Ultimo aggiornamento: maggio 1999

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Coordinamento Romano per la Jugoslavia


FIN DE SIECLE


I. LA "SINISTRA"

  • Sbagliare e perseverare - il periodico ex-trotzkista "Bandiera Rossa", impenitentemente antijugoslavo, si arruola nell'UCK (dicembre 1998)

  • Un brutto sogno? - in polemica su Kosovo e Croazia con i "pacifisti di guerra" ed il solito, incomprensibile "Manifesto"... (novembre 1998)

  • Lettera aperta a Pietro Ingrao sulla rimozione freudiana della figura di Josip Broz TITO (novembre 1998)

  • Lettera al "Manifesto" (non pubblicata) sulla odierna situazione in Croazia (ottobre 1998)

  • EX-SINISTRA E JUGOSLAVIA - sulla malattia mentale che affligge gran parte dei nostri "compagni": ora il sintomo e'... il Kosovo (giugno 1998)

  • Marzo 1998: CENSURATO IL SITO DEL CRJ

  • Febbraio 1998: una lettera a "Liberazione" (non pubblicata) sulla transizione in Montenegro

  • Gennaio 1998: una lettera aperta a "Il Manifesto", "Guerre&Pace", "Avvenimenti" sul problema del Kosovo (pubblicata solo da "Guerre&Pace")

  • Gennaio 1997: "il manifesto" sposa la causa separatista albanese attraverso la disinformazione


    NUOVO: LA NOSTRA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, LETTERARIA E MUSICALE !


  • Tovaris TITO

    Iniziative e organizzazioni

    I simboli della SFRJ

    Altri link

    La copertina


    Per inviarci le vostre opinioni, ma anche possibilmente contributi e segnalazioni che possano esserci utili nel nostro lavoro di controinformazione, contattateci all'indirizzo: jugocoord@libero.it!

    II. GLI "INTELLETTUALI"

    Dalla fine del bipolarismo ad oggi gli intellettuali più in vista d'Europa hanno svolto un ruolo attivo nell'evoluzione delle vicende - un ruolo non di rado più che criticabile. Cerchiamo di mettere a confronto le opinioni di alcuni di loro, smascherandone gli errori e le responsabilità dove ce ne siano.

    SRPSKI I HRVATSKI SU ISTI JEZIK!
    IL SERBO ED IL CROATO SONO LA STESSA LINGUA!


    "Abbiamo raccolto le pannocchie"
    "Abbiamo raccolto le pannocchie"


    ZLATKO DIZDAREVIC

    Ambiguo e vergognoso l'articolo di Zlatko Dizdarevic, ex giornalista di "Oslobodjenje" incensato in Occidente sulla stampa di ogni orientamento politico durante la guerra civile bosniaca, apparso su "il manifesto" e "Svijet" (la rivista di cui e' oggi direttore) a proposito dei crimini commessi dal regime di Izetbegovic contro i serbi di Sarajevo.

    PETER HANDKE

    E' uno dei più significativi autori della letteratura contemporanea di lingua tedesca. Di Handke è il libro Gerechtigkeit fuer Serbien - Eine winterliche Reise zu den Flüssen Donau, Save, Morawa und Drina (Suhrkamp 1996 - nella versione italiana: "Giustizia per la Serbia - Viaggio d'inverno lungo i fiumi Danubio, Sava, Morava e Drina", Einaudi 1996), nonchè una "Appendice estiva" al Viaggio d'Inverno, Sommerlicher Nachtrag zu einer winterlichen Reise (sempre per i tipi Einaudi nell'edizione italiana: "Appendice Estiva a un viaggio d'inverno", Einaudi 1997, lire 10mila).
    Entrambi i racconti, insieme a tutte le prese di posizione dell'autore contro la disinformazione e la demonizzazione del popolo serbo, hanno suscitato grande scandalo soprattutto nei paesi di lingua tedesca.

    Già nel 1991 Handke era stato al centro di una forte polemica con MILAN KUNDERA, che viceversa aveva proclamato il suo sostegno all'indipendenza slovena nel nome della Mitteleuropa. Si legga in proposito l'"Addio al sognatore del nono paese" (in italiano all'interno di "Jugoslavia perche'", a cura di Tommaso di Francesco) e l'intervista pubblicata su "Ai confini e nei dintorni del nono paese", ed. Braitan, Brazzano 1994 (lire 15.000).

  • Una lunga intervista per la rete tedesca ARD nelle traduzioni in italiano oppure in inglese

  • Un'altra intervista in lingua inglese

    ADRIANO SOFRI

    Per gli italiani non ha bisogno di presentazioni. Non tutti però conoscono le sue attività - vorremmo dire - di fiancheggiatore della tendenza islamista in Bosnia. Con i suoi articoli, apparsi sul quotidiano ex-progressista l'Unità, Sofri ha contribuito attivamente ad instaurare un certo tipo di clima. Oggi egli si vanta di avere amici negli ambienti politici e militari vicini ad Izetbegovic. Dall'inizio della sua detenzione per l'omicidio Calabresi, questi gli vanno ripetutamente esprimendo solidarietà, e qualcuno ha persino ipotizzato una sua richiesta di asilo politico nella attuale Repubblica di Bosnia-Erzegovina (o nella Federazione musulmano-croata?) - richiesta che verrebbe sicuramente accettata!

  • Alcune considerazioni in margine alla ressegna cinematografica "Alpe Adria Cinema" 1998, tenutasi al Teatro Miela di Trieste, all'interno della quale e' stata organizzata una iniziativa di solidarieta' con Adriano Sofri dal titolo: "Sarajevo-Pisa andata e ritorno". Il testo del volantino distribuito per protesta in quella occasione (25/1/1998)
  • Sul server di Sofri si possono trovare diversi documenti sul suo impegno a favore degli ambienti governativi della Bosnia musulmana, ed in particolare questo documento in lingua bosniaca, come dicono alcuni, ovvero jugoslava, come riteniamo noi...
  • Viceversa, sul server de l'Unità potete trovare tutti gli editoriali disinformativi di cui Sofri è stato l'autore. Il titolo di questo è particolarmente significativo: Belve che sbranano le prede; ovviamente, le belve sono "i serbi" (autori secondo Sofri della ennesima "strage nel mercato" di Sarajevo il 28 agosto 1995), le prede i "bosniaci". Peccato che in seguito - dopo i bombardamenti Nato contro i serbobosniaci, che anche Rossana Rossanda affermò di non poter condannare in un articolo uscito in quello stesso periodo - molti dovettero riconoscere che tutte le grandi stragi terroristiche avvenute a Sarajevo, subito imputate ai serbi, erano state commesse da milizie musulmane coordinate dai servizi segreti delle potenze occidentali (cfr. Michele Gambino su "Avvenimenti" del 20/9/1995 e Tommaso Di Francesco sul "Manifesto" del 3/10/1995).
  • Infine, una nostra presa di posizione sul tema: Sofri e la Bosnia (marzo 1997).

    L'ACCADEMIA SERBA DELLE ARTI E DELLE SCIENZE

    Questa istituzione è da anni al centro di fortissime polemiche a causa soprattutto del noto Memorandum, uscito prima dello scoppio della guerra, generalmente considerato il "manifesto" del nazionalismo serbo. Per questo, l'Accademia è additata tra i maggiori responsabili dello scoppio della guerra civile.
    In pochissimi però hanno letto il Memorandum nella sua versione integrale (stralci sono stati pubblicati in italiano solo dalla rivista Limes).

  • Il sito Internet dell'Accademia Serba -SANU, dove possiamo trovare l'autodifesa della suddetta istituzione.
  • Dal Memorandum dell'Accademia Serba, sulla questione del Kosovo.
  • Jos o Srpske Akademje Nauke i Umetnosti (SANU)

    MIRJANA MARKOVIC

    Nota dalle nostre parti soprattutto come "la moglie di Slobodan Milosevic", la Markovic e' un curioso personaggio: professoressa universitaria, scrive commenti sulle riviste femminili piu' popolari e libri a cavallo tra la biografia intimista e la filosofia spicciola; accusata in Occidente di essere "vetero-marxista", guida la Sinistra Unita Jugoslava ( JUL), una coalizione di forze di tendenza variegata, dai socialdemocratici piu' moderati ai "comunisti", lontanissima dall'ortodossia marxista (e assai piu' vicina ai partiti riformisti occidentali o alla nostra Rifondazione Comunista), che non disdegna le privatizzazioni se queste possono "aiutare l'economia del paese". La destra di Seselj e Draskovic, i nazionalisti ed i pope la accusano addirittura di "bolscevismo".

  • Il sito internet di Mira Markovic

    PREDRAG MATVEJEVIC

    Docente di slavistica all'Università di Roma La Sapienza, intellettuale sincretico (o confuso?) di grande successo negli ambienti che contano, oggi ritiene di essere parte di un ambiente culturale "mediterraneo" e si proclama "senza patria" (tra asilo ed esilio). Negli anni passati ha pubblicato una infinità di articoli, libri ed interventi, nei quali liquidava l'esperienza jugoslava come conclusa. Intervistato nelle sedi più svariate, Matvejevic è stato particolarmente assiduo nell'orientare l'opinione pubblica di sinistra soprattutto attraverso il manifesto ed Avvenimenti. Oggi Matvejevic è particolarmente attento a presentarsi come oppositore di Tudjman (ricordiamo che l'opposizione "liberale" a Tudjman è appoggiata dagli USA e finanziata in particolare da Soros), ma continua a diffondere l'odio antiserbo ed antijugoslavo stavolta in funzione filoalbanese. Matvejevic non ritiene di essere nato in Jugoslavia, nè nella ex-Jugoslavia, bensi nella Erzeg-Bosnia degli ultranazionalisti croati, come ha lui stesso affermato in varie interviste.

  • Un nostro commento sulle ultime uscite pubbliche di Predrag Matvejevic (luglio 1998)

    ALTRI "INTELLETTUALI": (segnalateci i link giusti per approfondire la questione...)

    FRANJO TUDJMAN - sedicente storico, pubblica un libro intitolato La deriva della verità storica teso a negare la realtà e le dimensioni dello sterminio dei serbi nella Croazia Indipendente di Pavelic (1941-1945) ed a far passare gli ebrei da persecutori nei lager. Con questa opera l'attuale Presidente della Repubblica di Croazia si inserisce a tutti gli effetti nella corrente revisionista che negli ultimi anni va riscrivendo la storia d'Europa. Emblematico e' il caso di un altro suo libro, "La creazione della Jugoslavia socialista", recentemente riveduto, corretto e riedito con il titolo: "Il calvario della Croazia nella Jugoslavia socialista"....

  • Croatian President's Office Home Page, ovvero: Tudjman secondo Tudjman.

    ALIJA IZETBEGOVIC - è anch'egli autore di un libro The Islamic Declaration, uscito negli anni settanta in edizione inglese, nel quale afferma tra l'altro che in un paese in cui la maggioranza della popolazione è di religione islamica (e tale sarebbe stato il caso nella Bosnia-Erzegovina...) si deve introdurre la legge coranica. Le attività antijugoslave di Izetbegovic ed il suo impegno per la causa nazionalista musulmana (la sua appartenenza ai Mladi muslimani, ad esempio) erano note sin dai tempi della II Guerra Mondiale. Per questo Izetbegovic ha avuto guai con la giustizia jugoslava ed è stato anche in galera.

    ALAIN FINKIELKRAUT si è adoperato per la causa croata prima e per quella musulmana poi, e contro la "Grande Serbia". Recentemente ha anche scritto un libro, in cui spiega la sua filosofia "dell'appartenenza", basata sulla rivalutazione delle identità etniche e nazionali. Noi però lo conosciamo anche per il suo impegno all'interno della corrente revisionista che rivaluta la Repubblica di Vichy...

    Finkielkraut e' solo uno dei componenti della agguerrita squadra dei "Nuovi Filosofi" francesi: tra costoro ricordiamo anche B. HENRI-LEVI ed A. GLUCKSMANN (vicino ai radicali italiani), ed il loro amico DANIEL COHEN-BENDIT, l'"ebreo francese" degli slogan del '68 parigino, oggi europarlamentare dei "Verdi" tedeschi favorevole agli interventi out of area dell'esercito della Grande Germania riunificata.