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e particelle dei liquidi possono muoversi e scorrere le une sulle altre.

Possiamo immaginare un liquido come un insieme di molecole vicine tra loro. Tra le molecole agiscono forze di coesione, più deboli rispetto ai soldi; perciò esse hanno una certa libertà di movimento che permette loro di scorrere. È per questo motivo che i liquidi si adattano alla forma di qualsiasi recipiente.

Si dice allora che i liquidi non hanno una propria forma.


Un’altra caratteristica dei liquidi è che la superficie libera è sempre orizzontale.

Essi sono incomprimibili.



Le molecole più superficiali dell’acqua si attraggono le une con le altre e tutte insieme vengono attratte da altre molecole presenti all’interno. La forza che attira le molecole dalla superficie verso l’interno è detta tensione superficiale. Grazie ad essa, la superficie dell’acqua si presenta come una pellicola tesa ed elastica che sorregge corpi leggeri senza che vi affondino. Essa è anche responsabile della forma sferica delle gocce dell’acqua.

I liquidi posseggono un proprio volume. Se voglio versare tutto il contenuto di una bottiglia in un bicchiere non posso. Se una bottiglia è piena d’acqua fino all’orlo, è impossibile spingere il tappo all’interno, perché l’acqua e tutti i liquidi, come i solidi, sono incomprimibili.

Se un liquido viene versato in un recipiente si possono osservare due comportamenti.

  In certi casi il liquido tende a bagnare il contenitore e ad aderire  il più possibile alle pareti e la sua superficie sale  verso l’alto nei punti di contatto (prende la forma di U) .

In altri casi il liquido non tende a bagnare il recipiente, come se cercasse di toccarlo il meno possibile. La superficie del liquido tende ad allontanarsi dalle pareti del recipiente, incurvandosi verso il basso (b).

  I differenti comportamenti dipendono da quanto le particelle del liquido e quelle del contenitore stanno “bene insieme”. Infatti se tra le pareti del liquido e quelle del contenitore vi è adesione, esse tendono ad estendere il più possibile la loro superficie di contatto e il liquido sale lungo le pareti. Questo succede tra vetro e acqua (a). Se invece tra le particelle di liquido e quelle del contenitore vi è scarsa adesione allora il liquido tende a ridurre la superficie di contatto con le pareti come fa il mercurio (b).

Prendiamo tubi diversi in diametro e forma, li colleghiamo tra loro in modo che un liquido possa passare da un tubo all’altro, così abbiamo i vasi comunicanti.

L’acqua versata in uno dei tubi si distribuisce in tutti seguendo una precisa legge fisica nota come il principio dei vasi comunicanti: un liquido versato in uno dei vasi si distribuisce anche negli altri raggiungendo in tutti lo stesso livello.

Questo è sfruttato negli edifici a più piani o nella torre piezometrica     
Se abbiamo diversi tubi ma alcuni di essi sono molto sottili, l’acqua in questi ultimi raggiunge un’altezza maggiore. Più il tubo è sottile, più è alto il livello raggiunto dall’acqua.
Questo fenomeno per cui in un tubo sottilissimo l’acqua raggiunge un livello più alto  è detto capillarità. Vale per tutti i liquidi che bagnano i tubi di vetro, per gli altri come il mercuri il livello sarà più basso

La capillarità è importante per le piante. Le radici, il fusto e le foglie sono percorsi da sottilissimi capillari che portano l’acqua fino all’apice delle foglie più lontane.





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I liquidi