Le lepri e le pecore

 

Una volta tutte le lepri del mondo si riunirono sotto un grande pino per discutere la maniera di migliorare lo stato della loro famiglia.

- Non è giusto che noi abbiamo paura di tutti e che nessuno abbia paura di noi, - protestò una delle lepri più grosse - noi dobbiamo scappare via da gatti, cani e volpi. Non sappiamo dove andare a far la tana, e non abbiamo un rifugio per vivere in pace con le nostre mogli e i nostri figli- Non c'è posto dove possiamo pascolare tranquille. La gente ci dà la caccia. Come ci vedono, gridano: «Una lepre dagli, prendetela!». Piuttosto di continuare a far una vita simile, andiamo tutte a buttarci nello stagno. Dobbiamo pur morire, un giorno o l'altro.

Tutte le lepri furono d'accordo e si precipitarono verso lo stagno con l'intenzione di annegarsi. In riva allo stagno, però, pascolava un grosso gregge di pecore. Nel veder arrivare tutte quelle lepri, le pecore presero tanta paura che cominciarono a scappare. E il pastore e il suo cane dovettero rincorrerle.

Quando le lepri videro le pecore in fuga si misero a ridere e decisero che non si sarebbero più annegate. Finalmente avevano trovato qualcuno che aveva paura di loro!

Le lepri continuarono a ridere, a ridere e alla fine dal gran ridere gli si spaccò il labbro. E questa è la ragione per cui le lepri hanno ancora oggi il labbro spaccato.

(Estonia)

Animali particolari

Son tante le favole che raccontano come e perché certi animali hanno delle caratteristiche particolari. Uno dei più grandi scrittori per ragazzi, l'inglese Rudyard Kipling, ha scritto un libro intitolalo Just so stories (Storie proprio così) in cui spiega in modo fantasioso come e perché l'elefante  ha la proboscide al posto del naso, perché la balena ha la bocca così grande, perché il cammello ha la gobba, perché il rinoceronte ha le pelle così dura, perché il leopardo ha la pelle maculata.

In Italia ha fatto la stessa cosa lo scrittore Alberto Moravia nel libro Storie della preistoria.