Gneo Domizio Corbulone

[Roma, Museo della Civiltà Romana]

Nei quattordici anni in cui regnò Nerone l'impero Romano fece una sola guerra : quella con i Parti,che aveva per obbiettivo l'annessione dell'Armenia.Il conflitto che opponeva il regno dei Parti all'impero Romano, e che mirava alla supremazia politica e militare in Asia,datava da tempo.Ottaviano Augusto,essendosi reso conto che non sarebbe mai riuscito a ridurre con le armi quel formidabile avversario,optò per una saggia politica di contenimento; i suoi successori la seguirono in gran parte.Sotto l'imperatore Claudio,l'Armenia,agognata in egual misura dalle due potenze,era divenuta uno stato vassallo di Roma e il suo re,Radamisto,ne aveva riconosciuto la sovranità...senonchè nel 52 d.C. Vologese I,re dei Parti, scacciò Radamisto e lo rimpiazzò con suo fratello Tiridate,senza richiedere il consenso di Roma.Allora Nerone inviò laggiù il generale Gneo Domizio Corbulone,al quale affidò pieni poteri e l'ordine di abbatere Tiridate e debellare i Parti. Corbulone,eccellente condottiero,distintosi in Germania ai tempi di Claudio,evitò anzitutto di sottovalutare un simile nemico e,nonostante le continue sollecitazioni a far presto,impiegò due interi anni a riorganizzare le legioni di stanza in Siria,proverbialmente indisciplinate e per di più da lungo tempo inattive. Nel frattempo inviò ambasciatori a Vologese e a Tiridate alla ricerca di un onorevole accordo..ma entrambi i fratelli si rivelano inflessibili e pronti a difendersi.Perciò nel 60 d.C. Corbulone sferrò l'attacco,giunse ad Artaxata,la capitale armena, e vi sconfisse Tiridate; l'anno successivo,completata l'occupazione dell'Armenia,vi installò come sovrano Tigrane,un principe della Cappadocia. Vologese,duramente impegnato a reprimere una rivolta ai confini del suo vasto impero,si limitò a protestare: in seguito però,passò al contrattacco e sbaragliò Tigrane; indi rimise sul trono Tiridate.Corbulone,sempre restio ad affrontare in campo aperto un nemico tanto temibile (1),nell'inverno del 61-62 d.C. ottenne una tregua in base alla quale sia i Parti sia i Romani avrebbero intanto sgomberato la regione contesa,in attesa di un accordo definitivo. Nerone disapprovò,esigendo che l'Armenia si dichiarasse vassalla di Roma,il che significò un'altra guerra. Corbulone,coerente con le proprie convinzioni,rifiutò di assumerne la direzione e il comando delle operazioni passò a Caio Cesennio Peto: quest'ultimo fu però disastrosamente sconfitto in Armenia. Nerone, finalmente persuaso che la politica di Corbulone era l'unica possibile,gli riaffidò la spinosa questione che il generale risolse con la tattica del deterrente; radunò tutta la potenza bellica disponibile presso l'Eufrate (probabilmente 4 legioni) e minacciò di invadere contemporaneamente l'Armenia e la Partia.I Parti allora sospesero le ostilità e Tiridate si recò all'accampamento di Corbulone,dove depose la corona ai piedi del Generale e giurò che l'avrebbe ripresa esclusivamente dalle mani di Nerone. E così avvenne,perchè solo 3 anni dopo Tiridate si recò a Roma,con un seguito di duemila cavalieri: nel corso di una fastosissima cerimonia,Nerone gli impose il diadema sul capo...Roma ribadiva il diritto di scegliere il Re dell'Armenia e Vologese I vedeva il fratello sul trono che aveva deciso di destinargli: un magnifico esempio di Realpolitik...

Dopo la felice conclusione del conflitto,l'impero Romano si trovò a fronteggiare la rivolta giudaica in Palestina e si rese necessario preparare una spedizione punitiva.Nerone,geloso della popolarità di Corbulone e paventando che una sua nuova vittoria avrebbe costituito addirittura - date le sue nobilissime origini - una minaccia al proprio trono,non solo non gli affidò il comando ma nel 67 d.C,richiamatolo in Grecia,gli fece pervenire a Corinto l'ordine di suicidarsi. " Me lo sono ben meritato", esclamò il generale. E obbedì.

Gli storici hanno cercato invano d'indovinare che cosa Corbulone avesse voluto dire con quelle parole. Era forse il rimpianto di aver servito con fedeltà un padrone crudele e ingrato e di esser rimasto sordo alle proposte fattegli(per una congiura ai danni dell'imperatore)? Oppure,convinto di aver partecipato ad un complotto contro il suo sovrano,era stato preso da rimorsi tardivi dichiarando che subiva la sorte che meritava?... é impossibile determinarlo: Corbulone ha portato il suo segreto nella tomba.

[Fonti: Nerone,Gèrard Walter,dall'Oglio editore / L'impero Persiano,Federico A.Arborio Mella,Mursia]

Cartina dell'Armenia e del teatro delle operazioni

Generali Romani

 


(1) I Parti erano formidabili arcieri a cavallo,capaci di cavalcare e scagliare frecce con devastante precisione:la loro arma preferita era l'arco a doppia curvatura,di tipo scitico,che aveva una portata doppia rispetto all'arco di tipo mediterraneo usato dai Romani.Inoltre,la cavalleria dei Parti era composta anche dai catafratti,ovvero cavalieri dotati di corazza e di una lunghissima lancia di ferro.La cautela di Corbulone era dettata dalla cocente sconfitta di Crasso a Carre (Harran), nel 53 a.C. : il triumviro Romano aveva perso la vita e le sue sette legioni.