La cicala e la formica

 

L'estate passava felice per la cicala che si godeva il sole sulle foglie degli alberi e cantava, cantava, cantava. Venne il freddo e la cicala imprevidente, si trovò senza un rifugio e senza cibo.

Si ricordò che la formica per tutta l'estate aveva accumulato provviste nella sua calda casina sotto terra. Andò a bussare alla porta della formica.

La formica si fece sulla porta reggendo una vecchia lampada ad olio.

- Cosa vuoi? - chiese con aria infastidita.

- Ho freddo, ho fame….- balbettò la cicala. Dietro di lei si vedeva la campagna innevata. Anche il cappello della cicala ed il violino erano pieni di neve.

- Ma davvero? - brontolò la formica - lo ho lavorato tutta l'estate per accumulare il cibo per l'inverno. Tu che cosa hai fatto in quelle giornate di sole?

- Io ho cantato!

- Hai cantato? - Bene… adesso balla!

La formica richiuse la porta e tornò al calduccio della sua casetta, mentre la cicala, con il cappello ed il violino coperti di neve, si allontanava, ad ali basse, nella campagna.

 

(da: Jean de La Fontaine)

        In versi   

                La cicala e la formica

    La cicala che imprudente

    tutta estate al sol cantò,

    provveduta di niente

    nell'inverno si trovò, 

    senza più un granello e senza

    una mosca in la credenza.

 

    Affamata e piagnucolosa

    va a cercar della Formica

    e le chiede qualche cosa,

    qualche cosa in cortesia,

    per poter fino alla prossima

    primavera tirar via:    

    promettendo per l'agosto,

    in coscienza l'animale,

    interessi e capitale.

 

    La Formica che ha il difetto

    di prestar malvolentieri,

    le dimanda chiaro e netto:

    "Che hai fatto fino a ieri?"

    "Cara amica a dire il giusto

    non ho fatto che cantare

    tutto il tempo. "Brava ho gusto;

    balla adesso, se ti pare."

 

            Interpretazioni di Gianni Rodari

        Alla formica

        Chiedo scusa alla favola antica

       se non mi piace l'avara formica.

       Io sto dalla parte della cicala

       che il più bel canto non vende, regala.

 

        Rivoluzione

        Ho visto una formica

       in un giorno freddo e triste

       donare alla cicala

       metà delle sue provviste.

 

       Tutto cambia: le nuvole,

       le favole, le persone.....

       La formica si fa generosa.....

       E' una rivoluzione.