Catamarani

Città di Como
 

Tivano
 
Città di Lecco

Breva

La flotta dei catamarani in costruzione a Tavernola (foto: Marcello Baldrati, 06-2002)

Storia & Tecnica

I catamarani del tipo "Città di Como" vengono costruiti dalla Navigazione per sostituire gli ancor validi aliscafi PT20. I primi due catamarani gemelli, "battezzati "Città di Como" e "Città di Lecco", vengono varati a Valmadrera nel luglio 2001 e trainati a Tavernola per l'allestimento; il "Città di Como" entra in servizio nel giugno 2002. Nel maggio 2002 giunge il terzo catamarano, battezzato "Tivano" che viene allestito a Tavernola e varato nel dicembre 2002; del quarto catamarano, "Breva", non si hanno più notizie. Il "Tivano" entra in servizio nel maggio 2003. Questi natanti misurano 27,70mt di lunghezza, per 6mt di larghezza, con un dislocamento di 72t; sono propulsi ciascuno da 2 motori MTU 16V 2000 M70 per complessivi 2060 kW; la velocità massima stimata è di 55km/h. Complessivamente, in due anni di servizio, questi mezzi si sono rivelati completamente inadatti al servizio cui erano destinati, per insufficente velocità, scarsa manovrabilità in velocità, eccessivo moto ondoso creato e consumi elevati. Il "Città di Lecco", propulso a jet, è stato poi afflitto da numerosissimi problemi. Numerosi sono stati gli articoli sulla stampa locale in cui si segnalavano i notevoli inconvenienti di questi natanti. Come se non bastasse i due catamarani in servizio si sono rilevati mezzi scarsamente affidabili, spesso guasti, che fanno rimpiangere gli indistruttibili aliscafi RHS 70.

Caratteristiche delle sovrastrutture

La prima cosa che si nota, in questi catamarani, è l'altezza degli scafi e delle sovrastrutture, davvero esagerata per dei natanti da navigazione interna. La linea delle sovrastrutture è goffa, sbilanciata verso poppa, con poche vetrature; oggettivamente si può affermare che questi catamarani sono tra i più brutti natanti che abbiano mai solcato le acque del Lario. Gli interni sono caratterizzati da un utilizzo un po' approssimativo del notevole spazio disponibile. Salendo ci si trova in nel disimpegno centrale, aperto, da cui si accede alle varie zone della nave; a prua si trova una saletta abbastanza panoramica, con comode poltroncine in velluto blu e rivestimenti in pannelli plastici e moquette di tonalità azzurra; peccato che il tetto verso prua si abbassi moltissimo, dando un'impressione di minor spazio rispetto al reale. Sempre dal disimpegno centrale si accede alla saletta posteriore, allestita in maniera identica alla sala anteriore, ma più spaziosa; unica nota negativa l'assenza di vetrate nella zona posteriore. L'estrema poppa è occupata da un terrazzino aperto con sedili in plastica; situato sopra i propulsori, questo ambiente risulta rumoroso e costantemente avvolto dagli enormi spruzzi di poppa. Sempre dal disimpegno si accede alla scalinata che porta alla saletta superiore, dall'allestimento sostanzialmente simile alle salette inferiori, ma caratterizzata da una maggiore panoramicità, salvo verso poppa dove c'è una parete cieca (avrebbe avuto più senso inserire delle vetrate). Proseguendo si esce sul terrazzo di poppa,dall'eccezionale panoramicità; peccato per i brutti e scomodi sedili di plastica e per l'eccessiva esposizione agli spruzzi dei propulsori.

Comfort a bordo

Se esternamente questi catamarani mostrano un'estetica decisamente infelice, il loro comfort di bordo è invece buono. Le salette risultano molto curate, comode le poltroncine, la marcia anche in piena velocità è silenziosa e regolare. La stabilità è discreta, ma agli approdi si soffrono molto l'eccessiva altezza di questi natanti e l'ingente moto ondoso che sollevano. I due balconcini di poppa sono purtroppo condizionati dagli scomodi sedili in plastica, e dall'esposizione agli spruzzi generati in grande quantità dai propulsori a poppa. Da ultimo c'è da rilevare come il disimpegno centrale, "cuore" della nave da cui si accede ai vari locali e servizi, sia aperto: d'inverno la cosa potrebbe risultare non del tutto gradevole.

Rotte abituali

Finora hanno svolto regolare servizio soltanto il "Città di Como" ed il "Tivano", con corse da Como per il centrolago, l'altolago, e sporadiche comparse sul ramo di Lecco, mentre il "Città di Lecco" non è mai uscito dal cantiere di Tavernola. Le deludenti prestazioni di questi discutibili natanti hanno provocato il rallentamento delle corse loro destinate, per ridurre i notevoli ritardi accumulati inizialmente da questi mezzi nei confronti dei più rapidi aliscafi PT20.

Sugli altri laghi...

I 4 catamarani classe "Città di Como" fanno parte di una serie di 8 catamarani destinati ai laghi del Nord Italia.

Sul lago di Garda oltre al "Freccia del Garda" (ex "Breva") sono entrati in servizio altri due catamarani, battezzati "Verga" e "D'Annunzio" e caratterizzati dal ponte superiore aperto. Anche su questo lago questa serie di catamarani sta evidenziando numerosi problemi; in particolare in fase di collaudo si è rivelata una sostanziale mancanza di manovrabilità di questi mezzi, tanto che i collaudatori sono stati costretti più volte a spegnere i motori per riuscire a far fermare questi natanti.

Sul lago Maggiore sono stati realizzati due catamarani. Caratterizzati dal ponte superiore scoperto, e dalla chiusura del vestibolo d'accesso, hanno compiuto una serie di test nell'estate 2003; uno dei due, il "Leopardi", si è arenato violentemente su una spiaggia, causando alcuni feriti e distruggendo completamente la prua destra.