P/fo Patria

Tipo Natante Piroscafo
Costruttore Cant.Odero, Sestri (Ge)
Anno Varo 1926
Anno Rimodernamento 1966
Stato Attuale In Disarmo dal 1991
DIMENSIONI
Lunghezza 53,66 mt
Larghezza 12,30 mt
Immersione 1,35 mt
Dislocamento P.C. 286,14 t
Stazza Lorda 276,85 t
PORTATA
Posti a Sedere 450 (limitati a 410)
Posti in Piedi 450 (limitati a 190)
Posti Seduti al Coperto ?
Posti Pranzo 70
Portata Totale 900 (limitati a 600)
Equipaggio 7
APPARATO MOTORE
Costruttore Odero
Modello macchina a vapore
Potenza Unitaria 600 CV
Combustibile Nafta
Numero Motori 1
Potenza Complessiva 600 CV
PROPULSIONE
Tipo Ruote a pale
Numero 2
Inversione Al Motore
PRESTAZIONI
Velocità massima 28 km/h
Velocità media 22,57 km/h
Consumo Medio 25,30 kg/km
DOTAZIONI DI BORDO
Cucina
Bar
Toilette(s) 3
Radar No
Aria Condizionata No
Biglietteria
Servo-Timone No
Sala da Ballo No

Notizie & Curiosità

• Il piroscafo "Patria" viene costruito dalla ditta N.Odero di Genova presso il cantiere di Dervio della "Lariana".

• Impopstato il 7 giugno 1926, viene varato il successivo 31 luglio, con il nome di "Savoia".

• Dopo il 25 luglio 1943, in seguito alla caduta del regime, viene ribattezzato con il nome di "Patria", scelto personalmente dal presidente della "Lariana" Felice Baragiola. Contemporaneamente il gemello "28 Ottobre" cambia nome in "Concordia".

• Nel tardo autunno del 1944, per salvaguardarlo dagli attacchi aerei angloamericani, viene ormeggiato nel canale dell'isola Comacina, mimetizzato con vegetazione fittizia e reti mimetiche.

• Tuttavia nel gennaio del 1945 ritorna in servizio, dopo che l'autunno è trascorso senza attacchi aerei. Il 10 gennaio 1945 viene attaccato mentre è in navigazione in centro lago. Il capitano ordina lo zigzagamento per scampare ai colpi dei nemici, ma la manovra è resa inefficace dalla mole del piroscafo e dalla sua velocità. Alla fine il bilancio è di 5 vittime, e 17 feriti, tra cui il timoniere Giovanni Frigerio. All'altezza del ponte di comando si manifesta un principio d'incendio, scatenato dalle pallottole perforanti e incendiarie usate dai terroristi angloamericani, ma prontamente domato dal personale di bordo. Il 12 gennaio seguente uno dei feriti muore all'ospedale di Como.

• Il 23 giugno 1951, dopo un breve periodo in cantiere, il "Patria" ritorna in servizio con alcune modifiche. Esteticamente il fumaiolo viene accorciato di circa 3 metri, donando al piroscafo un aspetto molto "marino". Dal punto di vista tecnico, i bruciatori delle caldaie vengono trasformati dalla combustione a carbone a quella a nafta, consentendo risparmio di combustibile e di personale. Le modifiche testimoniano l'impegno della "Lariana" nella cura di questo splendido piroscafo, nonostante la gloriosa società fosse stremata dalle passività belliche.

• Il 21 agosto 1952 l'Ispettorato della Motorizzazione Civile intima alla "Lariana" la sospensione di ogni servizio di navigazione. Subentra la Gestione Governativa, che rileva il piroscafo.

• L'8 giugno 1956 a Dervio viene varata la motonave "A.Volta". Dopo il varo, la nuova unità è presa a rimorchio dal piroscafo "Baradello"; ma il lago è molto agitato, e all'altezza di Colonno lo scafo del "Volta" minaccia di andare alla deriva verso la scogliera della Camoggia a Colonno. Soltanto l'intervento del piroscafo "Patria" che, al comando del capitano Romeo Galli, pone sottovento lo scafo della nuova nave permette di salvarla, ormeggiandola temporaneamente a Campo.

• Alcuni lavori interessano nel 1966 il "Patria", che rientra in servizio il 27 giugno 1966 con una nuova cabina e la ciminiera bassa a strisce rosse.

• Nella primavera 1973 l'interno del "Patria" viene restaurato secondo lo schema originale. Il magnifico piroscafo torna in servizio il 10 giugno 1973. Una pregevole novità sono delle vetrate nella superfice interna dei tamburi che permettono di vedere le ruote a pale in movimento.

• Dieci anni dopo, nella primavera dell'83, il "Patria" viene riportato al suo aspetto originale: fumaiolo alto, con banda bianca. Inoltre le pratiche ma poco estetiche vetrate mobili dei terrazzini nei tamburi vengono sostituite da vetrate fisse, di modo che la coperta risulti interamente chiusa.

• Negli anni '80 l'impiego del "Patria" è prevalente per crociere speciali e noleggi, mentre sporadiche sono le sue presenze su corse di linea.

• L'estate 1990 è l'ultima che vede il "Patria" in servizio. Nell'autunno viene fermato al cantiere di Tavernola, si dice per lavori di manutenzione. In realtà la Navigazione ha in mente di stravolgere completamente il "Patria", trasformandolo in motonave, come già fatto per i piroscafi del lago di Garda. L'opinione pubblica si mobilita in difesa del piroscafo, che viene ormeggiato alla diga di Como.

• Il "Patria" rimane alla diga fino al 1994. Nel primo periodo gli arredi vengono curati, e i ponti in teak bagnati quando serve; ma dal 1993 la Gestione Governativa - Navigazione Lago di Como decide di dismettere completamente il piroscafo.
I preziosi arredi sono lasciati completamente deperire!

Nel tardo autunno 1994 il "Patria" viene portato a Dervio, insieme alla "Freccia del Lario"; l'aliscafo è demolito, mentre al "Patria" vengono tolte le caldaie che devono essere sottoposte al controllo da parte del R.I.NA. Il controllo dà esito soddisfacente, ma le caldaie, ancora valide, anzichè venire ricollocate sul piroscafo che potrebbe così tornare in servizio, vengono abbandonate in un lato del cantiere all'aperto, ad arrugginire!

• Nell'ottobre 1995 il "Patria" viene alato a Dervio per manutenzione allo scafo. L'opera viva viene riparata, ove danneggiata dai lunghi anni di inattività.

Si susseguono articoli di giornale, e promesse da parte della Navigazione, ma il glorioso "Patria" rimane ad arrugginire a Dervio.

Uno dei motivi principali addotti dalla Navigazione al mancato restauro è l'insufficenza di fondi. Eppure, nei 12 anni in cui il "Patria" ha atteso che ci si interessasse di lui, la Navigazione Lago di Como ha costruito due nuovi traghetti e tre nuovi catamarani, per una spesa totale di ordine ben maggiore a quanto sarebbe servito per restaurare il piroscafo.

• Finalmente nel 2003 la Provincia di Como, nella persona del presidente Leonardo Carioni, sceglie di impegnarsi per il recupero del piroscafo, a fianco di storici "amici" del Patria quali il presidente della "Famiglia Comasca" Piercesare Bordoli, il prof. Borgonovo e altri: il 27 febbraio 2004 viene formulata la proposta di vendita del piroscafo alla Provincia di Como alla cifra simbolica di 1 EURO.

Inaspettatamente, il piroscafo viene alato sullo scalo di Dervio il 15 luglio, dando il via alla prima fase dei lavori, concernente il risanamento dello scafo, in anticipo su quanto previsto. Così sembra iniziare la rinascita del glorioso "Patria".

Ma la giunta provinciale di Como, in seguito a dubbi sull'utilizzo del piroscafo una volta concluso il restauro, blocca tutto l'iter di acquisto. La Navigazione Lago di Como, dal canto suo, provvede a spogliare il piroscafo di quanto possibile; i preziosi arredi del 1926 vengono abbandonati all'aperto in un angolo del cantiere di Dervio!

Galleria Fotografica


• Il piroscafo "Patria" in arrivo a Cernobbio negli ultimi anni di servizio.
(foto ufficiale NLC)



• Potrebbe essere un vanto per la Navigazione Lago di Como e per l'Italia intera, ed invece il glorioso piroscafo "Patria", dimenticato da tutti, è ormai ridotto in questo stato...e intanto gli anni passano, la ruggine avanza e le promesse svaniscono...fino a quando durerà tutto ciò?
(foto: Marcello Baldrati, 13-04-2003)


• Il meraviglioso salone del piroscafo "Patria", oggi completamente distrutto. (foto tratta da "I Battelli del Lario" di M.Gozzi)


• Il piroscafo "Patria" alato sullo scalo di Dervio per il completo rifacimaneto dello scafo, prima del blocco dei lavori di restauro. (foto: Marcello Baldrati, 17-07-2004)