L  '  A  T  T  I  Z  Z  A  T  O  I  O
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Lettere a IlFoglio.it


IlFoglio.it, 1 aprile 2003








L'Attizzatoio di Wittgenstein

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Eminentissimo signor Luca Sofri,

intanto le volevo fare i complimenti per il nome del suo blog che per me Albert WittgEinstain era veramente un genio. Sì, lo so che  andava male in matematica, ma che c'entra, se è per questo anche la mia signora andava male in economia domestica ed oggi è presidentessa delle Federcasalinghe! Comincio subito col premetterle una cosa:  sono stato, fino a pochissimo tempo fa, un fedele lettore del quotidiano "Il foglio", in cui lei lavora. Le confesso che inizialmente non capivo come mai fosse l'unico giornale con sei pagine in tutto. Poi, signor Sofri, ho visto il suo blog con quell'abbondanza di aggiornamenti e d'improvviso , quel perchè m'è parso evidente: sul Foglio , se i giornalisti hanno tutti un blog come il suo, nessuno trova il  tempo di scriverci!!! La questione sarebbe in realtà anche trascurabile, però signor Sofri, lasci che glielo dica: la scarsità delle pagine provoca anche parecchi inconvenienti ed uno di questi ha, ahimè, provocato la mia disaffezione al giornale.

Vengo ai fatti: l'altra sera al Gianicolo, io e la mia signora, (complice un'impepata di cozze particolarmente piccante ed afrodisiaca) siamo stati colti da un raptus di passione che definirei "giovanile"  come non ci accadeva da tempo e il problema è che ci trovavamo all'interno della nostra autovettura. Ecco, il punto è che le pagine de "Il foglio" sono bastate a malapena a coprire il tergicristalli anteriore e parte dello specchietto retrovisore del lato guida. Insomma, fatto sta che è arrivato un vigile e ci ha condotti in caserma con l'accusa di "atti osceni in luogo pubblico".

Da allora, e spero non ce ne abbia, io e la mia signora siamo diventati due affezionati lettori di "Repubblica", che quella si sa, tutta intera non l'ha mai letta nessuno, manco il direttore, ma in compenso è sufficiente per tappezzare i vetri di tutto il Pirellone e forse avanzano pure un due-tre pagine culturali che per prendere sonno la sera mia moglie le ha da tempo sostituite alla melatonina.

I toni lievi di questo incipit, signor Sofri, sono in realtà un grazioso escamotage per sdrammatizzare quello che è purtroppo l'argomento doloroso di questa mia e-mail , argomento che appunto desidererei sottoporle. Io ho fatto tutto quello che si dovrebbe fare per avere un blog di successo, ciò nonostante il mio blog continua a non avere visite , tant'è che come mi fa notare mia moglie che è donna verace di Testaccio: "il contatore m' ha chiesto un mazzo di carte pe' passà il tempo" Pensi che il mio grafico delle visite è talmente piatto che l'altro giorno l'ho sostituito con l'encefalogramma di Flavia Vento e nessuno se n'è accorto. Neanche quelli di shinystat.

Io davvero non riesco a capire. Eppure le ho provate tutte: intanto gli ho trovato un nome misterioso ed enigmatico che, me lo lasci dire, è il frutto di un piccolo gioco di parole che a me fa pure simpatia.. l'ho chiamato "BLOGgiamassonica" (forte è?)  che secondo me è molto più bello di quel  Blogorroico che è scontato. Non so, forse funzionerebbe qualcosa di più poetico tipo "ieriBLOGgiedomani", mi dica lei. A me sembrano belli entrambi.

Poi per rimanere più simpatico agli altri, ho messo un po' di link : prima ho cominciato con quelli di successo così da attirare la loro attenzione, tipo Gnueconomy, che quel Neri , san Crispino martire, c'ha più visitatori lui che la cappella Sistina. Ma non mi si sono filati. Allora ho cominciato a linkare tutti,  blog di tredicenni alle prese coi primi pruriti per catturare la fascia giovane, blog di novantenni alle prese con i primi problemi di catetere per catturare la fascia anziana, poi ho linkato il sito del fan club di Tina Cipollari per catturare la fascia di tutti i rincoglioniti. Niente. Attualmente  nel sito ho 9788 link e, per ognuno, ho anche ideato un piccolo logo che richiama il nome del sito; per quello di Personalità Confusa ad esempio ,mi sono permesso di mettere una foto di Loredana Bertè che mi è parsa un'efficace traduzione visiva del titolo del blog, per quello della Lucarelli un logo con due boe di salvataggio, elegantissime metafore delle sue sinuosità.
Tuttavia le visite non hanno subito alcuna variazione significativa.

Allora mi sono detto che forse dovevo legarmi all'attualità , far vedere che sono sensibile ai problemi del mondo, così ho messo il simbolo della bandiera della pace nel blog. Solo che il proprietario del blog a cui ho sottratto il logo della bandiera della pace s'è adirato e ha minacciato di provocarmi una serie di lesioni diffuse qualora mi rifiutassi di rimuoverlo. Io gli ho risposto di no, che la pace è un bene comune e, a quel punto, pensi che fortuna, abbiamo scoperto di essere di Roma entrambi, così ci siamo incontarti all'autogrill "Selva Candida" sul grande raccordo anulare e ce le siamo date di santa ragione. Al pronto soccorso sul mio referto c'era scritto: "ematomi provocati da corpi contundenti quali Camogli e Rustichella" . Quante belle coincidenze capitano su internet!

Certo, ho fatto anche un po' di sana autocritica e mi sono chiesto se gli argomenti che tratto nel mio blog siano sufficientemente appassionanti e moderni, ma, in tutta franchezza, credo che per esempio il mio ultimo pezzo sui "transiti migratori e le abitudini sessuali di tordi e beccacce" tratti una questione molto interessante e, me lo lasci dire, anche un po' pruriginosa così da accontentare anche quel target che su
internet cerca emozioni forti.

Insomma caro Signor Sofri, io credo di aver fatto tutto quello che dovrebbe garantire successo ad un blog.
Lei ha suggerimenti da darmi?
Dov'è che ho sbagliato? Dice che è colpa di quello sfondo verdino che la mia signora dice essere lo stesso della sala di rianimazione del San Camillo?
In attesa di suoi suggerimenti, la saluto cordialmente.

Everardo

Selvaggia