TEATRO CARLO FELICE
FINE SECOLO XIX

Carrozze come taxi parcheggiate in Piazza De Ferrari davanti al Carlo Felice. Su una di queste carrozze a cavalli salirà forse, tra poco, il gentiluomo col cappello a cilindro che si sta facendo lustrare le scarpe appoggiato al lampione (in primo piano - a destra).
La fotografia dev'essere stata scattata dopo il 1893. Risale a quell'anno la sistemazione - davanti al teatro - del monumento equestre di Giuseppe Garibaldi, opera di Augusto Rivalta. 
Una settantina di anni prima - per l'esattezza il 29 marzo 1826 - era stata posta la prima pietra per la costruzione del nuovo teatro lirico. Il progetto, da realizzarsi, secondo la delibera del Comune, nell'area del convento e della chiesa di San Domenico, già ridotti fin dal 1797 a magazzini e caserma (e quindi demoliti) venne affidato al celebre architetto Carlo Barabino. Lo scultore Giuseppe Gaggini realizzò la statua del Genio dell'armonia, alta sul tetto del pronao.
Il Carlo Felice fu inaugurato il 7 aprile 1828, alla presenza dei sovrani del Regno di Sardegna, con l'opera Bianca e Fernando (libretto del genovese Felice Romani, musica del grande Vincenzo Bellini).





Bombardato durante l'ultima guerra, provvisoriamente restaurato, definitivamente chiuso nel 1962 e infine demolito, il teatro comunale dell'Opera è stato ricostruito negli anni Ottanta in stile post-moderno (progetto dell'architetto Aldo Rossi con Ignazio Gardella, Fabio Reihnart e Angelo Sibilla) e inaugurato il 18 ottobre 1991 col Trovatore di Giuseppe Verdi.