Il dominio della merce
o dell'Alienazione
di Ubaldo Buttafava
 

L'individuo nell' attuale nostra società si caratterizza per la totale sudditanza di fronte alla merce.
Se osserviamo le persone in un super mercato, soddisfatti con il loro carrello stracolmo, o mentre con cura puliscono la loro auto, o le donne che sfoggiano l'ultimo acquisto, constatiamo appunto questa sudditanza.
E' evidente che questo comportamento non lo vediamo nelle società non "opulente" e che sono la stragrande maggioranza del pianeta.
Questa soddisfazione nel possedere la merce si spiega con il senso di riappropriazione che ne deriva, del proprio lavoro; con l'illusione della signoria sulla ricchezza.
Illusione in quanto la vera ricchezza è il dominio sul Capitale finanziario, industriale, commerciale, agricolo, intellettuale, ecc.
Questa società del consumo è il prodotto del dominio generalizzato dell'imperialismo, che oggi si esprime con l'economia politica della cosiddetta globalizzazione.
Globalizzazione che è il frutto dei rapporti di produzione su scala mondiale, cioè con la divisione ormai consolidata dei rapporti di proprietà, della divisione del lavoro (specie fra lavoro tecnico-scientifico e lavoro semplice) e dei rapporti di forza militari.
Entrando più nello specifico, alienazione è sinonimo di estraniazione, l'essere cioè fuori di sè, il non appartenere a se stesso.
Per il grande filosofo idealista Hegel l'alienazione è l'anima della dialettica dello Spirito, il quale è reale nel divenire, nel negarsi in altro; ne consegue che l'alienazione si svolge su un piano puramente teorico, non pratico.
Per Carlo Marx, l'uomo che ha esteriorizzato la propria essenza umana negli oggetti che produce, deve riprendere in sè la sua essenza trasferita nella merce.
Per fare ciò l'uomo non deve sopprimere idealisticamente l'oggetto in sè stesso, ma la causa dell'alienazione, cioè la perdita della signoria sui mezzi di produzione con cui (con il suo lavoro) si creano le merci.
E' quindi questa separazione fra mezzi di produzione e forza-lavoro che crea la subordinazione dell'individuo dalla merce, dalle Istituzioni, dai simboli, dalle teorie, la quale li considera indipendenti e dominanti la sua stessa umanità.
Un esempio tipico di alienazione è il fenomeno religioso; Marx scriveva: "Quante più cose l'uomo trasferisce in Dio, tanto meno egli ne ritiene in sè stesso", oggi il nuovo Dio è la merce e il denaro che è quella potenza esterna all'individuo che lo domina.
Il lavoratore ripone tutte le sue energie nella creazione dell'oggetto, che però gli è estraneo; quindi il valore umano per eccellenza, il lavoro, viene così alienato nella merce, da qui il fenomeno del feticismo delle cose e del potere.

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