PROTAGONISTI

Ezzelino da Romano: il Signore della Marca gioiosa

Azzo: il giovane protagonista del romanzo

Selvaggia: nobile ragazza veronese

Gisla: amante di Ezzelino

Batocchio: servo domestico di Azzo

Guecello da Prata: alleato di Ezzelino ma nemico di Azzo

Alfonso X, re di Castiglia: candidato imperatore

PERSONAGGI

CAP.I

GISLA: moglie del nobile padovano Zilio Bonizi. Nel 1218 Ezzelino aveva dimorato in casa del Bonizi in occasione della pace fra il comune di Vicenza e i da Romano.

STEFANO: pastorello della cittadina di Cloyes che si presentò alla corte di Filippo di Francia per indire la crociata dei fanciulli (1212).

GUELFI E GHIBELLINI: originariamente designavano in Germania i fautori delle due casate antagoniste dei Welfen (guelfi) e degli Hohenstaufen, signori di Waiblingen (da cui ghibellini). In seguito nella penisola italica i guelfi saranno appoggiati dal papato quali sostenitori dei liberi comuni, mentre i ghibellini resteranno fedeli alla causa imperiale.

FILIPPO DEGLI UGONI: guelfo bresciano, fu podestà dei Bolognesi e vincitore della battaglia di Fossalta in cui furono sbaragliati i ghibellini Cremonesi e Modenesi.

RE ENZO: re di Sardegna e figlio illegittimo di Federico II di Svevia, fu cultore della poesia cortese.

FEDERICO II DI SVEVIA: (1194-1250) imperatore universale del Sacro Romano Impero.

EZZELINO III DA ROMANO: (1194-1259) guida della pars ghibellina per la Marca Veronese.

AZZO VII D’ESTE: l’antagonista di Ezzelino. Riconquistò Ferrara nel 1240, abbandonando la parte ghibellina e ponendosi a capo dei guelfi della Marca Veronese.

CORRADO IV: figlio di Federico II e di Isabella, regina di Gerusalemme. Nel 1254 morì improvvisamente vicino Potenza e si disse fosse stato avvelenato dal fratellastro Manfredi.

INNOCENZO IV: nativo di Genova, al soglio pontificio dal 1243 al 1254. Convocò a Lione il Concilio Generale che scomunicò Federico II.

GREGORIO IX: (1170-1241) fiero sostenitore dei diritti della Chiesa, scomunicò più volte Federico II.

RIZZARDO DI SAMBONIFACIO: capo dei guelfi veronesi; i Sambonifacio vennero espulsi da Verona dalla famiglia dei Montecchi alleati ad Ezzelino.

BATOCCHIO: servo domestico del protagonista Azzo.

MELENIDE: la ragazza che respinge il corteggiamento di Azzo. Melenide è l’appellativo greco dell’Afrodite nera.

GUARDALUPO: teologo dell’Università di Padova (fondata nel 1222).

EVERARDO: frate domenicano che nel 1257 mise in opera un piano di pacificazione politica per la città di Brescia.

ANSEDISIO DE’ GUIDOTTI: nipote di Ezzelino, fu vicario imperiale e podestà di Padova dal 1250 al 1256.

LEONISIO DI SAMBONIFACIO: figlio del conte Rizzardo di Sambonifacio e della sorella di Ezzelino, Cunizza.

OBIZO DEGLI UGONI: rettore bresciano della Lega, firmatario di una lettera segreta che esprime al papa le perplessità dei lombardi circa le pretese di Federico II.

GRIFFO DE’ GRIFFI  DETTO GRIFFOLINO: podestà bresciano nel 1257, fu contrario alla sottomissione della città ad Ezzelino.

RAIMONDO DEGLI UGONI: partecipò ad una delegazione inviata a Roma per chiedere il ritiro della scomunica che pesava sugli Ugoni e su altri nobili della fazione.

BOMBASTO AUREOLO TEOFRASTO: medico bresciano, nonché cerusico (chirurgo).

SANT’ANTONIO DA PADOVA: francescano portoghese e dottore della Chiesa (Lisbona 1195-Arcella 1231).

IPPOCRATE: medico greco (460-375 a. C.) fondatore della famosa scuola ispirata alla patologia umorale.

ANZIANO CAVALIERE: fu tra i duecento cavalieri bresciani diretti a Vicenza per contrastare il fratello di Ezzelino.

LORENZO MARTINENGO: nobile bresciano podestà a Vicenza nel 1223.

CUNIZZA: sorella di Ezzelino e moglie di Rizzardo di Sambonifacio. Nel celebre passo del Paradiso dantesco ella descrive il colle di Romano.

ALBERICO DA ROMANO: fratello minore di Ezzelino e signore di Treviso.

LEONE DELLE CARCERI: nel 1226 podestà di Verona per la pars dei Montecchi (opposta alla pars Ecclesiae dei Sambonifacio).

AGILULFO DEGLI  ECATONCHIRI: tra i duecento cavalieri bresciani diretti a Vicenza per contrastare Alberico.

CAP.II

L’OSTE MERENDONE: gestore della Taberna alla Ruota di Valeggio sul Mincio.

SALINGUERRA: strappò la città di Ferrara ad Azzo d’Este e la governò dal 1222 al 1236.

GILIA DI  SAMBONIFACIO: sorella di Rizzardo di Sambonifacio e prima moglie di Ezzelino, poi da questi ripudiata. 

SORDELLO: mantovano, insigne trovatore di cultura provenzale che visse alla corte degli Estensi e dei Sambonifacio.

OTTA: un’amante di Sordello.

BONIO: ricco trevigiano amante di Cunizza.

BIAQUINO DA CAMINO: appartenente a famiglia d’origine longobarda che si divise nei due rami di Treviso e di Feltre-Belluno.

NAIMERIO DA BREGANZE: ultimo marito di Cunizza.

UC DE  SAINT CIRC: trovatore provenzale che soggiornò a lungo a Treviso (1226-1250) dopo aver acquisito una notevole esperienza nella Francia meridionale e in Spagna.

FAVERO: antica famiglia originaria di Treviso, nei primi del 1300 si trasferì a Venezia. Giovanni Favero è ricordato fra coloro che morirono combattendo alla sortita di Mestre il 27 ottobre 1848.

LA TREVIGIANA: avvenente prostituta di Treviso; il berretto rosso con i sonagli era imposto alle meretrici dalle leggi del comune.

SELVAGGIA MONTECCHI: fanciulla appartenente alla famiglia che fu avversaria dei Capuleti e alleata ai da Romano, finché i Montecchi non caddero in disgrazia ad Ezzelino.

PIER GUGLIELMO BIGOLIN: trovatore trevigiano vissuto al tempo di Alberico da Romano.

SAVARIC DE MAULEON, CONTE DI RODEZ, DELFINO D’ALVERNIA, PIETRO II D’ARAGONA, ALFONSO IX DI LEON: mecenati delle corti provenzali e iberiche.

MANFREDI: (1232-1266) figlio di Federico II e di Bianca Lancia, che l’imperatore sposò poco prima di morire per legittimarne il figlio. All’età di diciotto anni Manfredi fu consacrato monarca del regno di Sicilia.

BERLINGARIO MONTECCHI: lo zio di Selvaggia.

PETRANGESIO: è il protagonista del romanzo medievale “L’oro di San Marco” di Piero Favero (Editoriale Programma – Padova 1994)

FEDERICO I DETTO BARBAROSSA: nel 1177  fu sconfitto a Legano dalla Lega Lombarda e dovette riconoscere le rivendicazioni dei liberi comuni.

SAN ZENO: patrono di Verona; originario di Gaza (Palestina) sfidò le persecuzioni dell’imperatore Giuliano l’Apostata.

CALAMANDRINO: geniale ingegnere spagnolo arruolato nelle file ghibelline da Ezzelino e poi passato a collaborare con i Bresciani durante il famoso assedio della città.

CAP.III

 BUOSO DA DOVARA: signore di Soncino, fu ricordato da Dante fra i traditori della patria (Inferno, XXXIII,116) per aver tradito Manfredi in battaglia.

OBERTO PELAVICINO: signore di Cremona e Piacenza e vicario imperiale per la Lombardia.

MALIPIERO: nobile famiglia veneziana cui appartenne il doge Orio (1178-1192), che fondò il primo istituto criminale detto Promissione del Maleficio.

PARROCO DI PONTEVICO: nel 1237 l’esercito della Lega Lombarda si accampò a Pontevico per muovere poi nella vicina Cortenuova, ove subì una disfatta ad opera di Federico II e dell’alleato Ezzelino da Romano.

FILIPPO FONTANA: arcivescovo della città di Ravenna, fu nominato Legato di Bologna da papa Alessandro IV e ricevette l’incarico di guidare la crociata contro Ezzelino.

GUECELLO DA  PRATA: parente dei da Romano, esercitava una potente influenza sul Friuli occidentale tramite i vescovadi di Ceneda e Concordia.

MAIA: la balia del protagonista, il suo nome deriva dalla madre di Mercurio.

SAN APOLLONIO: protettore di Brescia.

SAN GIORGIO: ufficiale dell’esercito romano, per non aver voluto sacrificare alla dea Roma venne decapitato sotto Diocleziano (a Nicomedia sul Mar Nero).

MAZZOLDO: protagonista di una leggenda bresciana ove avrebbe usato il verso del gallo per dare il segnale ai congiurati anti-Ezzelino.

JACOPO DA CARRARA: capo della prima congiura padovana del 1238.

AVVEDUTO DEGLI AVVOCATI: capo della seconda congiura padovana del 1239 che costò la vita a parecchie persone.

MONALDO DE’ LIMIZONI DETTO LINGUADEVACCA: decapitato nella congiura del 1239.

CLERICO: nobile arso vivo in Prato della Valle nella congiura del 1239.

PIETRO BONICI: partecipò nel 1246 alla terza congiura padovana volta ad uccidere Ezzelino. Grazie alla supplica della madre, la pena di morte gli fu commutata in quella del carcere nelle prigioni di Angarano.

 CAP.IV

PIGOZZO: Pigozzo e Scaramella pugnaleranno a morte il tiranno veronese Mastino della Scala, eletto capitano del popolo alla morte di Ezzelino.

PANDOLFO DI FASANELLA: stretto collaboratore di Federico II che tradì nella terza congiura padovana del 1246.

BEATRICE DI BONTRAVERSO DEI CONTI DI CASTEL NOVO: fu sposa ad Ezzelino nel 1249 e, come le tre precedenti mogli, non concepì figli al consorte.

COSTANZA D’ALTAVILLA: imperatrice del Sacro Romano Impero e regina di Sicilia. Vedova di Enrico VI si mise sotto la protezione di papa Innocenzo III e lo nominò tutore del figlio Federico II.

COSTANZA D’ARAGONA: la moglie di Federico II. Scelta dal papa, aveva dieci anni di più dello sposo ed era vedova del re d’Ungheria.

ALDREVANDINO CAZZACONTI: podestà di Padova che nella prima congiura del 1238 tramò per sottrarre la città ad Ezzelino e liberare l’abate Giordano Forzatè.

OTTONE VISCONTI: eletto arcivescovo di Milano da papa Urbano IV nel 1262. La famiglia dei Della Torre sequestrò i beni del vescovado visconteo, ma dopo un lungo conflitto i Visconti ebbero la meglio.

SIMONE DA FOIANO: podestà di Mantova.

GALVANO LANCIA: pugliese. Per volontà dell’imperatore fu eletto vicario imperiale e podestà di Padova (1242-1244), ma da Ezzelino fu privato della carica ed espulso. Era fratello della Bianca Lancia che fu amante di Federico II e madre di Manfredi.

GUICCIARDO DI REALDESCO: bresciano, podestà di Padova dal 1244 al 1247. Eletto da Ezzelino.

EZZELINO I DETTO IL BALBO: nipote di Ecelo di Arpo, dominò la città di Treviso ed il territorio circostante. Fu tra i più accaniti avversari di Federico Barbarossa e svolse un ruolo di primo piano nelle trattative per la pace di Costanza.

ALBERTO IV CONTE DEL TIROLO: suo padre Alberto III avrebbe avuto un ruolo decisivo nella mediazione che convinse Ezzelino a passare dalla parte ghibellina.

TITO LIVIO: (Padova 59 a.C. – ivi 17 d.C.) storico veneto molto stimato da Augusto, scrisse una monumentale storia di Roma.

ALESSANDRO IV: papa dal 1254 al 1261, successe ad Innocenzo IV.

PIETRO VALDO: aderì al pauperismo e fondò la chiesa Valdese. Il papa gli negò il diritto di interpretare personalmente la Bibbia in quanto privilegio degli ecclesiastici.

TOMMASO DI ARFANTA: Arfanta è a pochi chilometri da Tarzo e da Ceneda.

ATTILA: re degli Unni, distrusse Aquileia e terrorizzò il Veneto nel 452 d.C..

CAP.V

DIOGENE DI SINOPE: filosofo cinico (fine IV sec. a.C.), nell’intento di abolire dalla vita le necessità superflue giunse a posizione estreme di ascetismo e di disprezzo per le convenzioni comuni.

DEMOCRITO: (Abdera 470-380 circa) si dedicò alla ricerca in tutti i rami dello scibile, secondo la scuola della Tracia e quella ionica.

FEDRO: poeta macedone che coltivò la favola sul modello frigio di Esopo.

CARNAROLO MONTECCHI: potestas mercatorum nel 1249 e pochi anni dopo membro del consiglio minore di Verona (17 persone). Amicissimo di Ezzelino ai tempi dell’alleanza con i da Romano.

GIRARDO: si accordò con Ezzelino per uccidere il marchese D’Este ma fu scoperto e assegnato agli anziani della città di Padova per la pena. Dopo l’orribile mutilazione fu rispedito ad Ezzelino con la scorta di due frati spioni ai quali fu tolto un occhio per uno.

MARIOTTA: Giannozza e Mariotto sono i protagonisti della leggenda senese che attraverso vari passaggi giunse alla formulazione shakespeariana di Romeo e Giulietta.

 CAP.VI

SALIONE: canonico padovano che fu astrologo alla corte di Ezzelino.

RIPRANDINO: astrologo veronese di Ezzelino.

RUDRA: il fedelissimo saraceno a guardia del corpo del protagonista.

STELLA: la puledra baia di Selvaggia.

ISIDORA MONTECCHI: la madre di Selvaggia, vedova di console morto in battaglia.

RADAMANTE: il maggiordomo del palazzo di Berlingario Montecchi.

TRITTOLEMO: il ragazzo che ha riconosciuto Berlingario.

ECATELIA: la strega che porta il nome di Ecate, in origine triplice dea che aveva potere supremo sul cielo, sulla terra e sul tartaro; quando il culto decadde e degenerò, finì per essere invocata nei riti di magia nera delle streghe tessaliche.

DIATALMO DA CAPORIACCO:  friulano, podestà di Verona nel 1248-49. Nella Patria del Friul fu punito dal patriarca Gregorio perché appartenente al partito di Ezzelino. 

CAP.VII

BADB, MORRIGU’ E MAN MOZZA: le guardiane della cella in cui il protagonista viene rinchiuso dai briganti.

FRATE BONAVENTURA D’ISEO: il cronista Salimbene  lo descrive molto caro ad Ezzelino e Sigismondo da Venezia aggiunge che trattò inoltre della natura e della composizione dei metalli.

FRATE ELIA DA CORTONA: ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, godette la stima e la fiducia di San Francesco. Fu molto amico di Bonaventura d’Iseo e con questi condivise le concezioni alchemiche.

TOMMASO D’AQUINO: Doctor angelicus, cercò di attuare l’incontro tra l’aristotelismo e la teologia cristiana. Si espresse a favore dell’alchimia, pur con qualche perplessità. Gli vengono attribuiti alcuni testi alchemici.

PIETRO D’ABANO: medico e alchimista (1250-1316) viaggiò a lungo in oriente e fu uno dei primi a tradurre le opere di Aristotele e di Ippocrate. Dopo la morte fu condannato per eresia ed i suoi resti subirono l’abbruciamento.

RUGGERO BACONE: francescano inglese (1210-1292), a Oxford intraprese ricerche di alchimia, medicina, astrologia, ottica e matematica. Per via di alcune novità sospette  fu condannato e rinchiuso in prigione.

GIABIR IBN HAYYAN DETTO GEBER: alchimista arabo vissuto nell’VIII secolo, la sua opera principale è la Summa perfectionis magisterii che però la critica filologica ha dimostrato essere un testo latino e non la traduzione di un originale arabo.

LA RAGAZZA CHE OFFRE LE NOCI: citata nel Novellino, opera anonima della fine del ‘200.

ALFONSO X RE DI CASTIGLIA E DI LEON: (Toledo 1221- Siviglia 1284) alla morte del primogenito Fernando ne leggitimò i figli (los infantes de la Cerda) e si accordò con il re di Francia per muovere guerra alle pretese dinastiche del secondogenito Sancho.  Sul letto di morte maledì il figlio ribelle che a Valladolid aveva pronunciato la sua deposizione.

BEATRICE DI SVEVIA: madre di Alfonso X e moglie di Fernando III. Il ducato di Svevia, da cui erano originari gli Hohenstaufen, comprendeva il lago di Costanza e le sorgenti del fiume Reno e Danubio.

RICCARDO DI CORNOVAGLIA: secondogenito del re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra, fu uno degli uomini più ricchi del suo tempo e la sorella Isabella sposò Federico II. Nel 1257 ottenne il riconoscimento di tutti gli elettori tedeschi allorché fu incoronato ad Aquisgrana con il titolo di re dei Romani.

MARGRAVIO OTTONE DI BRANDENBURGO: sostenuto dal duca di Sassonia e dai principi tedeschi del nord-est, che tuttavia fallirono nel tentativo di eleggerlo imperatore a Francoforte.

ARNOLD, ARCIVESCOVO DI TREVIRI (LORENA): debitamente supportò a Francoforte la candidatura imperiale di Alfonso X.               

PUBLIO CORNELIO SCIPIONE DETTO L’AFRICANO: sconfisse definitivamente i Cartaginesi di Annibale (Zama, 202 a.C.).

FERNANDO DE LA CERDA: figlio primogenito di Alfonso X. Morì di malattia mentre si dirigeva in Andalusia a capo dell’esercito.

DONNA VIOLANTE: per timore dei pericoli e degli intrighi di corte aveva condotto in Aragona i nipoti (los infantes de la Cerda) dove sperava che li avrebbe protetti suo fratello Pedro III. Realizzò il viaggio all’insaputa e senza il permesso di Alfonso X.

BERENGUELA: nata dal matrimonio di Alfonso X con Donna Violante, ebbe cinque fratelli e quattro sorelle.

SALOMONE: terzo re d’Israele scrisse il Cantico dei cantici.

ROSMERTA: addetta a mescere e a servire in tavola i vini della corte.

MORGANA: nei romanzi cavallereschi del ciclo di re Artù è una fata amica di mago Merlino.

VIRIDOMARO E BELLOVES: ambasciatori di Alfonso X.

TOPA: un giullare di corte.

SANTA BRIGIDA: figlia di un principe dell’Ulster, si ritirò a vita claustrale nel monastero da lei fondato. Patrona dell’Irlanda.

ARTU’: leggendario re della Bretagna inglese del VI secolo circa, avrebbe diretto la resistenza dei Bretoni romanizzati contro l’invasione dei Sassoni.

CRISTALLO DEI LIBERI: antenato di Fiore dei Liberi, il grande maestro friulano che visse alla corte di Niccolò III d’Este e fu autore del trattato di scherma Flos duellatorum (intorno 1400).

GUGLIELMO DI SORESINA: fu a capo dei nobili milanesi costretti alla fuga dalla fazione popolare di Martino della Torre e si rivolse ad Ezzelino promettendogli la signoria sulla città.

MARTINO DELLA TORRE: capo del partito guelfo di Milano. Nel 1274 l’imperatore Rodolfo d’Asburgo concesse a Napoleone Della Torre il vicariato imperiale sulla città, ma pochi anni dopo gli esuli aristocratici lo sconfissero a Desio e fu fatto prigioniero da Ottone Visconti. I superstiti della famiglia Della Torre trovarono asilo ad Aquileia, presso il patriarca.

AZZOLINO MARCELLINO: rivale di Martino della Torre.

PAOLO: saraceno di Bagdad dalla lunga barba e fidato astrologo di Ezzelino. Il Rolandino riferisce che Ezzelino, per far coincidere la propria ora di nascita con l’apertura della campagna contro Milano, mise in marcia l’esercito quando il sole era nei primi gradi della Vergine e toccava il Medium caeli nella decima casa, 90 gradi a ovest dell’ascendente. Il segno che si trovava all’ascendente era però il Sagittario, e sarà una freccia ad essergli infine fatale.

GIOVANNI, ALBERICO II, GRISEIDA, ROMANO, AMABILIA, UGOLINO, EZZELINO IV, TORNALESCE: nel 1260 gli Estensi e Buoso da Dovara fecero capitolare il castello di San Zenone ove si era rifugiato Alberico, i sei figli maschi furono squartati ed i brandelli di carne sbattuti in faccia al padre, le due figlie subirono pubblicamente ogni sorta di sevizie finché furono arse vive sul rogo.