LEGAMBIENTE RICADI

Via Monumento, 4 - 89865 Santa Domenica (VV)

Tel. 0963/669908 * Fax 0963/669908 - 1782715780 * e-mail: legambientericadi@libero.it

HOME PAGE
CHI SIAMO
ADERISCI
LEGAMBIENTE IN CALABRIA
SCRIVICI
LINKS AMBIENTALISTI
SEGNALA UN SITO
SITI SEGNALATI
SITI AMICI
GALLERIA FOTOGRAFICA
..........
SERVIZIO METEO
Piccola Grande Italia
   
 
PENSARE GLOBALMENTE E AGIRE LOCALMENTE
 
Pace
 
Goletta Verde
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LE NOTIZIE
 
“Calabria Ora” – Lunedì 18 agosto 2008 - pag. 15

 

Spiagge contese


Ridotti gli spazi liberi. Continue liti sugli arenili

«La spiaggia contesa»: potrebbe essere il titolo di un romanzo. Ma invece è la realtà che si vive sulle spiagge di Capo Vaticano, l’affascinante promontorio a cavallo tra il Golfo di Gioia Tauro e quello di Lamezia Terme, e che si affaccia, come una balconata, sulle Isole Eolie. Per gli abitanti del luogo, per i turisti ed anche per gli immigrati che nel mese d’agosto fanno ritorno nei loro paesini, andare a fare il bagno su quelle poche spiagge dalla sabbia a chicchi bianchi che la furia degli uomini ha (ancora) lasciato, è ormai diventata una vera e propria impresa.
C’è il pericolo di essere cacciati: a volte con le buone maniere, a volte anche con le cattive. Spesso si litiga, e spesso sono le forze dell’ordine a dover intervenire per riportare la calma. Il motivo sarebbe da ricercare innanzitutto nella chiusura di quasi tutti gli acessi al mare, e poi nella maniera con cui vengono rilasciate le licenze dalle autorità competenti agli operatori turistici. Succede, infatti – denunciano in tanti – che oltre alla parte assegnata dalle autorità, gli operatori si sentano padroni anche di quei pochi spazi che dovrebbero intendersi liberi, facendo di tutto per allontanare gli “avventori” servendosi talvolta di personale assunto stagionalmente e a volte di qualche immigrato, il quale va ripetendo «il padrone non vuole».
In alcuni casi, si è arrivati finanche all’assurdo: non vengono lasciati liberi quei cinque metri che dal bagnasciuga vanno all’arenile, per il normale transito dei bagnanti. Una famiglia di turisti, nei giorni scorsi, è stata costretta a rivolgersi alle forze dell’ordine per essere stata scacciata, rea di aver steso un asciugamano sulla sabbia per sdraiarsi al sole. «Con il tanto da fare e il poco personale a disposizione – dicono i tutori dell’ordine – non possiamo stare sempre sulle spiagge a sedare i litigi».
A questo punto bisogna riconoscere che forse aveva ragione quel “Robin Hood” di Tremonti, quando annunciò che intendeva vendere le spiagge per fare cassa. Ma a pensarci bene, non ce ne sarebbe nemmeno bisogno perché in un simile clima – come dicono a Napoli – una laurea ed un sigaro non si nega a nessuno…
Della questione, pare che oltre alle forze dell’ordine, sia stato investito anche il presidente della giunta regionale Agazio Loiero, il quale sensibile com’è nel chiedere scusa ai turisti, chissà che non si ponga la domanda se il calo delle presenze turistiche registrate quest’anno in Calabria, e nel Vibonese in particolare, non sia dovuto anche a questa nuova forma di “Far West” che ancora, purtroppo, riaffiora in una terra in cui l’affermazione delle regole democratiche si allontana sempre più per via di quegli atteggiamenti disdicevoli che dall’alto vanno in basso e viceversa.

Michele Garrì

 

Calabria Ora - www.calabriaora.it

 

legambientericadi@libero.it

 

Contatore visite

Sito ottimizzato per Microsoft Internet Explorer - Risoluzione consigliata 800 X 600 pixel
Copyright © Legambiente Ricadi