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“Il Quotidiano della Calabria” – Domenica 27 luglio 2008 - pag. 25

 

Tropea. Deferite 15 persone all’autorità giudiziaria per reati ambientali


Abusivismo edilizio, operazione dei carabinieri sulla costa

TROPEA – Intensificati i controlli sul territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Tropea, guidata dal capitano Ivan Riccio, coadiuvato dal tenente Paolo Nichilo, a capo del Norm. Nei giorni scorsi, i militari dell’Arma hanno messo a segno una nuova operazione tesa a contrastare condotte illecite in materia ambientale, con particolare riguardo all’abusivismo edilizio. L’attività dei Carabinieri ha portato al deferimento di 15 persone alla competente Autorità giudiziaria per reati ambientali, in zone di pregio paesaggistico – ambientale e di alta valenza turistica come quelle di Ricadi, Grotticelle, Capo Vaticano, Santa Maria, Joppolo, Nicotera e Tropea.
Sono stati eseguiti diversi sequestri di immobili, ubicati sia nell’ambito di complessi turistici alberghieri che in strutture private di tipo residenziale. L’operazione appena conclusa segue quella già condotta nello scorso mese di maggio dalla Compagnia di Tropea supportata dalle locali stazioni dei Carabinieri, che aveva segnato il coinvolgimento di una ventina di persone, destinatarie di contestazioni di carattere urbanistico, edilizio ed ambientale. Il rafforzamento dell’attività di controllo, monitoraggio e presidio del territorio, svolto anche mediante l’utilizzo di elicotteri e di nuove tecnologie, destinato a perdurare, registra vere e proprie impennate di tali tipologie delittuose.
Sfruttare le risorse ambientali per fini impropri e criminali sta diventando infatti una costante, come testimoniato dall’incremento di reati, denunce e segnalazioni, accertati dalle Forze dell’Ordine e dalla risposta repressiva attraverso operazioni di polizia e sequestri che aumentano di anno in anno. A riprova dell’allarme suscitato dalla crescita, sul piano nazionale, del fenomeno dei reati ambientali e dell’abusivismo edilizio è l’ultimo rapporto Ecomafia 2008 di Legambiente, presentato nei giorni scorsi a Roma, con la prefazione del Procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso.
Ottantatre sono i reati contro l’ambiente commessi ogni giorno nel nostro Paese. Maglia nera la Campania, seguita proprio dalla Calabria. Nelle due regioni si concentra oltre il 30% degli illeciti italiani in materia ambientale. Il numero degli illeciti accertati dalle Forze dell’Ordine nel 2007 sono 30.124, il 27% in più rispetto al 2006. Le persone denunciate sono 22.069, con un incremento del 9,7%, mentre i sequestri effettuati sono stati 9.074, un più 19% rispetto all’anno precedente.
Lo stesso Procuratore Grasso ha segnalato come per avere una più esatta dimensione del fenomeno sia necessario arricchire la banca dati della Procura nazionale antimafia di tutti gli elementi di indagine in materia ambientale, anche quelli delle Procure ordinarie, su soggetti di cui si riesce a cogliere la valenza criminale soltanto se si riesce a collegare il singolo autore del reato ambientale o di smaltimento dei rifiuti con l’organizzazione criminale che spesso sta dietro. Secondo Legambiente, si rende necessaria l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel nostro codice penale, come ha ricordato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. Una valutazione condivisa da Ermete Realacci, ministro ombra del Pd, il quale ha sottolineato come la lotta all’illegalità ambientale si combatte su più fronti, dal controllo degli appalti, alla lotta all’abusivismo edilizio, al dotare le forze dell’Ordine di strumenti repressivi più efficaci. Da parte sua, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha evidenziato come i crimini perpetrati nei confronti dell’ambiente «siano una minaccia, gravissima e organizzata, al nostro supremo bene nazionale che è l’ambiente e che debbano essere affrontati e repressi con durezza e con un apparato attrezzato ed efficiente, all’altezza della sfida che tali crimini rappresentano per la comunità».

Eduardo Meligrana

 

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