IL FIGLIO PREDILETTO

 

Una volta chiesero ad una madre, quale era il figlio prediletto, quello che più amava. E lei, lasciando intendere un sorriso rispose.


 

E’ quello che sta lontano da casa, perché possa tornare.

Quello stanco, perché possa riposare.

Quello che ha fame, perché si sfami.

Quello che ha sete, perché possa dissetarsi.

Quello che sta studiando, perché riesca ad imparare.

Quello nudo, perché possa trovare indumenti per vestirsi.

Quello che non lavora, perché possa trovare un impiego dignitoso.

Quello che ha fatto una promessa, perché possa mantenerla.

Quello che è padre, perché cresca i suoi figli.

Quello che contrae un debito, perché sia capace di saldarlo.

Quello che piange, perché trovi consolazione.

Quello ammalato, perché possa guarire.

E con un’espressione che lasciava intendere molte cose:

quello che è tornato in seno a Dio,

lasciandoci la voglia di lottare

per tutti gli altri figli.


 

Autore anonimo Africano (inizio novecento)

 

 

 

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