Leggenda di Reano

"I saut an sël cher"

Esiste a Reano una antica tradizione risalente al periodo feudale. Questa manifestazione si tiene il mese di agosto e precisamente il 16, giorno della festa di S. Rocco. Anticamente si portava un carro trainato da buoi, addobbato con il drappo di San Rocco e dei fiori, nella piazza comunale. I reanesi potevano rivolgere al feudatario critiche e proteste, senza peraltro subire conseguenze in quanto, quel giorno, tutto era permesso. Ancora oggi la tradizione prosegue; il carro, sempre addobbato, ospita cittadini che lanciano frecciatine, critiche e satire a personaggi locali o all'amministrazione comunale, o anche encomi solenni a chi si è distinto durante l'anno. Perchè si chiamano salti sul carro? Perchè prima di iniziare la satira, il personaggio deve spiccare un salto e pronunciare la frase "Faccio un salto in onore di San Rocco" ... proseguendo con la satira e terminando con "Viva San Rocco". Il tutto accompagnato da una fisarmonica che suona vecchie melodie paesane. Le "Masche" ëd Rean - Le valli piemontesi raccolgono al proprio interno storie magiche e fantastiche, e nella zona di Reano, luoghi di stregoneria non sono rari. Vi è un masso erratiche detto la "Pera Garaira"; su un lato il masso è di colore scuro, sull'altro invece è segnato da lunghe striature bianche che pare siano state impresse dalle masche intente a "gare", cioè a scivolare, il loro gioco preferito. Altro luogo il "Bal d'le masche", una piazzuola sui pendii di Moncuni, dove non cresce l'erba; i boschi di querce, castagni e roveri regnano sovrani. Le masche, in genere, erano delle belle donne con un certo carisma ed ogni borgata aveva la propia masca. I poteri che possedevano venivano tramandati sul letto di morte. La masche che stava morendo, voleva al proprio capezzale la masca da lei prescelta come sua sostituta e, prima di sprirare, con una stretta di mano, lasciava a lei tutti i suoi poteri.L'ultima masca che i reanesi ricordano e la Munda, che abitava nella borgata Rivata. Il parroco di allora, per far si che le masche sparissero da Reano, studiò un piano che venne attuato con la collaborazione di alcune pie donne di tale borgata. Prima di spirare, la Munda mandò a chiamare la solita prescelta, ma il parroco diede in mano alla stessa una scopa, che fece stringere alla Munda, al posto della mano e con una benedizione finale tutti i suoi poteri finirono in fumo.