La catha selvarega (2)

Ne le malghe, su qua nel Margni, su lą par andar a Cros d'Aune, i era su co le bestie, a far fen, e cossģ, ah, de note, quando ormai le era nel pien del sono, alora le sentia dele... I ghe ciamea la catha selarega. L'era na muta de cani che no se sa de dove veniva, e i baiava, i fea tuto strepito. E i ha apena fat in tempo a serar la porta prima che la entra nel fienile. Co sti raconti, co ste cose, i giovani no i avea pi coraggio de moverse de casa.

Nelle malghe, nei dintorni del Margni o per andar verso Croce d'Aune, erano su con le bestie, a far fieno, e sul pił bello di notte, quando erano nel pieno del sonno, sentivano delle... La chiamano la catha selvatrega. Era una muta di cani, che non si sapeva da dove preveniva, e abbaiavano, facevano un gran strepito. Hanno appena fatto in tempo a chiudere la porta prima che entrassero nel fienile. Con questi racconti, queste cose i giovani non avevano pił il coraggio di muoversi di casa.

[Vignui di Feltre (BL), ott. 1992; Bortolo, a. 73, pens.; F. Doglioni]