"Sandokan alla riscossa" è il settimo romanzo della saga di Sandokan e questa volta è proprio il celebre pirata ad esserne protagonista assoluto.

Sandokan non riesce proprio a vivere tranquillamente. Nonostante per lunghi anni si sia adattato a fare il pirata, in realtà è di stirpe reale, dal momento che è figlio di un rajah del Borneo settentrionale, ma perse il trono quando cercò di estendere i confini del suo reame, suscitando le gelosie e l'odio degli Inglesi e degli Olandesi. Non vedendo di buon occhio un tale audace conquistatore essi misero a ferro e fuoco il suo regno, uccidendo tutti i parenti ed amici di Sandokan, che fu costretto a fuggire per salvarsi la vita.

Questa è quindi la storia di Sandokan, prima della sua "adesione" alla pirateria. E ora che tutti i suoi più cari amici hanno coronato i loro sogni, tocca finalmente a lui vendicarsi e riconquistare il trono che gli spetta di diritto, togliendolo all'usurpatore bianco, imposto dagli Inglesi.

 

Naturalmente in questa impresa gli sono a fianco i soliti amici, Yanez e Tremal- Naik, e tutti i tigrotti. E non mancano infidi nemici, tra i quali addirittura il "maggiordomo" di Yanez, ritenuto da questi fidatissimo ma in realtà un traditore, e il favorito dell'ex rajah dell'Assam il greco Teotokris, che odia a morte i pirati dal momento che il suo protettore è stato eliminato proprio da Sandokan nel romanzo precedente.

Una delle scene veramente epiche del romanzo si svolge nella caverna dei pitoni: immaginate una grossa caverna dove vivono centinaia di questi giganteschi rettili e i nostri eroi più un provvidenziale incantatore di serpenti che vanno proprio a rifugiarsi lì, per sfuggire ad un inseguimento.

L'idea sarebbe ottima, tanto più che l'incantatore "convince" i serpenti a fermare i nemici, bloccando l'ingresso della caverna con i loro corpi attorcigliati; solo che i nemici all'esterno hanno un'idea brillante: poichè la caverna è una miniera di zolfo, la incendiano, trasformandola in un gigantesco forno.

 

L'intero gruppo è in una trappola mortale, non ci sono vie di fuga. Sarà l'intervento dell'"incantatore" a salvarli: è un negrito, cioè una sorta di pigmeo e riesce a fuggire da una piccolissima apertura sulla sommità della caverna e a far arrivare i soccorsi appena in tempo per salvare tutto il gruppo.

Naturalmente al termine del romanzo, con un colossale assalto alla cittadina dove vive l'usurpatore, Sandokan e i suoi uomini riescono nel loro scopo e finalmente anche il pirata torna ad essere un sovrano.

Scommetto che vi chiederete: "come finisce il capitolo?" Ecco le parole di Sandokan, ovviamente non ancora contento:

"La mia Mompracem!... vi ho lasciato il cuore su quell'isola!.... . Voglio rivedere i luoghi dove ho amato la mia donna."

Indovinate un po' che succede alla prossima puntata?