così.

Sappiamo che i tre fanciulli, dopo il loro incontro con un Angelo del Signore, seguirono fedelmente le istruzioni che egli aveva loro dato ed intensificarono il loro ricorso alla preghiera secondo ciò che avevano recepito: adorazione della SS.ma Trinità all'opera del preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione per gli oltraggi, i sacrilegi e l'indifferenza con cui è offeso. L'Angelo aveva anche loro detto di compiere tale offerta per gli infiniti meriti del Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, e di chiedere con ciò la conversione dei poveri peccatori.

Sappiamo che il 13 maggio 1917, che era domenica, mentre i tre pascolavano il gregge nella Cova da Iria, furono sorpresi dall'apparizione di <<una Signora vestita di bianco più brillante del sole>> che disse loro

<<"Non abbiate paura. Non vi faccio del male". "Di dove è Lei?", così disse Lucia. "Sono del Cielo". "E cosa vuole da me?" "Son venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e cosa voglio. Quindi tornerò di nuovo una settima volta". "E anch'io andrò in Cielo?" "Si, ci andrai". "E Giacinta?" "Anche lei". "E Francesco?" "Si, ma deve recitare molti Rosari..." "Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Lui vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccatori con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?" "Si, vogliamo". Allora, per un impulso intimo pure comunicatoci, cademmo in ginocchio, e ripetemmo intimamente. "Santissima Trinità, io Vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io Vi amo nel Santissimo Sacramento". Passati i primi momenti la Madonna aggiunse: "Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra". Poi cominciò ad elevarsi serenamente salendo in direzione dell'oriente...>>

(dalle Memorie di Suor Lucia)

La risposta data da quei piccoli bambini alla raccomandazione che la <<Bianca Signora>> aveva fatto loro, fu una sincera e frequente recita del Santo Rosario.

Quale cambiamento da ciò che essi facevano in tempi precedenti quando - nella semplicità tipica dei bambini - per avere più tempo per giocare, pur avendo l'abitudine di recitare alcune preghiere dopo un piccolo spuntino, si accontentavano soltanto di dire <<Ave Maria>> e <<Padre Nostro>>, omettendo il resto di queste preghiere! Così, infatti essi arrivavano in pochi istanti alla fine, e potevano riprendere i loro giochi.

Il 13 giugno, fedele all'appuntamento dato ai bambini, la <<bianca Signora>> si presentò nuovamente a loro e disse:<<Voglio che venite qui il 13 del prossimo mese, che recitiate il Rosario tutti i giorni>>. Quando Lucia le chiese di portarli tutti in Cielo, la Signora rispose:

<<"Si, Giacinta e Francesco li porto fra poco, ma tu resti qui per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farMi conoscere ed amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. A chi l'abbraccerà, prometto la salvezza; e queste anime saranno amate da Dio come fiori collocati da me per ornare il Suo trono". "Resterò qui da sola? - domandai addolorata. "No, figlia. E tu ne soffri molto? Non ti scoraggiare. Io non ti lascerò mai. Il mio Cuore sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio". Fu nel pronunciare queste ultime parole che aprì le mani e ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di quella luce immensa, nella quale ci vedevamo immersi in Dio. Giacinta e Francesco sembravano di stare in quella parte di luce che si alzava verso il Cielo, io in quella che si diffondeva sulla terra. Davanti alla palma della mano destra della Madonna, c'era un cuore coronato di spine che vi sembravano confitte. Capimmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell'umanità, che chiedeva riparazione>>

(dalle Memorie di Suor Lucia)

Il 13 luglio la Madonna apparve ai bambini, che questa volta però non erano più soli, bensì circondati da tre o quattromila persone, accorse indotte dalla curiosità di vedere che cosa accadeva: infatti, nonostante l'impegno che i fanciulli avevano preso fra loro di non rivelare nulla a nessuno, la piccola Giacinta si era lasciata sfuggire qualche parola in merito al prossimo appuntamento con la <<bianca Signora>>, e la notizia si era rapidamente diffusa nei dintorni.

Fu nel corso di quella apparizione che la Madonna disse ai tre bambini: <<Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare il Rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei li potrà aiutare>>.

(inizio)   Decedemmo allora di dire il nostro Rosario

I tre fanciulli non solo accolsero questa richiesta della Madonna, ma compresero che era la preghiera assidua e tanti sacrifici che essi avrebbero contribuito alla conversione dei peccatori, alla pace del mondo, allora travagliato dagli orrori della Prima Guerra Mondiale, ad al cambiamento di ciò che avveniva nella Russia atea e comunista.

La recita frequente del Rosario divenne per loro una necessità interiore che li spinse a farlo con precisa fedeltà, anche quando la situazione divenne per loro tragica e addirittura carica di apprensione e spavento. Infatti, essendo allora il Portogallo dominato da governi massonici ed apertamente anti-religiosi, l'amministratore del Comune di Vila Nova de Ourém (area nella quale vivevano le famiglie dei tre fanciulli) decise di porre fine a quel movimento religioso che si era sviluppato a causa di essi. La mattina del 13 agosto, infatti, egli si recò a Fàtima e portò via con sé i tre pastorelli a Vila Nova de Ourém. Qui li trattenne prigionieri ora in casa sua, ora nella prigione municipale, minacciandoli seriamente - anche di farli morire - e tutto ciò nell'intento di strappare loro il segreto che la Madonna aveva loro confidato. <<In prigione i detenuti diedero ai pastorelli questo consiglio: "Ma dite al sindaco questo vostro segreto! Cosa importa a voi che quella Signora non voglia!" - "Dirlo, no!" rispose Giacinta, con vivacità; - "piuttosto voglio morire!". Decidemmo allora di dire il nostro Rosario. Giacinta tira fuori una medaglia, che aveva al collo, chiede a un carcerato che l'appenda a un chiodo del muro e, in ginocchio davanti alla medaglia, cominciammo a pregare. I carcerati pregarono con noi, tanto quanto sapevano pregare; per lo meno, rimasero inginocchiati.

Quando Francesco si rese conto che uno dei carcerati stava in ginocchio con il basco in testa, gli si avvicinò e gli desse: <<Lei, se vuol pregare deve togliersi il basco>>. E il pover'uomo immediatamente glielo diede e lui lo mise su uno sgabello.

(inizio)   Sono proprio i bambino a fare la guida nella recita del Rosario

Da quando abbiamo finora ricordato a proposito dei fatti accaduti fra i mesi di maggio e agosto 1917 emerge un dato che deve essere posto in luce, ed è questo: si trattava di tre fanciulli, ed è ad essi che la Madonna volle manifestarsi. Non c'è nulla di strano in questo fatto, quando si considera che la Madonna è la madre di Colui che, fattosi uomo, resosi piccolo per vivere fra noi, ha apertamente dimostrato il suo amore per i fanciulli ed ha anche chiaramente manifestato che Dio si compiace di rivelasi ai piccoli:

Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Si, Padre, perché così a Te è piaciuto"

(Luca 10,21)

Ciò che merita una speciale attenzione è il fatto che sono proprio i bambini a fare la guida nella recita del Rosario.

Essi lo fecero innanzi tutto con il sostenersi vicendevolmente nel rispondere a ciò che la Madonna aveva chiesto di fare.

Essi lo fecero senza rispetto umano e senza paura anche quando si trovavano fra i carcerati, quindi fra persone di non troppo buona reputazione ed educazione.

Essi lo fecero pure alla presenza di quel folto gruppo di persone curiose che li avevano seguiti con l'intento di vedere anch'essi quel qualche cosa di straordinario che stava per accadere.

Ma poi anche in seguito, dappertutto nel mondo, è sull'invito rivoltoci da quei bambini - tramite l'unica di essi sopravvissuta fino a noi, Suor Lucia - che in tutto il mondo molte persone, molte famiglie si riuniscono per recitare il Rosario, tenendo presenti in modo speciale le intenzioni che la Madonna aveva raccomandato ai pastorelli di Fàtima.

Chi ha avuto la fortuna di recarsi a Fàtima è indubbiamente rimasto colpito dal vedere come migliaia di fedeli, di cui molti pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo, si raccolgono nella basilica, e quindi accanto alle tombe di Francesco e Giacinta, per pregare con fervore e facendo scorrere fra le loro dita i grani del Rosario. Chi poi ha avuto la grazia di essere a Fàtima all'occasione della Beatificazione dei due più piccoli pastorelli, che il Santo Padre il 13 maggio 2002 ha voluto compiere proprio la dove la Vergine Maria se era a loro manifestata, non può dimenticare la commovente scena della recita serale del Rosario nella notte che precedette la funzione presieduta dal Pontefice.

Chi non è rimasto commosso sino alle lacrime ascoltando la voce di quelle centinaia di migliaia di fedeli che scandivano insieme le parole dell'Ave Maria, una decina dopo l'altra? Chi non si è sentito coinvolto in quella commovente supplica quando, al termine di ogni decina, si vedeva sorgere, quasi come un'ondata, la luce delle candele che i fedeli alzavano, mentre il Canto ben noto <<Ave, Ave>> risuonava nel silenzio della notte?

Ma chi può ignorare tutte le persone e le famiglie che, anche se non a Fàtima, sparse ovunque nel mondo, specialmente nei Paesi in cui vige una persecuzione religiosa, si raccolgono per recitare il Rosario e fanno ciò perché è giunto anche a loro l'invito che i pastorelli di Fàtima hanno lanciato verso tutte le persone di buona volontà?

(inizio)   Fàtima e il Rosario sono termini inscindibili

Fàtima e il Rosario, i fanciulli di Fàtima e la Madonna di Fàtima sono termini profondamente ed inscindibilmente uniti fra loro.

Ed è così che anche oggi e particolarmente ai nostri giorni, in seguito al pressante invito rivoltoci dal Santo Padre Giovanni Paolo II, fedele devoto della Vergine di Fàtima, si prega con fervore, supplicando la Madonna di ottenere da Dio che la guerra venga scongiurata, che la pace regni e non venga sconvolta dal fragore delle armi di distruzione, dalle urla di dolore di coloro che stanno per morire, vittime di un inutile conflitto, e dalle lacrime di coloro che piangono i loro cari, uccisi da una folle guerra.

A questo punto pare doveroso porre in rilievo un altro elemento di quel binomio che associa i pastorelli al Rosario.

Fu proprio nell'ascolto dell'invito loro fatto dalla Madonna e di ciò che essa raccomandava che i pastorelli di Fàtima non solo recitano con grande fedeltà il Rosario, ma intensificano lo spirito di sacrificio offrendo i loro <<fioretti>> e le notevoli sofferenze fisiche e morali secondo le intenzioni che la <<bianca Signora>> aveva loro raccomandato: adorare ed amare il Cuore di Gesù, presente nell'Eucaristia e tanto offeso dai peccati dell'umanità - pregare e sacrificarsi per la conversione dei peccatori.

Sono proprio i due fanciulli di Fàtima, beatificati dall'attuale Pontefice, che ci danno uno stupendo esempio di come rispondere all'appello della Madonna, e che il Papa Giovanni Paolo II a suo nome rinnova ai nostri giorni. Basta ricordare che quando nell'ottobre 1917 Francesco aveva cominciato a frequentare la scuola elementare nell'edificio che si trovava presso la scuola parrocchiale, sapendo da ciò che gli aveva detto la <<bianca Signora>> che la sua fine sarebbe presto venuta, soleva trattenersi a lungo in preghiera dinanzi a <<Gesù nascosto>> , come egli chiamava Colui che è presente nel tabernacolo sotto i veli eucaristici.

Recitando il Rosario e riflettendo sui <<misteri dolorosi>> , egli aveva appreso <<con il cuore>>  che cosa Gesù doveva aver sofferto per il tradimento di Giuda e per l'abbandono in cui si era sentito da parte dei suoi discepoli. Francesco per riparare alle pene inflitte al Cuore di Gesù, diceva alla cugina più anziana, Lucia: <<Senti! Tu va a scuola. Io resto qui in chiesa, vicino a Gesù nascosto per tenergli compagnia>> . E il Signore lo chiamò ben presto a se (aprile 1919) dopo aver accettato il suo amore riparatore.

Non molto più tardi, nell'estate dello stesso anno, la piccola Giacinta, colpita anch'essa dalla febbre spagnola, affetta da una pleurite purulenta, soffriva dolori lancinanti ed era in lacrime perché non aveva più vicino a se suo fratello Francesco a cui voleva molto bene. Avendo appreso che doveva essere ricoverata in ospedale a Vila Nova de Ourém prima e poi a Lisbona, disse alla cugina Lucia: <<La Madonna vuole che entri in due ospedali, ma non è per guarire, è per soffrire di più per amore del Signore e per i peccatori>>. E poi, quando era in ospedale, tra i dolori atroci e con la corona del Rosario fra le mani mormorava: <<Oh Gesù, adesso puoi convertire molti peccatori, perché questo sacrificio è molto grande>>.

Il 20 febbraio, verso le dieci e mezzo della notte, morì tranquillamente, con la corona del Rosario in mano e, più ancora nel cuore.

Mi piace concludere con l'acuta osservazione che Lucia ci tramanda nel suo ultimo libro <<Gli appelli del messaggio di Fàtima>>, quando dice:

<<Non che per andare in Cielo sia condizione indispensabile quella di recitare molti rosari nel senso stretto della parola, ma pregare molto si; naturalmente per quei poveri bambini recitare il rosario ogni giorno è la forma di preghiera più accessibile, così come lo è ancor oggi per la maggior parte delle persone, e non vi è dubbio che difficilmente qualcuno si salva senza pregare>>

(Suor Lucia, in Gli appelli di Fàtima

Libreria Editrice Vaticana, 2001, pag. 116-117)

(inizio)   Alcuni avvisi:

Don Hugo:

- Venerdì 28 maggio ultimo incontro di vicaria al Felettino (S. Anna).

- Venerdì 21 maggio Santo Rosario in Chiesa animato dai giovani.

- Mercoledì 2 giugno c'è un pellegrinaggio a Siena.

- Domenica 23 e domenica 30 maggio ci sono le comunioni.

- Domani, sabato 15 maggio alle ore 21.00,  i ragazzi che faranno la comunione faranno una rappresentazione in Chiesa. Questa rappresentazione avrà come tema l'ultima cena.

 

Leonardo:

- I turni per l'animazione dell'oratorio sono completi. Per il prossimo anno non ci nono avvisi. Buone vacanze!

 

(inizio)   Note di particolare interesse:

- Alcune informazioni riguardo Fatima si possono trovare nel sito www.fatima.org

- Alcune informazioni riguardanti i tre pastorelli si possono trovare tramite il sito www.vaticanradio.org

- Il quotidiano Avvenire citato nella pagina ha un proprio sito ufficiale ed è on-line all'indirizzo www.avvenire.it

 

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