Germanico

[Parigi,Louvre]

Germanico,figlio di Druso e di Antonia minore,nacque il 15 a.C. Alla morte del padre,fu adottato da suo zio Tiberio,quindi sposò Agrippina Maggiore.Nel 7 d.C. fu al fianco di Tiberio nella repressione in Pannonia e due anni più tardi,dopo la disfatta di Varo1,ebbe il governo della provincia della Germania (corrispondente al territorio adiacente alla riva destra del fiume Reno). Poco dopo la morte di Augusto,Germanico varcò il Reno,devastando e incendiando il paese dei Marsi e dei Cherusci. Sulla fine del 14 d.C. la Germania fu di nuovo invasa,da terra e per via d'acqua,risalendo il corso dell'Ems, e furono fatti numerosi prigionieri,tra i quali la moglie di Arminio (colui che aveva annientato le legioni di Varo); lo stesso Arminio,nel corso di successive spedizioni,nel 15 e nel 16,subì numerose e gravissime sconfitte.La disfatta di Varo era vendicata e la Germania dominata, al punto che sembrava necessario soltanto un altro piccolo sforzo per conquistarla e aggiungere una nuova grande e prestigiosa provincia all'Impero Romano. Ma Tiberio,sembra per gelosia dei successi del nipote,lo richiamò a Roma,dove nel maggio del 17 d.c. fu celebrato un grandioso trionfo. Inviato in Oriente con poteri straordinari,Germanico andò prima in Grecia,fermandosi ad Atene; quindi passò in Tracia e poi in Asia Minore,prendendo ovunque importanti provvedimenti che lo miserò però presto in grave disaccordo con Gneo Calpurnio Pisone,proconsole2 della Siria.A seguito di uno scontro fra i due uomini,nel 19 d.C. ,Pisone decise di lasciare la provincia,e quando,subito dopo la sua partenza,Germanico si ammalò e morì,si disse che egli,su mandato di Tiberio,lo avesse avvelenato.L'accusa fu poi ripetuta implacabilmente dalla moglie Agrippina,che Tiberio confinò in esilio,dove si lasciò o fu fatta morire di fame (33 d.C).

Molto è stato scritto sulla presunta "perfidia" di Tiberio,forse l'imperatore più (ingiustamente?) calunniato di tutta la storia dell'Impero Romano: tuttavia anche i suoi più accerrimi detrattori gli riconoscono l'abilità nel governo e notevoli doti di capo militare,tali da renderlo il degno successore di Ottaviano Augusto. Forse si può evidenziare la saggezza di Tiberio proprio in un provvedimento apparentemente odioso; il richiamo di Germanico a Roma all'indomani dei suoi travolgenti successi sui barbari non era dettato,probabilmente,da una semplice gelosia,piuttosto dalla naturale avversione dell'imperatore per un'inutile (!) strage.I successi di Germanico,pur avendo appagato il desiderio di vendetta dei Romani per la disfatta di Varo,non avevano comportato un reale vantaggio per l'Impero: non solo la Germania era ben lungi da essere trasformata in provincia...anche le file dell'esercito si erano molto assottigliate.Considerate le difficoltà di reclutamento e mantenimento delle legioni,si può in parte comprendere la scelta di Tiberio,il quale era favorevole ad una politica di contenimento,fatta di minacce (spedizioni punitive,pressioni diplomatiche) e lusinghe (elargizioni di sussidi e conferimento di onorificenze ai capi germanici) e tesa alla formazione di fazioni filo-romane all'interno delle stesse tribù germaniche. La Storia,in effetti,ha dimostrato la validità della politica di Tiberio (seguita poi dalla gran parte dei successivi imperatori). Comunque sia,le imprese di Germanico destarono l'ammirazione dei suoi concittadini e,tra i tanti personaggi che si alternarono nel panorama della Roma antica,fu sicuramente uno dei più amati e rimpianti : si leggano,come esempio,le parole di Svetonio:

[...]è certo che Germanico riuniva,ad un grado che nessuno mai raggiunse,tutte le qualità di corpo e di spirito[...]era talmente ben visto dal popolo che,stando a quanto dicono molti autori,ogni volta che arrivava in qualche posto o quando ne partiva,la folla gli correva incontro o si metteva al suo seguito,con il rischio,non di rado, di soffocarlo[...]i sentimenti che ispirava si manifestarono con più vigore e maggior saldezza quando morì e dopo il suo funerale .Nel giorno del suo funerale furono lanciate pietre contro i templi e rovesciati gli altari degli dei,mentre alcuni gettarono nella strada i Lari familiari.Si riferisce anche che i barbari,allora in guerra tra loro e con noi,concessero una tregua come se avessero perduto uno dei loro e presero parte al nostro dolore; persino il Re dei Re3si astenne dall'andare a caccia e dal ricevere i grandi alla sua mensa,cosa che presso i Parti,corrisponde alla sospensione degli affari4.

[Svetonio, Vita dei Cesari]

Spedizioni in Germania

Impero Romano


1)Publio Quintilio Varo,spedito in Germania da Augusto con l'incarico di organizzare la provincia,cadde in un'imboscata tesagli dal capo dei Cherusci Arminio e perse tutte e tre le legioni al suo comando,nella foresta di Teutoburgo (presso l'odierna cittadina tedesca di Osnabruck),nel 9 d.C..Per non cadere vivo nelle mani del nemico,Varo si tolse la vita,insieme a tutti i suoi ufficiali. Fu la più grave sconfitta subita dai Romani contro i popoli cosiddetti "barbari", e le ripercussioni su di un'eventuale espansione dell'Impero in Germania furono notevoli; in pratica i Romani rinunciarono ad ogni ulteriore tentativo di annessione.

2)La carica di proconsole conferiva l'autorità di governare una provincia dell'Impero Romano

3) Così era chiamato il re dei Parti,detto anche Gran Re.

4) Con la "sospensione degli affari" praticamente a Roma si proclamava quello che noi oggi chiameremmo il lutto nazionale.


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