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Il fondatore Ron Hornbaker
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Se
ami un libro, lascialo libero. Non costringerlo negli spazi
soffocanti di uno scaffale: leggilo, e poi abbandonalo sulla panchinadel
parco, in metropolitana, al caffè, in spiaggia, al cinema. La libreria più
bella è
il mondo intero, e qui i
libri non costano un centesimo. Il bookcrossing
è nato nell’aprile 2001 grazie a un 36ennne di Kansas
City,Ron
Hornbaker, e oltre 30 mila persone in tutto il mondo hanno già
trovato la sua idea tanto geniale e romantica da partecipare per puro
amore della letteratura.
INTERNET - Dal sito Bookcrossing.com
si stampa una speciale targhetta (un libro con gambe in movimento), che
viene lasciata tra le pagine del libro da abbandonare.
«Buongiorno — si legge sul marchio —, leggimi e abbandonami ancora!».
Chi trova il volume capisce così che quell’edizione del Profumo
o di Moby
Dick non è stata affatta dimenticata, ma lasciata volutamente in
un posto pubblico affinché qualcun altro possa godere del piacere di
leggere quel libro. La
targhetta contiene la preghiera di annotare sul sito giorno e luogo
del ritrovamento, con i propri commenti sull’opera. Se la catena non
viene interrotta, chi ha appoggiato Il
piccolo Principe sul sedile di un aereo può controllare su
Internet il
percorso del libro amato, di mano in mano, e leggere ciò che ne
pensano sconosciuti all’altro capo del mondo.
IN
ITALIA - Gli adepti del bookcrossing
sono 21
mila negli Stati Uniti, quasi tremila in Canada, 390 in Australia,
ma ci sono segnalazioni da decine di Paesi tra i quali Cina, Ghana,
Groenlandia, Filippine, Kuwait, Perù. In
Italia in queste ore ci sono 67 libri lasciati in circolazione dai bookcrosser.
«Supercat» ha lasciato Il
ritratto
di Dorian Gray su una panchina della linea verde della
metropolitana di Milano. «Tutti lo hanno letto, lo so — ha scritto in
inglese sul sito — ma vale sempre la pena rileggerlo». Il giorno dopo
Ferragosto il signor Genchi, un libraio di Roma, ha lasciato Non
ti muovere di Margaret Mazzantini ai piedi della statua di San
Francesco in piazza Carlo Felice. Due giorni fa, nello stesso luogo, Memorie
di Adriano.
«E’ in mio libro preferito, voglio condividere la mia passione con
chiunque lo raccolga», spiega Genchi.
GRATUITO - «Per adesso solo il 15-20 % dei libri vengono presi da
qualcuno che ha accesso a Internet e decide di partecipare — spiega il
fondatore, Ron Hornbaker —, ma è comunque moltissimo. Bisogna tenere
conto che quasi tutti i bookcrosser
hanno aderito negli ultimi cinque mesi, e che i libri viaggiano
lentamente, c’è bisogno di tempo per leggerli. Comunque sono sorpreso
perché la nostra comunità sta
crescendo in tutti i continenti. Sul sito la privacy è assicurata,
non c’è pubblicità, e tutto è gratuito. Siamo mossi solo
dall’ebrezza di donare piacere».
IL
RECORD - Il record dei libri «liberati» spetta a Harriet
Klausner, una 50enne
di Morrow, Georgia: «Ho lasciato in giro 2.074 libri, mio marito
dice che il mio epitaffio sarà "letteratura o morte"». Finora,
solo il gestore di un cinema americano ha protestato per un romanzo
lasciato tra le poltrone in sala, guadagnandosi centinaia di email
indignate dai bookcrosser. «Tra vent’anni mio figlio potrebbe trovare
per strada il mio La
commedia umana di Saroyan, e leggere su Internet che cosa pensavo
quando l’ho lasciato alla stazione — scrive Khan, un 30enne di
Vancouver —. E’
emozionante come un messaggio in bottiglia».
Stefano
Montefiori