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LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria” – Martedì 12 agosto 2008 - pag. 26

 

“Costa dei barbari” e non degli Dei

OGNI anno, chi viene sulla Costa degli Dei, sperando di gustare il piccolo paradiso tropicale italiano, resta sistematicamente ed ignobilmente deluso dal modo in cui questo è dissacrato da liquami riversati senza alcun ritegno a mare da “ignoti” incoscienti pubblici o privati, da scarichi di natanti e di grosse navi, petroliere o Cargo-containers.
Anche quest’anno, per tutto il periodo da fine maggio ad oggi la gente ha potuto osservare a mare macchie di liquami ed altro. Verso la fine di giugno, la cala sotto l’affaccio di Tropea, apparve agli occhi di turiste tedesche esterrefatte, come un’autentica discarica di corpi solidi galleggianti di ignota origine ma talora dall’aspetto di tappetini d’auto. Davanti a Formicoli, vaste chiazze oleose da far scappare la gente (1 luglio alle 13:00 circa) hanno reso il mare zebrato; residui di plastiche, frutta varia etc…, fuoriuscite dall’eternamente rotto collettore di Santa Domenica, roba all’ordine del giorno, gialla e densa o treni di bolle flottanti.
A Grotticelle, prima settimana di luglio, decisamente scarico diretto di fogna tra le gambe della vecchia signora.
E così via, in un diario giornaliero deplorevole.
Ancora nei giorni scorsi, stavolta a Sant’Irene di Briatico, polla di schifezze nautiche davanti allo scoglio. Quest’anno, ho deciso di fare il criminologo dilettante, di cercare di capire meglio le basi psicologiche di questi delitti contro Dio e gli uomini, che altro non sono.
Il 30 giugno, a titolo personale, ho raccolto davanti al sindaco di Tropea un po’ di associazioni locali e là il dito è stato puntato sul depuratore di Rocca Nettuno e sul ritardo dell’attivazione di quello di Argani, capro espiatorio per un problema dai molteplici aspetti. Non contento, andando avanti, stavolta rappresentando, oltre a me stesso, una lista di turisti e residenti scandalizzati e firmatari di un esposto al sindaco di Ricadi e seguito da un’associazione di operatori sempre di Ricadi, il 19 luglio, con la lodevole cooperazione attiva del sindaco Domenico Laria, abbiamo chiamato Arpacal, Capitaneria di Porto e i sindaci da Zambrone fino a Joppolo, per capire meglio i termini del problema di questa mancanza di rispetto ambientale e il da farsi prima che la pazienza della gente arrivi al culmine negativo e dia una botta supplementare alla già notevole crisi delle presenze.
Risultato: 5 sindaci su 8 assenti, manco il problema non li riguardasse, ancora dito puntato sul depuratore di Argani, stavolta però con la “promessa” che sarebbe entrato in funzione entro il 29 luglio u.s., vaghe accuse su non ben identificati “operatori turistici trasgressori” (ira degli operatori onesti presenti), discussioni accademiche sulla differenza tra “inquinamento” e “sporcizia”, come se i liquami non inquinassero il mare e non mandassero all’ospedale gli sfortunati o gli incauti, oltre a rovinare la trasparenza delle acque; minacce di rendere la costa “non balneabile” in alternativa all’odierno “non fare”, discorsi su utopistici “piani spiaggia” che prevederebbero il controllo da parte della Municipale sull’inciviltà dei bagnanti, ancora vaghe promesse che da settembre tutti devono collegarsi ai depuratori pena severe sanzioni.
“Denunciate i trasgressori!” e stata una delle chiamate.
Chi l’ha fatta dovrebbe però spiegare come mai è quello che fa la denuncia che è sottoposto poi ai controlli.
Quanto alla Capitaneria di Porto, che fa quel che può con i pochi mezzi che ha ad onta delle solenni dichiarazioni del Ministero dell’Ambiente sui “potenti mezzi”, lungi dalla mente dei sindaci di aiutarla ad ottenere strumenti adeguati alla bisogna ricorrendo alle poltrone istituzionali.
Del resto, se 5 sindaci su 8 non ritengono importante il problema del mare, cosa ci si deve aspettare? Ed è, o non è vero che ogni fosso che Dio ha messo in Calabria, da quello della Ruffa a quello di Polsi, è una discarica a cielo aperto? Fatevi il giro dei Mulini sotto Caria, sentirete subito un’eloquente puzza nel torrente Ruffa e vedrete la discarica solida far bella mostra di sé in alto.
Un dato tecnico certo ricavato dalla discussione: il depuratore di Argani non produrrà effetti positivi prima della prossima stagione; intanto continuate a fare il bagno nella… e nessuna speranza che lungo la Costa degli Dei si attui nel frattempo un “piano d’emergenza” per il controllo e la protezione del territorio e un’offerta di un servizio pubblico di autospurgo a basso costo (i pochi onesti che attualmente chiamano l’autospurgo sborsano un sacco di soldi mentre i trasgressori impunito risparmiano a spese del Mare e ridono nella loro mascalzonaggine).
Forse, sia alle amministrazioni locali, sia agli operatori sporcaccioni, sia a chi discarica nei vari fossi che sono uno dei pregi naturalistici della zona, sia alle autorità portuali di Gioia, Vibo e Lamezia farebbe bene una visitina da parte di Striscia la Notizia o del Tg3. Chissà che non si riesca così a rallentare il degrado del tratto di mare più bello d’Italia sì che da “Costa degli Dei” non debba essere alla fine chiamata “Costa dei Barbari”?

Sergio Di Stefano

 

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