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 Scrittori e Poeti: Marco Tarantino


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Giorno 29 Giugno 2007, è stato presentato in Biblioteca la seconda opera del nostro concittadino Marco Tarantino "La resa dei Vanti".  Il suo primo libro "La prima sorsata di sfiga"  ci impressionò  per la sua originalità, il suo tono canzonatorio, un grande senso di auto ironia ma questo è ancora "più originale" e affascinante da leggere. In altra occasione lui si è definito, giornalista precario, professore precario ed ora scrittore precario, ma  il suo modo di scrivere è unico e con questa seconda opera lo ha dimostrato ancora di più.
 

Il 29 Giugno 2007, presentato in Biblioteca un bel libro di un nostro concittadino Marco Tarantino
"La resa dei vanti"


Ho letto questo volume ad un giusto ritmo, un tantino veloce perché la prosa scorreva via da sola ma non troppo in fretta perché, come un buon caffè ci voleva il giusto tempo per assaporarla in pieno.
Confesso di aver letto con piacere la sua prima opera e temevo che le cose riuscite molto bene una volta, difficilmente potevano ripetersi ,quindi, non mi aspettavo (con mia gradita sorpresa) che questo suo secondo lavoro riuscisse (a mio avviso) meglio del primo.

Intendiamoci il suo "stile", canzonatorio e dissacrante è sempre quello: unico ed inconfondibile. Non è solo questione di saper scrivere; Tarantino riesce ad osservare fatti, personaggi e situazioni che sfuggirebbero all'occhio comune. Fatti che di volta in volta diventano divertenti, ironici, pungenti, goliardici, dissacranti (appunto), ma anche romantici e commoventi, questi ultimi "mascherati" per pudore.

Ma ci sono altre ragioni che ne fanno un bel libro. Intanto c'è grande scorrevolezza. E' curioso: anche quando vuol fare l'enigmista e si nasconde dietro qualche allegoria c'è tanta piacevolezza e voglia di continuare a leggere. E' come una bella musica piacevole e godibile da ascoltare: non è necessario coglierne, al primo impatto, tutte le sfumature: è bella e basta.

Con il suo primo libro dava più spazio alla goliardia ed a fatti autobiografici mentre con quest'ultimo si guarda più spesso intorno, toccando fatti di costume e ambiente; si scopre (e lo scopriamo) sensibile animalista e si rivela spesso commovente. Il tutto permeato (quando opportuno) da un grande senso dell'ironia e dell'umorismo.

Questo libro (come il primo) continua ad essere per lui una specie di specchio attraverso il quale vuol farci partecipe delle sue passioni, svaghi e amicizie. Così apprendiamo che si cimenta a fare l'arbitro, (ho appreso dopo che non è vero), il giocatore di pallone, di tennis, il podista; frequenta qualche volta le balere (quelle non troppo care); non disdegna qualche bel boccale di birra; ama giocare al biliardo; è un po' incostante nelle amicizie femminili; è indulgente verso le donne un po' leggere purché belle e snelle; è un appassionato (non saprei dire quanto) di enigmistica e questo traspare anche da qualche passo dei suoi libri..... (L'autore mi perdonerà queste trasgressioni da ... apprendista psicologo).

Come avvenuto per la sua prima opera mi limito a suggerire (per chi ancora non ha ancora letto il volume) poche "istruzioni per l'uso".

  • 1) I suoi libri non sono affatto libri difficili, come qualche recensore in passato ci ha fatto credere.
     
  • 2) Per leggere questo volume con piacere occorre mettersi in sintonia con lui; non cercando di interpretare, già dall'inizio della lettura, il tutto di tutto: dopo le prime pagine, sarà un libro aperto! (E' il caso di dirlo). Del resto perché Tarantino dovrebbe appiattire il suo stile, per renderlo più assimilabile ai pochi lettori che non entrano in feeling con lui?
     
  • 3) I suoi libri potrebbero a prima vista essere paragonati a quelli di Luca.Goldoni (noto giornalista e scrittore) che ne ha scritto almeno tre di questo tipo; ma il libro di Tarantino è (a mio avviso) molto più affascinanti da leggere.



A titolo di esempio segnalo qualche piccolo passo:

1) Quando è ironico e divertente;

  • Ferragosto .e la bolgia sulla spiaggia il giorno della vigilia di ferragosto: "polizia municipale costretta al "ritiro"; vecchie "autorità" derise e "vaffanculate" ... e verso la fine...  "laggiù tra le costole di colei che fu pineta, la notte cincischia coperture vane... "ancora c'è gente che vive così?" Domanda con garbo un geco perplesso. Ma neanche stavolta risponde nessuno. Allora in silenzio va via. Lui può."
     
  • Quando ironizza sulla mania dell'esercizio fisico: "Si corre per far finta che il tempo non sia più veloce"; "si corre, amico mio, perché ti inducono a correre, perché corrono gli altri perché correre è meglio che restare".
     
  • Quando ha pietà per le migliaia di partecipanti a concorsi per posti "irraggiungibili": "Circondano l'Istituto come pescecani il relitto. Convengono a spiccioli, gruppi, drappelli.. diventano turba. ..."Oggi siamo tutte incinte" dice un'obesa trapunta...In realtà è magrissima ma si è legata addosso una serie di tomi..."
     
  • Quando ironizza sulla validità dei "concorsi letterari" e sugli scrittori ..."Non vedo concepibili ragioni per cui una persona sana di mente debba dedicarsi alla scrittura". "Per una volta siamo d'accordo" grugnì il maestro.."Finirà che dovremmo pure dargli un premio a tutti "sti" mentecatti in giro con la penna in mano".

2) Quando si occupa di cose serie.

  • Descrizione di ex dipendente dell'ILVA abitante al rione tamburi (o Statte): "Spalle alla porta dell'inferno. Un sospiro più a Sud. Lì cola la ghisa, qui scola la vita....il cimitero ufficiale è a due lotti di sterpi. La casa dei morti perenni è la casa dei morti viventi. L'uomo guarda e non vede: ha gia visto....... "
     
  • Quando si mette nei panni del neo pensionato che mal si adatta a lasciare il lavoro..."Niente più corsi extraorario per quel mostro chiamato computer, nome pomposo del cavolo, è solo un elaboratore ma complicato da usare. Usò gli anni ..per non usarlo".  Poi.."la fila al market è quasi leggera: copre una bella mezz'ora che è solo mezz'ora ..E il resto del giorno?...La vita è una sola: vigilia".
     
  • Descrive la decadenza delle persone dignitose e fiere. "Sognò tutti i sogni del mondo.. come una lama, mai visto una lama sguainata all'alba? La vita che nasce e rinasce. Rinasci! La vita ti inonda le vene e le arterie, l'anima e il braccio. L'alba è un futuro che spergiura diamanti, e invece ha le ore contate. Muore di rosso poi di nero. Tu ogni volta le credi. In fondo non è colpa sua!"
     
  • Contro i responsabili di morti evitabili .. "Chi sono quelli?"- chiese al morto numero 1 - "La guerra del vivere. Non sono giacche ma tute. Neoplasia: hanno respirato dagli altoforni le loro casse di abete".. E quelli? "I morti di mare, il tempo era brutto ma non potevano chiedergli le ferie"... . "Lasciassero accumulare sulle nostre lapidi gli atomi atoni e decorosi dell'oblio: ma non la polvere ferrosa delle acciaierie..Un'ultima cosa. Come prima iniziativa sospenderemo le nostre escursioni nei sogni: un embargo per i cercatori di terni e di quaterne. Puliteci le tombe dal nero delle acciaierie e non disturberemo più.."
    .
  • Con dolore descrive la caduta in coma di un amico grande giocatore (tra l'altro) di biliardo .. "Dorme il Bardo dei cinque birilli, l'Artista indomabile e domo... Dorme il sonno di chi non fa sogni, non avendone più. Stralci semmai di sensazioni... Denso furtivo, un raggio di rosa oscilla sul davanzale. Decide di entrare: dolente, pudico. Sospende. Quel poco che può: il suo Tempo è contato. Siede sul letto ... Sfiora il dormiente, celandogli il bianco.. sfumandone il rosso. Attende...."

     Beh ragazzi ... senza commenti!!!

3) Quando denuncia malcostumi e imbroglioni

  • Quando denuncia scuole e corsi inventati per spillare soldi. "Formatori? Scusa cosa insegno?".. "Tu formi gli operatori di rete, tu gli operatori di mercato, a te 200 ore di problem solving, tu ti godi percorsi nel web, puntare sul know how, obiettivo "accensione del computer" capito"?
     
  • Mette alla berlina maghi e imbroglioni mettendoci in guardia contro di essi. "Lo avevo scoperto in TV..perdinci quanti dementi in cerca di maghi..basta un mazzo di carte che ora si parte...... ...... " Nel cortile antistante rimbalza il pallone innocente; colpisce, mandando in frantumi la lercia finestra di Otaria (il mago). Otaria prorompe trasfigurato: "chi è statooooo?"  E da giù una voce... "  indovinalo merlo, sei tu il cazzo del mago".
     
  • Contro le "ovvietà dei finti politicanti.... "Estrarremo il territorio da un anonimato penalizzante.. è una sfida che vogliamo vincere con il sostegno dell'opinione pubblica... Va cicatrizzato il definitivo scollamento tra istituzioni e cittadini... "

4) Quando ci fa capire quanto ama gli animali

Un cane  morente. Stasera il tuo cane è rimasto sul pezzo di telo. E ieri e avantieri. Com'è che è rimasto di là?.. Stremato riesce a poggiarti le zampe sulle ginocchia: (sembra dire) "saltare fratello non è cosa più". Stavolta una cosa s'inventa: un sorriso. Si crede che i cani non ne siano capaci. Lo prendi, lo abbracci, lo porti di là. Gli stendi sul corpo il tuo plaid. "Fa freddo vedrai: tutto qui. .". Piano carezzi il suo muso .. Spegni la luce. La notte vi culla il saluto.

Gatti: Deità sdegnata, il gatto è rimasto l'ultimo a guardare qualcuno negli occhi e a cercarvi qualcosa.... L'intruso ..Ognuno è intruso nella visione periferica del gatto: perché gli cambia il paesaggio. Se è lì per nutrirlo lasciasse il vassoio sull'uscio. Se è lì per errore, rivedesse il percorso ... Il gatto è il padrone dei pezzi del mondo. Decide lui quali.

5) Quando è romantico e sensibile

Falene.. ..E' nera: i capelli lunghissimi e chiusi, narrano aromi di doccia, la pelle un po' saracena racconta del nonno...Fu bella, a suo modo, ora è dura. Fu magra, e lo è...Spogliarsi, pensa di sé mentre poggia il culo sul legno, è un po' rivestirsi...In passato Errori? che importa. La correzione del "dopo" non vale. Vale il "durante". Non furono errori se era "un altro durante".... "Domani non è un altro giorno, oggi può darsi di sì".

E' un poeta anche quando scrive in prosa...(e se si ispira a Tagore)
Siamo qui per la prima volta io e te.
Non sono così ipocrita da giurarti
che le altre erano zero.
Non lo erano, ma lo sono adesso.. ...
Vieni a me, da me.
Trascura le macerie intorno:
diventano ali di angeli, al tuo cospetto,
sembrano messe lì
per renderti più splendente. ...
Lascia che ti svesta piano,
lascia che accosti le mie labbra...

.......

Come si vede mi son lasciato prendere la mano e mi sono "allargato" un po' troppo ma il libro mi ha molto affascinato e spero che queste considerazioni  possano essere utili all'autore per sentire "l'umore del lettore medio". Ho fatto leggere un passo del libro a mia moglie (il cane morente): si è commossa. Tarantino sa fare anche  questo!!

Leonardo Del Giudice

 

I

Giorno 22 Dicembre 2005, è stato presentato in Biblioteca un interessante libro (opera prima) del nostro concittadino Marco Tarantino.

Presentato in Biblioteca un bel libro di un nostro concittadino
Marco Tarantino
"La prima sorsata di sfiga"
e altri profondi dispiaceri della vita

Sono un vecchio (in tutti i sensi) ammiratore di Marco Tarantino. Qualche anno fa, collaborava con la rivista civica Polis e devo confessare che prima di leggere gli articoli che riguardavano gli avvenimenti stattesi, andavo a scovare la pagina di questo bravo giornalista che, in tandem col direttore Dolores Palantoni, trattava spesso di disfunzioni cittadine, e lo faceva con un taglio leggermente surreale e gustoso tanto che alla fine mi rendevo conto che invece di incupirmi, avevo fatto buon sangue, per l’ironia ed il garbo con cui erano state affrontate le questioni stesse. (In fondo a questa pagina, troverete un esempio, che fu inserito in questo sito nel lontano 1998, nella pagina "scrittori e poeti stattesi.)

Poi, qualche serioso e austero cittadino fece notare, che non era giusto sprecare denaro pubblico per degli articoli "poco seri" e la collaborazione dell’ottimo Marco fu sospesa. Tant’è!

E’, quindi, stato bello leggere questo suo libro che, come i precedenti scritti che conoscevo, è stato fonte di belle sorprese. E’ in effetti "un grande libro" in un piccolo volume: tanti idee, fatti, figure, situazioni, concentrate e scolpite in poche pagine. Non è intenzione di chi scrive fare una recensione del libro stesso; ne sono state già fatte di autorevoli e lusinghiere, da critici competenti.
Mi limiterò quindi a proporre delle "istruzioni per l’uso" (ora vanno molto di moda) da lettore a lettore.

· Innanzitutto comprate il libro, altrimenti a che servirebbero le istruzioni?

· Questa istruzione esclude le altre: vi consiglio di leggere il libro senza guardare le recensioni o descrizioni. Sarà piacevole, come vedere un film senza che vi raccontino alcunché, prima di vederlo. Ma se continuate con queste istruzioni, lo fate a vostro rischio e pericolo!

· Leggete con attenzione il risvolto della prima pagina di copertina del libro (presumibilmente opera dello stesso autore): non si poteva scrivere di meglio sul libro stesso!

· Di che parla questo libro? Simpatici personaggi, alcuni veramente sfigati e operosi, altri, sfaccendati, goliardici, amanti del calcio e della vita semi-notturna (non quella delle balere, ma quella del biliardo), sono alle prese con quella che per loro è la difficile quotidianità della vita.
Qualche volta i profondi dispiaceri della vita, consistono nel cercare di renderla goliardicamente difficile agli altri, (come quando fanno fuori un preziosa bottiglia di Porto di un conoscente, molto restio a concederla).
Ma non tutte le sfighe sono uguali!
Ci sono quelle che capitano agli altri, e viste con distacco e divertimento, (ad esempio, le numerose disavventure di don Ciccio e don Carmine) e descritte in 3° persona.
E ci sono le sfighe che coinvolgono anche il personaggio narrante, (descritte in 1° persona, singolare o plurale, e probabilmente autobiografiche) che sembrano coinvolgere lo scrittore più delle prime. Ricordiamo il tentativo, andato male, di scroccare la cena a casa di un amico; l’auto in panne; l’abbordaggio, andato male, a una "tardona" sulla spiaggia; un "incontro" non molto romantico ecc.

· Ma il libro non è solo questo.
La sua originalità non sta tanto sugli argomenti che tratta, ma nella forma con cui lo fa. Che vi posso dire? Ho letto di recente un libro, più o meno sugli stessi argomenti, e che a me è piaciuto molto, ma il confronto col libro di Tarantino è improponibile. Col  primo viaggiavi in pianura e ogni tanto trovavi una cunetta che ti faceva un po’ sussultare; con Tarantino, viaggi su delle "montagne russe", in cui non ti è concesso un attimo di tregua e quando credi di esserti ripreso da un saliscendi mozzafiato ecco che ne arrivano altri e altri ancora.

Sferza i burocrati, irrispettosi della gente (le bocche di vetro); irride ai "falsi poeti", ma anche alla gente snob del "Lion" e alle "ex giovani" ricoperte di "autotreni di cosmetici per guerre ormai perse".
Mascherati pessimismi, ("nasciamo soli e … la paura della solitudine è già solitudine") e delicate nostalgie, si rincorrono incessantemente nella sua "filosofia esistenziale" .
Spesso è anche sensibile e delicato anche se, (per pudore), si maschera dietro il suo stile scanzonato e irriverente. (Le parole che non ti ho detto, il guardiano ecc).
Né mancano, come è nel suo stile, figure metaforiche e misteriose che aleggiano su tutto e tutti, né vecchie reminiscenze e amarcord (nostalgia per i "grattachecca" ), tanto che il passato ed il presente sembrano confondersi.
Come vedete, non esageravo nel parlarvi di "montagne russe" !

· Non fatevi impressionare dal primo capitolo, "Un coltello nel borsello", perché è semplicemente "una dichiarazione d’intenti". Sembra anticipare: il mondo è pieno di lestofanti, imbroglioni e prepotenti, scherzeremo su tutto e tutti, ma manterremo un giudizio molto severo e intransigente su questa gente; faremo in modo di premunirci contro di loro (soprattutto se rivestono cariche ed impieghi pubblici) e, all’occorrenza, reagiremo senza debolezza.

· Non fatevi impressionare dal suo linguaggio, a volte, enigmatico: lo fa apposta perché ci prende gusto! Quando, avrete letto le prime pagine, vi sarete vaccinati ma vi sarete anche divertititi, scoprendo sempre qualcosa dietro "l'arcana prosa".

· Trovate che queste "istruzioni per l’uso" siano state ovvie, lunghe, inutili e noiose? Beh! Vi avevamo avvertiti!

· Un’ultima istruzione: leggete il libro una seconda volta. Vi troverete delle cose interessanti che vi sono sfuggite alla prima e che vi faranno riflettere, ma vi accorgerete che è anche un vademecum per affrontare col migliore stato d’animo possibile, le piccole contrarietà della vita.
A Marco un grosso "in bocca al lupo" e a noi tutti: Buona lettura, anzi: buon divertimento!

Leonardo Del Giudice

 
L'articolo che segue,  di Marco Tarantino, è stato pubblicato su "Polis" N° 4 del Febbraio 1998.
I
n una  rubrica Croce e Delizia il Direttore  faceva notare la mancanza totale di privacy negli uffici postali dove tutti potevano vedere (e sentire)  le operazioni eseguite allo sportello.
L
'articolo stesso, illustrava il problema (insieme ad altri) ma con un'angolazione più leggera.
PS Notare che il problema posto dal direttore e che auspicava l'applicazione di una linea a terra per questione di privacy è stato risolto con la  ristrutturazione dell'ufficio Postale.
 

Tra banche e Uffici Postali è dura la vita per il povero utente
Amo gli uffici postali, e la dolente umanità che li popola. Non dovrei essere così generico, per la verità, a Roma o a Bari e Lecce o Taranto non ho mai ritrovato la stessa intimità che invece mi coglie quando varco la soglia dell'ufficio stattese.
File lunghe, ma immote. Personaggi di grande fissità, da questa parte del vetro e da quella. Allora, col rispetto che si deve a un rito che sia tale, e questo lo è, mi immergo e mi accodo.

L'altro giorno il concetto di fissità stava diventando un po' troppo solenne, e a occhio e croce eravamo praticamente fermi da almeno venti minuti, sicché un vecchierello intruppato, beato lui, nel centroclassifica ha ritenuto di doverci spiegare il perchè. "La fila si abblocca quando c'è uno col libbretto".
Sospettavo da un pezzo, sinceramente, che se dipendesse dall'impegno proposto dagli indefettibili bollettari come me la fila non si abbloccherebbe mai, ma perché ridurre tutto a un unico fattore? Ci sono pur sempre le fate, o gli elfi, ma generalmente le fate, dall'altra parte dello specchio, pardon, del vetro.
Comunque, come Dio vuole abbiamo preso a muoverci. Giunto il turno del vecchio, questo non ti tira fuori un autentico, ordinato, indubitabile libbretto, persino con una "b" in più? Girandosi verso di noi della zona retrocessione, ci ha anche sorriso: che uomo amabile!

Certo doveva essere ispessito dalla vita quell'altro mio coinquilino della coda, verso l'entrata, perché ha sentenziato ad alta voce:"nonno, bisognerebbe impiccarti".
E' delizioso quando volteggia l'idea di corda e sapone, all'ufficio postale. Maschere levigate da un'esistenza di ovatta compongono le colonne umane, all'ufficio postale. Privacy, e che esigenza è?

Ammetto che non mi succede di dover ritirare ne' depositare soldi; anzi, siccome agli altri succede, noi delle prime file non manchiamo mai di calcolare l'ammontare delle mazzette, in genere leggendo dalle labbra dell'impiegato, ma anche contando personalmente: un giorno di questi allestisco un'innocente scommessina, a pensarci meglio, tipo i fagioli di Raffaella, quanto ha riscosso questo disgraziato ex Ilva?
Tutti sanno tutto di tutti, per questo mi reco con cuore leggero: mi sento parte di un contesto. Quest'anno, oltretutto, dovrò dare delle spiegazioni, dato che la tassa per l'ordine dei giornalisti è aumentata di Lit.50 mila e qualche compagno di colonna potrebbe farmi notare gli importi precedenti.
Ma ci sono altri e sfaccettati modi di migliorarsi, lavorando su se stessi e/o prendendo dalla saggezza altrui. La pazienza dell'attendere il proprio turno avvicina ai fondamenti Zen, per esempio....
Sudiamo, e qualcuno, certo, sacramenta con esagerata dedizione, ma considerate anche la dolcezza di quelli che vi fanno vento col mazzo di bollette, altro che aria condizionata; oppure soffiandovi pietosamente sul volto il loro alito di ciclamino.
E' formidabile quando schioppano i primi svenuti, d'estate, all' ufficio postale.
Marco Tarantino


 

Uno scrittore non sceglie i suoi argomenti, sono questi ultimi a sceglierlo.(Mario Vargas Llosa)
Pagina
Aggiornata
21-07-2007
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