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Sabato 26 febbraio 2005
Escursione al Parco del Circeo
Latina Trekking gruppo locale di Sentiero Verde in collaborazione con il Circolo M. Lepini Legambiente


La bicicletta è senza ombra di dubbio il mezzo migliore per esplorare e conoscere la Selva del Circeo.
In una sola giornata è possibile percorrere quasi tutti i sentieri segnati della Selva.
L'escursione ha avuto inizio partendo dall'ingresso del parco n.19 costeggiando prima Piscina Sensetta e poi Piscina Murata fino ad incrociare la Migliara 53 reimmetendosi poi nella Selva attraverso l'ingresso 16 attraversando il bosco compresso tra la Lestra Finocchio

e la torre di osservazione. per arrivare fino a Cerasella proseguendo poi per qualche chilometro  verso la Migliara 49 prima di raggiungerla (punti di riferimento 3 e 2). Per il ritorno si è seguita in linea di massima la stessa strada dell'andata raggiungendo però la torre di osservazione, per poi uscire dal bosco attraverso  lo stesso punto di accesso al parco dell'andata (n.19).
Si è raggiunto poi il centro visitatori del parco presso la direzione del parco proseguendo poi verso il lago di Sabaudia fino a raggiungere la sponda del Lago (Porto dei Bufali). l'escursione ha avuto termine alle ore15.

Curiosità:
Piscina: Le piscine sono dei punti particolarmente depressi del territorio che tutt'ora tendono ad essere, nei mesi invernali, sommersi dalle acque piovane. Prima della bonifica in tutta la pianura le piscine erano dei luoghi malsani dove era particolarmente presenta la zanzara anofele (responsabile della trasmissione della malaria) la toponomastica delle piscine era peraltro molto esplicativa sulla pericolosità dei questi luoghi (Pantano d'Inferno, Femmina Morta, Caronte ecc.).
Lestra: Al contrario delle Piscine le Lestre sono dei luoghi rialzati dove venivano costruiti i villaggi degli abitanti della Selva (il bosco veniva abitato solo nei mesi invernali quando era più sicura dalla malaria, esistevano però alcune Lestre che erano abitate tutto l'anno dai Guitti (boscaioli).
Migliara: Le Migliare sono ciò che resta dei primi tentativi di bonifica del territorio pontino da parte dello Stato Pontificio. Ad ogni miglio furono costruiti dei canali di scolo verso il mare lungo e a ridosso degli stessi vennero costruite delle strade; la numerazione indica la distanza in miglia da Roma.