LA SECONDA 

GUERRA MONDIALE  

 

MONETA DI GUERRA 2a parte
PROVVISORIA, D'EMERGENZA, DI PACE, DI PRIGIONIA, PER EBREI, DELL'EGEO, DELLE OCCUPAZIONI ADRIATICHE, FRIULI, ISTRIA, DALMAZIA, DELLA LUOGOTENENZA .... E PER LE COLONIE.

DALLE AM LIRE AGLI M.P.C. - MILITARY PAYMENT CERTIFICATE

L'unione di economie diverse (dopo il 1860), facendo pesare il costo delle ultime campagne militari sui nuovi entrati, deprimerà e spaccherà di fatto il paese in due entità economiche (Nord-Sud) che non riusciranno più a ricomporsi. Del resto questa era la regola, le guerre costano e si pagano e raramente le paga chi vince. Le discussioni di coloro che avvalorano un Sud più ricco del Nord, non fanno che giustificare un prelievo che aveva un margine di sicurezza. Per chi invece, come me, dice "si al Sud c'erano realtà economiche floride e di prestigio difese anche da una politica protezionistica, ma anche vastissime aeree di sottosviluppo e di miseria e su queste andò ad incidere il prelievo", le cose cambiano di molto. Se una tenue possibilità c'era andò definitivamente perduta con la 2a guerra mondiale quando per quasi 2 anni ebbero corso al sud e centro Italia le lire alleate (dette AM lire) propagatrici di miseria, inflazione e degrado. Se ne accorsero anche gli alleati che dopo il 25 aprile 1945 non le imposero al Nord (ex RSI) dove erano sempre rimaste in circolazione le lire monarchiche !! ( lira monarchica che, incredibile ma vero, aveva corso legale in Jugoslavia). Gli Stati Uniti imposero il corso legale della loro carta moneta (Amlira), senza alcuna limitazione e controllo, ad esclusivo favore dei soldati (stipendi e consumi) e della logistica dei belligeranti. Le merci rastrellate con le Amlire erano in gran parte controllate da organizzazioni criminali, a cui gli stessi americani avevano aperto i posti chiave (vedi nei personaggi Poletti). Questa breve annotazione e i paragrafi che seguono nella prima e seconda parte non esauriscono il discorso sulla monetazione "incombente" di guerra e su tutte le sue emissioni. Maggiori informazioni ai singoli casi e polemica sempre aperta (se qualcuno ravvisasse inesattezze, ancorché dimenticanze è pregato di comunicarlo: gli sarà riconosciuto il dovuto credito). I nostri esempi "incompleti" non coprono l'intero mondo delle monete di guerra e d'occupazione, ma solo i 100 anni dal 1861 al 1960.  Ad un popolo puoi toglierli tutto ma non la moneta come si vede dalle incredibili vicende narrate e come  successe in Eritrea nel 1885.

Originale

MA IL TALLERO DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE

Italicum senza spilla

La baia di Assab, primo approdo per la colonizzazione italiana d’Africa, era stata pagata in talleri di Maria Teresa (6.000). Inutile discutere coi venditori e si guardassero bene gli italiani anche dai falsi, perché questi afro-orientali lo conoscevano bene e per loro, che non sapevano neanche chi fosse  Maria Teresa, contava il luccichio che poi non era neanche argento puro. Questa moneta risaliva ad XVIII secolo ed era stata coniata solo per i commerci. Di fatto si era sostituito ai Ducati Veneziani  nel bacino del mediterraneo (però questo era d’oro). Maria Teresa nella sua multiforme opera volta all’incremento economico e commerciale del proprio paese, dette la vita al “tallero”; questa nuova moneta, favorita dal ruolo di protettore dei beni dei cattolici in Oriente che assunse l’impero d’Asburgo, si radicò presto e saldamente lungo tutti i paesi che si affacciavano anche sul Mar Rosso e sul Golfo di Aden. Dal 1780 in poi, anno della sua  morte, la moneta è stata sempre emessa con la stessa data e conosciuta col suo nome. Gli italiani erano poi convinti che coi “selvaggi” anche la moneta italiana (meglio se di carta andava bene: eravamo alla vigilia del grosso scandalo monetario della Banca Romana !!) ma non ci fu nulla da fare. Se non era baratto per le piccole cose vigeva il tallero per tutto il resto. All’Italia non restò che ordinarne al recente alleato 500.000 pezzi e pagarli in moneta sonante. Quando chiedemmo il punzone per farle in casa ci risposero picche. Era il sistema più semplice per svaccare lo "strumento" finanziario e l'immagine. Ci provammo con un tallero con l'effige di Umberto I (a destra): Il primo tallero eritreo (del valore nominale di 5 lire) venne infatti coniato nel 1891; il secondo nel 1918 e lo chiamammo Italicum, tra l’altro brutta e palese copia di quello dei vicini coi quali eravamo ormai in guerra. Ma non andava e veniva fuso per farne altre monete.

Tallero d'Umberto I

"Pianura di Godofelassi: Ufficiali del genio che eseguono rilievi topografici", incisione di G. AMATO pubblicata in F. MARTINI, Nell'Affrica italiana (p. 209), da fotografia eseguita qualche anno prima dal corrispondente de "L'Illustrazione italiana" Vico Mantegazza.

Menelik stesso ci aveva provato. In un paese circolano le monete con l’effige del padrone non di una brutta e vecchia donna bianca grassa di chissà quale paese. Si è calcolato che al 1935 circolassero in Abissinia (Etiopia) circa 200.000 talleri di Menelik, contro i 43 milioni di Maria Teresa. Anche qui eravamo alla vigilia della guerra e ora che i rapporti con la piccola Austria erano migliorati ci venne concessa l'esclusiva del conio (punzoni originali in nostre mani titolo argento 835%°). Le nuove monete in tutto simili alle originali si andarono ad aggiungere a quelle sopra. Gli inglesi vincitori nel 1941 dissero che il contratto passava a loro e avanti così, tanto pagavano i neri. Solo nel 1961, su pressioni austriache, l’Inghilterra ne cessò la coniazione anche se continua il suo impiego. Tra il 1751 ed il 2000 sono stati coniati circa 389 milioni di pezzi. Dal 1946, la zecca di Vienna ne ha emessi più di 49 milioni di pezzi e viene tuttora coniato ma per noi ha solo valore numismatico e veniale.

Si dice che il dollaro Usa sia una filiazione del tallero (tolar). Si dice anche che l'ampia scollatura dell'Imperatrice abbia accresciuto la popolarità della moneta. Ci si passava infatti sopra il dito per sentire il bottone sul seno che fermava l'abito dell'imperatrice e che non c’era in quelli italiani. Nel 1961 l'Italia restituì una copia dei coni alla zecca di Vienna, mentre una seconda venne donata al Museo della Zecca in Roma. La tiratura indicata nel periodo 1935-39 fu di 19, 5 milioni di pezzi; questa cifra è comunque da ritenersi sottostimata.

AM LIRE

ALLIED MILITARY CURRENCY

STERLINA PER L'ITALIA

Un mese prima dello sbarco in Sicilia le rotative Usa giravano giorno e notte per stampare una moneta d'occupazione, non considerando quella Italiana utile, sicura, comoda e disponibile in sufficiente quantità. Per gli occupanti gli italiani erano, oltre che sconfitti, poveri, arretrati e nel sud un po' briganti e un po' borbonici. Il 20 luglio 1943 due aerei C 54 atterravano in Sicilia scaricando 7 tonns di carta moneta sulla quale per prudenza il nome lira era stato impresso all'ultimo momento(non foss'altro che lo sbarco andasse male e bisognasse cambiare spiaggia). All'ultimo momento si accorsero anche  che fra le frasi stampate, tipicamente yankee,  c'era -Freedom of Religion - che stava per libertà di religione o liberatevi di quella che avete. Si corse ai ripari per non peggiorare i già cattivi rapporti col Vaticano. Questa, che era come sempre una proditoria imposizione (valeva anche quando la facevamo noi o i tedeschi per i paesi occupati), venne poi legalizzata con l'articolo 23 dell'armistizio che aveva addossato alle "nazioni unite"la loro emissione. Nel trattare i capitoli della guerra ho fatto spesso riferimento alla dizione impropria United Nations (U.N.) “Nazioni unite” con cui venivano o si facevano chiamare gli alleati in guerra contro l’asse quando questa organizzazione non era ancora nata o abbozzata. Data per scontata la morte della "Lega delle Nazioni" (risalente al 1919 e di cui gli Usa non facevano parte), la parola Nazioni Unite venne usata per la prima volta da Roosevelt il 1° gennaio 1942 quando i paesi in guerra al loro fianco erano pochissimi e praticamente entrati nel conflitto 20 giorni prima a seguito dell’attacco di Pearl Harbor (in parole povere ci si faceva coraggio con grandi pacche sulle spalle e si enunciavano principi e sigle).

"Declaration by United Nations" when representatives of 26 nations pledged their Governments to continue fighting together against the Axis Powers. Il Biglietto non recava firme di istituti di emissione e tanto meno organismi sopranazionali (virtuali o reali), tanto che gli inglesi si sentirono in dovere di emettere anche loro una valuta d'occupazione (sterlina) che, a causa del calcolo decimale complicato per la conversione, rimase di utilizzo marginale !!!. L'art. 23  quindi diceva che.....l'Italia al termine del conflitto avrebbe riscattato con valuta buona la cattiva a chiunque fosse finita in mano. C'era da stare allegri. L'Italia in quel momento aveva una massa circolante Nord Sud di 90 miliardi che triplicò con l'inserimento delle Am lire. Neanche Mussolini era stato capace di fare tanto in Grecia. Con questa moneta si pagavano i soldati, per i loro consumi "extra" e si acquistavano derrate e servizi in regime di "libero scambio". L'unica maniera di arrivare a questa moneta era quindi di vendere qualcosa agli americani o vendersi, cosa che avveniva regolarmente. Gli americani avevano stampato il pezzo da 1.000 lire forse non realmente consci che per guadagnare quei soldi la gente lavorava 2 mesi (se andava bene). Se fino ad allora l'inflazione italiana era controllata, per i beni di stretta necessità, non così lo era al mercato nero dove i prezzi erano variabili: ma la Borsa nera era stata pur sempre un reato fino ad allora. 

Roberto Mori direttore centrale Banca Italia "Le Am lire contribuirono non poco a deteriorare la situazione economica del mezzogiorno già di suo disastrata. Certamente non solo ad essa ma anche ad essa sono imputabili, la criminalità, la corruzione, lo sfacelo morale"

 Allied Military Government AMG o Gma per la Venezia Giulia

A.M.G Venezia Giulia

pesos gaipponesi per le Filippine occupate

A.M.G

Diceva Malaparte (noto fascista) .....Voi non immaginate neppure di che cosa sia capace un uomo, di quali eroismi e di quali infamie sia capace per salvare la pelle... non avrei mai creduto che la fame potesse giungere a tanto... se oggi a Napoli si vendono bambini...  si vedono uomini che offrono mogli, figlie, sorelle alle truppe americane... normali padri di famiglia che si trasformano in contrabbandieri, spacciatori, rapinatori .....

La linea Gustav e dopo la Gotica, tennero inchiodato il Centro Sud alla nuova moneta che sopravanzava quella in loco ora in un rapporto non di 1/2 ma 1/6.  Se si considera che la Borsa nera era controllata da uomini (mafiosi) messi dagli americani, che nonostante il loro ravvedimento (degli Usa per il macroscopico errore commesso) erano gli stessi funzionari civili americani che si facevano corrompere, ne risultava un paese dove l'illegalità era diffusa, generalizzata e impunita.  Le condizioni di vita della gente peggiorarono e il divario fra nord sud si fece incolmabile. Per non far sembrare troppo bastarda la nuova valuta si precisava che per ogni biglietto emesso il tesoro americano avrebbe accreditato il controvalore in dollari in un fondo che il Governo Italiano poteva utilizzare per l'acquisto di derrate (a guerra conclusa). La circolazione monetaria terminò nel 1946 e 4 anni dopo gli Usa, in un clima politicamente diverso,  ristorneranno 1/10 della emissione (17 miliardi su 170 !!!!). 

Il tartufaio e le Am lire  
Mi sembrò che entrambi gli uomini afferrassero l’aspetto grottesco di una situazione emblemizzata da una carabina e da uno sbarrino (per estrarre i tartufi) opposti fra loro e ne volessero uscire quanto prima, proprio per non riuscire reciprocamente ridicoli. Allora mi feci avanti, indicai all’americano Johnny il sacchetto di canapa che mostrava una becca dalla carniera dell’italiano. Finalmente lui (tartufaio) tirò fuori tutto il sacchetto. L’aprì. C’invase un odore di antri sotterranei. Acconsentendo ad un mio invito afferrò un tartufo tenendolo con le punte delle dita come fanno tutti i tartufai e lo portò verso il viso del militare per farglielo annusare. La domanda che riuscii ad interpretare dalle parole e ancora di più dai gesti di Johnny era semplicemente questa: E’ roba che si può mangiare? Pur esitando, risposi di sì. Da diversi giorni facevo un po’ da guida ai soldati americani che mi passavano volentieri quelle belle scatole incerate del rancio militare in cambio di questo servizio. Pagavano con le Am-lire le massaie e riempivano di roba i loro saccapani: poteitos (patate), pomeitos (pomodori), cichen (pollo) e uaituain che era il vino bianco. A questo punto il soldato tirò fuori della tasca una manciata di banconote e ne sfilò una da due Amlire: era il prezzo di un coniglio o di un fiasco di vino! Il tartufaio espresse il suo diniego facendo oscillare l’indice della mano sinistra. Riguardando quel tartufo che non poteva pesare meno di un etto, annuii con la testa per affermare che quel tartufaio aveva proprio ragione a chiedere di più. Allora successe questo: l’Americano allungò un pezzo da cinquanta. Ebbe l’OK da me e il tartufo da lui. La diversità della lingua non consentì in quel momento di soddisfare le legittime curiosità dell’acquirente. Una cosa è certa: quel tartufo non poteva di sicuro essere grattugiato nel posto di ristoro di una semplice pattuglia e fu spedito attraverso il gippone, che portava la posta e le razioni incerate, verso un Comando più alto. Quasi come un bottino di guerra, omaggio della truppa al proprio Generale. Luciano Marrucci

Governo militare alleato Free Territory Trieste

Nelle more della costituzione della Repubblica Sociale, post 8 settembre, i tedeschi erano partiti con un Bando (Comando di Udine) che dava il via alla circolazione di biglietti del tesoro del Reich, già utilizzati in altri paesi ed espressi in marchi. La gente si adeguasse perché il cambio (il conto) era facile e imposto. Dal 2 ottobre 1943 i Biglietti erano arrivati a  Milano. Le precedenti nostre esperienze negative (quella delle Amlire era troppo fresca) ci fecero negoziare il ritiro della "valuta" entro la fine del mese contro il corrispettivo di un grosso finanziamento per il mantenimento delle truppe tedesche in Italia. Al Nord repubblicano continuarono a circolare le vecchie lire monarchiche mentre al Sud monarchico le Amlire. Le spese complessive della Repubblica Sociale ammonteranno a circa 359,6 miliardi di lire,- 170,6 miliardi di spese ordinarie e straordinarie  e 189 miliardi per i contributi al Reich. Le relative entrate per coprire le spese sono un tipico miracolo italiano di ingegneria contabile: si ebbero entrate per ca 380,5 miliardi: - 50,4 miliardi di entrate ordinarie  - 47 miliardi di depositi e conti correnti presso enti e istituzioni pubbliche  - 74,3 miliardi di bot  - 183 miliardi per anticipazioni della Banca d'Italia  - 25,2 miliardi per anticipazioni da altri istituti di crediti  (Se si escludono le prime due le altre sono tutte giochini contabili da cerino acceso che a “qualcuno” è poi rimasto in mano. Probabilmente si tratta degli stessi economisti che gestiranno la seconda Repubblica)

Amg free territory of Trieste

OCCUPAZIONE TEDESCA DELL'ITALIA

 

R.S.I. GOVERNO ITALIANO DELLE ISOLE DELL'EGEO 1944

Era la prima e ULTIMA moneta della Repubblica Sociale che veniva stampata (non recava però  alcun segno del regime). Mancando la carta filigranata e una officina grafica specializzata, si procedette alla stampa su carta da bollo ritagliata, che in Italia e nelle colonie non mancava mai e il risultato fu più che accettabile. Non altrettanta la fortuna. 

A chi stava ancora su un'isola dell'Egeo dopo l'8 settembre, e non si era messo in salvo o dato alla macchia, non restava che aderire alla Repubblica Sociale Italiana o finire in Germania ai lavori Forzati. A Rodi e Creta furono in molti, compreso il Vicegovernatore Ugo Faralli a restare. Ufficialmente l'Isola era rimasta Italiana, in pratica non era possibile alcun collegamento con la madrepatria e i tedeschi spadroneggiavano. Una delle prime cose che cominciò a scarseggiare era il cibo, ma coi soldi e le vicine coste della Turchia (contrabbando) si poteva avere qualcosa. Occorrevano però soldi buoni.  Le navi inviate in soccorso con questo e quello vennero affondate.  Il 21 aprile 1944, Faralli consultò il direttore locale di Banca Italia e insieme decisero di stampare carta moneta, dandogli corso legale. 

 

BOLLI REPUBLICANI

 

Francobollo in uso nei reparti atlantici di Betasom dopo l'8 settembre 1943

mimetismo sociale

"Nu con ti e ti con nu" moneta costruita con un francobollo nel periodo della R.S.I in mancanza di decimali. In tempi recenti di Repubblica si fece altrettanto.

moneta di emergenza con un francobollo R.S.I

 

Adriatische Kustenland LUBIANA

 

Occupazione tedesca di Zara 1944/5 (il francobollo sembra fasullo per l'errata iscrizione in tedesco Besetzuag)

 

Nel 1941 la provincia di Lubiana (attuale capitale della Slovenia) era diventata la 100 italiana e come tale veniva amministrata. Nell'estate del 1944 i tedeschi, che erano subentrati agli italiani dopo l'8 settembre con la nuova provincia del Reich, si trovarono nella necessità di aumentare il circolante (in condizioni normali avrebbe dovuto essere il Reichs Mark). L'inflazione, dove galoppava, richiedeva sempre nuova moneta con tagli sempre più grandi, per naturale scomparsa dei minimali. Nazione jugoslava, ex austriaca, ex italiana ed ora tedesca. Bastava imputare a qualcuno, che non fosse il Reich, l'emissione della moneta.

Non trovarono di meglio che questa definizione: Il presente buono è coperto da deposito bloccato presso la Banca d'Italia (da parte della Cassa di Risparmio di Lubiana), soggetto a controllo dell'Autorità. La moneta nonostante la lingua era Lira ma la Banca D'Italia, quella di Roma, era sotto controllo americano, quella della Repubblica Sociale non era competente per territorio e il direttore di Trieste, per "l'autorità" residuale che aveva smentì tutto.

     

 

a sinistra bolli sovrastampati occupazione francese del Fezzan Libico 1943 (dopo El Alamein)

a destra bollo provvisorio del CLN  (comitato liberazione nazionale partigiano Torino) sovrastampato alla Rsi

LUOGOTENENZA 1944/46

     

Moneta dei campi di prigionia in Italia

 

Moneta di prigionia della Grande Guerra

 http://www.banknoteclub.com/Content/war.php    

 MONETA DI PRIGIONIA

Moneta di lager ebraico

One form of Nazi plunder was the circulation of substitute banknotes for use exclusively in the ghetto. This ghetto "money" had no value outside of the ghetto.
 

moneta di prigionia

Moneta campo prigionia India

PROVVISORIA

Provvisoria era l'emissione di assegni o titoli diversi equivalenti a cartamoneta per superare momenti di difficoltà in cui non era possibile, per mancanza di attrezzature o del poligrafico stampare carta moneta. Questo avvenne all'indomani della Costituzione del Regno del Sud e, nel Nord,  della Liberazione. Ce ne è traccia fino al 1949. Ciò valeva anche per la decimale, usando francobolli applicati a dischetti o in bustine con pubblicità commerciale

Titolo provvisorio del 1945: lire 10.000

 

 

moneta per i campi di prigionia in Italia

OCCUPAZIONE JUGOSLAVA DELL'ISTRIA E DELLA VENEZIA GIULIA 

Alla fine di Aprile del 1945 quando i tedeschi si ritirarono, in gran parte del Friuli, dell'Istria e di Trieste città si insediarono i partigiani jugoslavi. Ufficialmente il controllo della Venezia Giulia e degli ex territori italiani era in capo al G.M.A o Amgot ma gli jugoslavi, tanto se la sentivano sua, che decisero l'emissione di "lire" d'occupazione. Nonostante il proclama alleato il 30 ottobre 1945 Tito costituì a Trieste la Banca per l'Economia per l'Istria, Fiume e il Littorale (due T) Sloveno. Dopo 2 mesi di parallelo con le Am lire vennero tolte dal mercato.

 

Sotto: Banca per l'Economia per l'Istria, Fiume e il Littorale Sloveno (doppia t ).

 

bollo della Repubblica Sociale riutilizzato dagli Jugoslavi con la sovrastampa Istra (Istria) e valore di lire cambiato (aumento dei prezzi).

Tito 500 lire

Occupazione tedesca Zara

     

AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA DELLA SOMALIA 1950-1960

Le nazioni unite, considerati i buoni risultati ottenuti dagli americani in campo finanziario e di governo nei paesi occupati, riaffidarono l'amministrazione della Somalia agli ex padroni coloniali Italiani. Il 12 maggio 1950 venne costituita a Roma la Cassa della Somalia che si appoggiava, pur essendone autonoma, alle strutture della Banca d'Italia. Dieci anni dopo la Somalia diventava indipendente e gli venivano conferite le riserve. 

rupie somale

 

MILITARY PAYMENT CERTIFICATE

 
One of the main reasons Military Payment Certificates were originally invented was to prevent having to use large amounts of US dollars overseas. This would prevent legal tender US dollars from ever being captured by the enemy and used against the USA. The first use of what is considered MPC was during the invasion of Okinawa when troops were issued what are called Series "A" yen notes. Soldiers turned in their "greenbacks" and were issued Series "A" notes in exchange. Following WWII, and with the success of the "A" yen notes, regular MPC notes were issued. Another reason for issuing MPC was that it helped combat black market activities. Any amount of MPC could be converted to the local currency by occupying US troops, but once converted, it could not be reconverted, effectively insulating the US dollar. A soldier being paid in MPC, could convert some or all of his pay to yen or marks for example, but could only send MPC home. A soldier dealing in the black market would be hampered trying to get his ill gotten gains back home. MPC was issued to service personnel and some types of civilians, and it was used much like regular money, except MPC could not be used as a form of payment to entities outside the influence of the U.S. government without special permission. MPC could be used on bases, ships, canteens, and other similar places but could not be used to buy local goods or services without special permission and only by those merchants authorized to accept MPC. Although security measures were in place, MPC would eventually find its way into the local economy by fraud, theft, or other means. When officials felt that substantial quantities of MPC were embedded into the local economy, or that the current series of MPC was in some other way being compromised, another series would be released to replace and devalue the current one. Only those personnel authorized to have MPC when C-Day, or Conversion Day, rolled around, had the chance to convert their soon to be worthless MPC to the newly issued MPC and retain their value. No notice would be given when a C-Day would come. Bases would be closed, no passes were issued, - in essence a lockdown, and on that single day you had to convert your current MPC or risk "losing your money". Once converted and turned in, the old MPC was destroyed - usually by burning. The black marketers, pushers, and other non-authorized individuals were now stuck with worthless paper thus effectively disarming them from their underground activities
Corre l'obbligo qui di accennare che il fenomeno della moneta di occupazione  non fu solo del teatro europeo, ma principalmente dell'estremo oriente con l'espansione giapponese e la successiva ritirata. Gli americani per non avere ingenti quantitativi di dollari sparsi per il mondo (usati principalmente per pagare i combattenti), e possibile preda del nemico, crearono una moneta provvisoria chiamata Military payment certificate sostituita di frequente per meglio controllarne la diffusione e la contraffazione. La sua circolazione era ristretta agli spacci militari e a quelli non militari riconosciuti. L'uso di questi certificati si protrasse nel tempo con la guerra di Corea, del Vietnam e oltre.  

           

Dollari (bill) serie particolari : Special Silver Certificates were also issued as payment for Allied troops in North Africa about to begin their assault into Europe. The only difference on these one-dollar bills was a yellow instead of blue seal. Both of these types of notes could be declared worthless if they fell into enemy hands. Non hanno valore se cadono in mano al nemico (vedi in fondo)

   Occupazione Austria 1945/1955                       Moneta giapponese d'occupazione

            

Moneta d'occupazione in Germania (le amlire tedesche o A.M.Marks vedi sotto*)

MPC COREA

 

MPC VIETNAM

 

SOTTO ALTRI MPC IN ALCUNE VERSIONI

 

Yen americano d'occupazione

MPC-DELLE ULTIME VERSIONI

   

Anche i Giapponesi avevano emesso a loro tempo Moneta d'Occupazione. Il dollaro giapponese della Malesia, del Borneo del Nord, di Sarawak e del Brunei o dello stretto fu una delle diverse forme della moneta giapponese d'occupazione emessa in tutto l'Impero giapponese che in quel momento si stava espandendo. Valute simili furono emesse in Birmania (come rupia giapponese), nelle Indie Orientali Olandesi (come fiorino giapponese) e nelle Filippine (come peso giapponese).

Directive to the supreme commander AEF, in respect of military Governement in Germany for the Pre-Surrender period: Revised Financial Guide for Germany-Memorandum by the U.S. and U.K. representatives.
Traduzione del testo originale:(Archivi Nara)
1-Le forze alleate useranno A.M. Marks e Reichsmark anche in moneta in loro possesso. Le monete predette in circolazione hanno corso legale senza distinzione e saranno scambiate a 1 contro 1. Sarà preso nota dei marchi usati da ciascuna forza alleata. I Reichkassensheine e altra carta moneta circolante non sarà considerata valida.
2-Nel caso che per una qualsiasi ragione non siano disponibili adeguate riserve di A.M.Marks (marchi) e/o di Reichsmark (marco tedesco ufficiale del III Reich) le forze statunitensi useranno dollari dal timbro giallo (bill) o B.M.A notes (British Military Authority pound) con le rispettive monete metalliche. Sarà preso nota (registrato) degli ammontari usati da U.S e U.K forces.
3-Disposizioni ulteriori per il cambio Usa dollar e sterlina (pound) etc…..
   

 

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