LUNA AL NEON
di
Luigi Crovaro
Sdraiato su un letto di rimpianti,
laria fresca della notte,
invitante,
mi spinge a sollevar lo sguardo,
unombra pallida
su un muro;
spingo più in alto il volto:
Bella, Pallida, Triste,
occhieggia dietro un palazzo;
a poco a poco sorge,
sinnalza.
Come rotonda lampada al neon
diffondi il tuo chiarore;
tintravvedo dallangusta finestra,
tra una veneziana
e un attaccapanni.
Il rimpianto svanisce come la tenue
ombra gettata in terra tra una latta
e un sasso: è lAlba
di un nuovo giorno;
forse nuovi rimpianti, forse
una speranza nuova.
Di certo, il candido
pallore di una rotonda lampada
al neon e laria fresca
della notte
saranno ancora con me,
nel lungo e triste viaggio
della mia vita.
"Gioia" di cose perdute,
catarsi della vita umana,
inattesa, stronchi, inumana,
la bellezza dellEssere
per piombarlo nel Nulla.
E inutile; non basta
togliermi gli occhiali e non
guardarti, voltarmi
dallaltra parte, far
finta che non ci sei.
In ogni mio gesto, in
ogni mio desiderio
vedo te; a che serve
sfuggirci, se non ad
accrescere il nostro
bisogno di noi.
La notte dinanzi ad un
rettangolo illuminato
col bicchiere nella mano
e gli occhi a vagare
sulle nudità appese
ai muri, vagamente illuminate
dalla grigia lampada;
chimera delluomo
solo in cerca
di piacere.
Auguri anche a te;
auguri auguri auguri ...
Sembra che passi
la vita a regalare
auguri a tutti
i miei amori
taciuti ...
auguri, è il compleann
auguri, è lonomastico
auguri, domani ti sposi !
Domani ancora sarò
vicino a te
per farti i miei
migliori auguri.
Guardare la gente
vederla per quello
che realmente è:
un mucchio dossa
e qualche chilo di
carne; e non posso
fare a meno di
pensare che tutto
cesserà. Le ossa
si sgretoleranno
la carne imputridirà
la mente sarà Nulla;
finirà la Luce;
il mondo morirà. Per me
e per Tutti.
Lamore tra le lenzuola
dun piccolo letto duna
piccola stanza, poi
come volare solo:
alberi immensi; e lazzurro
assolato tetto tra
cornici di verdi
fronde e di nivei
batuffoli.
Ghiaccia la terra
Nudo il cammino
Fredda la Notte
del mio cupo Destino.
Riflettori su di noi
"signori, si comincia"
i sogni son finiti
si recita la vita.
Il sangue esce copioso
la vista mi sappanna
il sogno è ormai svanito
la gente che saffanna
intorno al mio letto;
e poi soltanto il Nulla
negli occhi e nella mente,
il Vuoto più assoluto
di un Sogno senza Fine.
Addio, ...
A te che mhai
donato questattimo
di follia, che ormai
è svanito come ogni
altra mia poesia.
Il Poeta si confessa
scrive e scrive a più non posso;
non si cura di chi legge,
pensa solo al suo "discorso":
non importa se è incompreso,
sol glimporta essere inteso.
Batuffoli grigrio-azzurri
sospesi nel cielo
e il sole lontano
lincrespa di rosa
il vento li rotola
lungo la valle
e laggiù verso i monti
sammantano di nero;
lacqua che scroscia
i tuoni lontani
un lampo una luce;
si torna domani
come cieco destriero
in cerca del sole doriente.
Stupore e meraviglia,
meglio, lo sgomento,
per una vita persa
ed una ritrovata, così
diversa dalle antiche
sue speranze.
Raccontarsi,
unopera a teatro,
tragedia della vita,
sensi ormai svaniti.
Orrore per un
mondo stravolto
negli occhi di quel
reduce
la voglia di trincea
e di Fine.
La brace dellincenso
fonde lenta su nellaria
inanellando fumo
profumando tutto il Mondo.
Mostra
di generici
ad un
provino teatrale.
Ai Poeti piace
piangersi addosso:
la Poesia non ha
senso senza
autocommiserazione.
Lasciati andare, meglio
buttare e rompere
tutto, ogni favola;
unica Ninfa gelosa;
hai indovinato ?
Sorriso forzato
voglia di dimenticare
fuga dal Mondo
in cerca di ...
Veleggiavo ormai ignaro
del tempo alla volta
della Papuasia;
il Sonno mi vinse;
mai più mi svegliai.
Il Sogno fu più forte
della Vuota ed Inutile
Realtà.
Naufrago nel mare
della vita, sulla mia stanca
zattera; il cielo
plumbeo, la notte che
avanza, la vuota
solitudine di un
mare insonnolito.
Non una stella
non una Luna
as illuminare il
silenzioso rumore
del mare ondeggiante.
Ormai stanco e
abbattuto, unisola
mappare; il fatuo
ritorno di una Realtà
ormai lontana, che un
giorno mi vinse, che una
notte mi lasciò tra
i torbidi effluvi
dellalcol, lasciandomi
solo, come ora,
col solo ricordo di
un Sogno lontano.
Non avere più nulla
da fare;
non avere più nulla
da dire;
non avere nessuno
da amare;
non avere che te
nella mente;
e poi ...
Ai miei sanguinolenti
occhi
infiammati
dal tuo amore
quella rossa palla
di fuoco
pareva lAlba
di una Nuova Vita.
Ma era il
Tramonto.
Ed io che non arsi mai
per la tua inarrivabile foglia,
maccorsi di non essere più me
stesso e di volerti
avere, dovessi io lottare
contro il mondo.
La penna stretta tra
le dita gialle di fumo,
la mente stretta dalla
morsa dellalcol,
una nebbia puzzolente
di whisky e di sigaro
nella stanza e nella testa;
ormai tutto il resto
è già lontano,
ormai tutto il resto
è un foglio a quadretti
di un triste quaderno,
che tu conosci e non apprezzi,
che io apprezzo, ma non vorrei.
Dormire.
Sognare.
Perché svegliarsi.
La vera realtà è
quella che vogliamo,
quella vagheggiata.
Lasciamo fuori
la falsa e triste
realtà che vogliono
darci. Un po di vino
ed il Mondo è tuo.
Aiuto: unico richiamo
esce librandosi in aria.
Amore: unica risposta
evocata lungamente,
inutilmente attesa.
Scende la sera
ed il crepuscolo e
lumida nebbia che
sinnalza mi nascondono
le cose, gli uomini,
il mondo:
e mi si vela anche
quel dannato ricordo
che mi toglie
dal mondo.
Sarebbe stato meglio
non fossi andata mai;
sentirti e poi toccarti,
che gioia che mi dai;
e poi quel tuo culetto
messo in mostra per chi sai
che non sa resistere
al richiamo che tu fai.
***
Sarebbe stato meglio
non essere giunto qui;
la voglia del tuo sesso
ancora mi fa impazzire;
sentire il tuo odore
di femmina in calore
continua ad eccitarmi
e la follia resta qui.
***
Sarebbe stato bello
poter restare qui;
ancora noi insieme,
noi due ed i nostri sì.
Lamore in riva al mare
e le onde su di noi
con il cielo sempre blu
e le stelle su di noi.
***
Potrei ancora cantare
di quella donna lì;
ma forse è molto meglio
che io la smetta qui;
perché la vita è bella
anche se tu non ci sei
e poi mi son stufato
di rimpiangere quei dì.
Cara "professoressa"
che minvogli a sogni
proibiti: le gambe
accavallate al mondo
"a miracolo mostrare",
il tenue pallore del
tuo volto, sospiri
damore mai taciuti
nellombra, tra le
candide lenzuola
di un disiato talamo.
La Terra tremò;
venne qui.
Tremò anche la mia mente;
e poi se ne ripartì.
Quel culo, che poesia:
sarà perché era tuo
o forse solamente
perchè è la mia follia.
Sono le tre del pomeriggio
di questo giorno che non finisce mai;
come vorrei averti vicino
ora che non ci sei; presto
tornerai a questo antico e amato
ostello rifugio ed isola del nostro
grande amore, ora solo rimpianto
di quei bei giorni perduti,
svaniti troppo in fretta;
certamente tu tornerai,
perché tra poco dormirò,
e nei miei sogni, di certo,
mapparirai.
Il tempo passa e porta via
dalla mia mente malata
quello che avrei voluto non
finisse mai; non vederti
forse sanerà il mio cuore
che lungamente, invano,
sperò di poter vivere
con te
la nostra stagione
dellamore.