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“Calabria Ora” – Lunedì 18 agosto 2008 - pag. 5

 

Calabria, boom di ecomostri


Goletta verde: «Ne soffrono di più le regioni con criminalità organizzata»

«Il libero accesso al mare è negato un po’ ovunque».
E’ un vero e proprio grido di allarme quello che proviene da Legambiente.
Per l’organizzazione ambientalista sono ancora troppi gli ecomostri in riva al mare italiano e spiagge “blindate” lungo gli ottomila chilometri di coste. Secondo il consueto monitoraggio effettuato anche quest’anno da Goletta verde, infatti, il cemento abusivo continua a deturpare i litorali.
Piccolo, si fa per dire, particolare. A soffrire di più, anche quest’anno, sono le regioni a tradizionale presenza di criminalità organizzata. La Campania è in testa con 673 illeciti accertati, seguita da Calabria (650) e Sicilia (617).
E non solo. Legambiente segnala anche l’eccessiva privatizzazione della spiaggia, che in alcuni casi è resa inaccessibile anche da cancelli o strutture abitative, abusive ovviamente.
Goletta verde ha sollevato inoltre quello che chiama uno «scandalo». Gli arenili sui quali viene illecitamente imposto un pedaggio di accesso dei gestori degli stabilimenti balneari. Un fenomeno diffuso soprattutto nelle riviere liguri, dove «solo 19 chilometri di spiaggia su 135 sono liberi». Ma anche a Siracusa, dove i litorali liberi sono «praticamente un miraggio» e a Otranto, dove durante il passaggio della Goletta l’ennesima privatizzazione di un tratto di spiaggia libera ha provocato la reazione dei cittadini.
Un ulteriore problema che minaccia la salute delle coste e delle acque nazionali, per Legambiente, è il lavaggio in mare delle cisterne delle petroliere e il conseguente sversamento di idrocarburi: «Un rischio permanente per il nostro mare e gli ecosistemi – afferma la nota dell’associazione del cigno – che continua tuttavia a essere sottovalutato dalle istituzioni nazionali e internazionali».

r. r.

 

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